Santena: quanti alberi e piante e Fridays For Future. Puntata 192

SANTENA – 26 ottobre 2019 – Pioppi e ortaggi, il Distretto del Cibo della Città Metropolitana stimola cultura, territorio e società a misurarsi con l’attualità. Fridays For Future deve fare i conti con una realtà più complessa di ciò che appare a una superficiale coscienza ambientalista.    

Pioppeto

A Santena le piante e gli alberi si intrecciano con il sistema sociale ed economico. Le piante hanno avuto nel corso dei secoli un’evoluzione che ha portato alla odierna specializzazione nella coltivazione di ortaggi, fra cui svettano gli asparagi. Anche i pioppi, alberi ad alto fusto dal legno tenero, sono parte attiva della storia di Santena. 

Zucchine

Carlo Smeriglio – nel volume “Santena: da Villaggio a Città”, ed. Società Tipografica Janni, Santena 2006, pag. 361/376 – cita le memorie che farebbero risalire al 1770 l’importazione dalla Francia delle prime talee di Pioppo Carolina e Canadesi. La data richiama la figura di Michele Antonio Benso di Cavour (1707-1773) bisnonno di Camillo oppure di Giuseppe Filippo (1741-1807), il marito di Filippina di Sales. Michele è uno dei costruttori della fortuna dei Benso, padre di 16 figli, grande proprietario terriero chierese-santenese attento alle innovazioni agronomiche. Il periodo è stato individuato sulla base delle memorie raccolte nel 1910 dal giardiniere degli Alfieri di Sostegno, tal Vercellino. Si tratta probabilmente di Emilio Vercellino, fu Matteo, nonno delle santenesi Luisa e Daniela Marini. Comunque sia, i Benso di Cavour nel 1848 sono impegnati a coltivare e a piantare le Albere, allevate a Santena, in quel di Grinzane. Nel frattempo altri agricoltori alla fine dell’Ottocento, appartenenti alla media borghesia agraria emergente, avviano il vivaismo. Sono i Cavaglià, i Tosco, i Vercellino e i Mosso. Santena man mano diventa famosa a livello nazionale. 

Pomodoro cuore di bue

La città di Camillo Cavour è dunque un luogo ideale per misurarsi concretamente con due temi di attualità. Le emissioni in atmosfera di CO2 – Anidride Carbonica – e la rinnovata attenzione da parte delle giovani generazioni verso l’attività agricola e la coltivazione di prodotti sani e salubri. Argomenti che oggi fanno parte del sentire del movimento Fridays For Future.

Ma questi alberi (decine di migliaia tra pioppi, robinie, gelsi, salici, biancospini, tigli, carpini, platani, querce) e queste piante (milioni di ortaggi, cereali, erbe e cespugli) dove sono? Basta guardarsi bene intorno.

Alberi parco Cavour

Oltre alla presenza di due grandi parchi progettati da Xavier Kurten, ci sono giardini pubblici e privati. Nonché alberate disseminate lungo: le strade di città e di campagna, i canali scolatori e i torrenti Banna e Tepice. In più ci sono aree abbandonate dove prosperano sterpaglie, erbacce e alberi. E ancora e soprattutto coltivazioni in campo e in serra di piante di ortaggi, erbe commestibili, graminacee e foraggi. 

Cascina Massetta, Favari di Poirino

Il terreno sabbioso del Pianalto peraltro favorisce la coltura dell’asparago e anche l’allevamento di pioppi. Negli ultimi tre anni si sono aggiunti i nuovi pioppeti che circondano la Cascina Massetta. Frutto della vendita dei terreni ereditati, dall’Opera Barolo, dai Cavalià Erculin. 

Coccinella su foglia pioppo

Il ritorno alla pioppicoltura, attività storica e tradizionale, è favorito dalla crescente domanda di cellulosa. Vista l’opportunità di investimento in questo breve periodo si stima siano stati messi a dimora più di 12.000 pioppelle –più di un giovane pioppo per abitante –. E siccome il pioppo cresce rapidamente è considerato albero con forte assorbimento di anidride carbonica, che quindi dà un valido contributo alla lotta contro il surriscaldamento dell’atmosfera. Controindicazioni ovviamente ci sono. La fragilità del tronco e la collocazione in terreni sabbiosi solleva l’interrogativo sulla loro resistenza in caso di trombe d’aria. I trattamenti contro le malattie e gli insetti parassiti richiedono l’uso di insetticidi, fungicidi e battericidi. La vicinanza con campi o serre dove si coltivano piante orticole crea danno ai confinanti. 

Pioppeto

Ciò detto, la convivenza tra alberi e piante orticole fa di Santena un moderno laboratorio nel quale attuare soluzioni che affrontino la destinazione e l’uso di aree territoriali a livello comunale e sovracomunale. Inoltre un elemento che va tenuto presente in un prossimo bilancio atmosferico locale e metropolitano è il contributo fornito dagli alberi e dalle piante alla regolazione di CO2 nell’atmosfera della Città Metropolitana Torinese, della Zona Chierese-Carmagnolese e di Santena.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 26 ottobre 2019.

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