Santena, Distretto del Cibo per carne bovina piemontese, ortaggi, frutta e vino. Puntata 226

SANTENA – 6 giugno 2020 – Distretto del Cibo necessario alla Città Metropolitana per tutelare la qualità e la salubrità del cibo e per curare la “rimozione culturale” della campagna, del ciclo stagionale, del coltivare la terra. Farm to Fork è lo strumento per affrontare le trasformazioni dettate dal cambiamento dei consumi, del clima, del mercato, delle coltivazioni, delle filiere alimentari, del rapporto col cibo.  

La coscienza sull’utilità del Distretto del Cibo cresce e si diffonde, lambendo ormai le aziende dei vari comparti.

In questo 6 giugno, 159° anniversario della precoce scomparsa di Camillo Cavour, pare di essere alle soglie di una vera e propria rivoluzione dell’agricoltura del Chierese-Carmagnolese, per certi aspetti simile a quella che si verificò 200 anni fa, all’inizio dell’Ottocento. Una rivoluzione che forse potrebbe superare quella dissociazione e quella rimozione del lavoro agricolo che fa sentire quanto certi cittadini finti ambientalisti siano arretrati rispetto ai processi in corso nella produzione di alimenti naturali.

La necessità di disporre di uno strumento pianificatorio, finanziario e di governo dei processi in corso nel territorio rurale della città Metropolitana Torinese e in particolare nel sistema agricolo alimentare del Chierese-Carmagnolese, si fa largo. La crisi già presente, ingigantita dalle misure preventive contro la pandemia da Covid 19, ha messo in evidenza l’urgenza di intervenire. Finché si è in tempo, bisogna evitare che il Torinese perda terreno anche sul fronte dell’agricoltura e in particolare sulla produzione del cibo per una comunità composta di più di duemilioni di persone.

Gli organi della rappresentanza della Regione e della Città Metropolitana hanno già deliberato per la costituzione del Distretto. Da parte dei Sindaci del territorio due nuove iniziative si sono aggiunte alle altre assunte in precedenza. La prima -sotto allegata- è contenuta nella lettera del 26 marzo 2020, indirizzata alla Regione, firmata da Ugo Baldi, sindaco di Santena, in quanto capofila del Distretto del Cibo. Nella lettera si evidenziavano i problemi e le difficoltà che dovevano affrontare le aziende agricole produttrici di asparagi, ortaggi e frutta di fronte alle restrizioni anti Covid 19 sulla ristorazione e sulla libera circolazione delle persone. Nella stessa missiva si chiedeva, come in effetti è accaduto, di intervenire sulla rete regionale dei supermercati affinché favorissero la vendita degli ortaggi e della frutta prodotta in Piemonte.

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La seconda lettera è di questi giorni, esattamente del 25 maggio. E’ firmata dal Sindaco di Riva presso Chieri, Lodovico Gillio, e da Ugo Baldi, capofila del Distretto del Cibo.

“Oggetto: Diffusione vendita carne bovina Piemontese nella grande distribuzione.

La diffusione del virus Covid-19 e i provvedimenti adottati per il suo contenimento, stanno creando grosse difficoltà dì mercato alle aziende zootecniche di allevamento della razza bovina piemontese, prodotto di spicco del nostro territorio.

Gli operatori del settore affermano che la Grande Distribuzione Organizzata, anche della nostra Regione, ha drasticamente ridotto l’offerta della carne Piemontese, allevata in abbondanza anche nel Chierese/Carmagnolese, sede di Distretto del Cibo.

Questo comportamento ha inciso pesantemente sui prezzi alla stalla, per cui oggi gli allevatori hanno difficoltà a coprire i costi di produzione.

La riduzione dell’offerta della nostra carne è ovviamente stata compensata da prodotti di minor costo e qualità provenienti da altre regioni e dall’estero.

Ci sembra che questo sia il momento di intervenire per sostenere l’incontro tra la domanda dei consumatori e l’offerta dei produttori della nostra Regione.

Riteniamo, quindi, sia opportuno e necessario sensibilizzare la Grande Distribuzione Organizzata a riaprire i suoi supermercati alla produzione di qualità proveniente dalle aziende della nostra regione.

Ringraziando per l’attenzione e la sensibilità a questa tematica e per quanto potrete attuare, si porgono distinti saluti”.

I primi passi si stanno facendo. Significativa e decisiva sulla volontà di procedere è la sottolineatura al secondo capoverso “sede di Distretto del Cibo”.Adesso le istituzioni elettive devono scegliere la forma, meno burocratica e più autorevole, con cui governare il Distretto del Cibo della Città Metropolitana.

Gli esempi non mancano, è sufficiente copiarli.

Gino Anchisi

da Santena, la città di Camillo Cavour, 6 giugno 2020.

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1 Allegato: Lettera 26 marzo 2020 alla Regione Piemonte

da CITTÀ DI SANTENA

Al Presidente Regione Piemonte, Alberto Cirio, All’Assessore al Commercio,

Vittoria Poggio, All’Assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa

Oggetto: richiesta intervento perché la GDO del Piemonte apra i suoi supermercati ai prodotti delle piccole-medie aziende agricole del comparto ortaggi e frutta.

Illustre Presidente, Illustri Assessori,

i provvedimenti adottati per affrontare l’emergenza sanitaria rischiano di avere gravi conseguenze sulle piccole e medie aziende agricole della Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana Torinese che producono ortaggi e frutta.

Le reti di collegamento tra consumatori e aziende basate sul chilometro zero, sul tempo zero, sulla sostenibilità, sulla accessibilità sono temporaneamente bloccate dalle limitazioni poste alla mobilità dei clienti che si rifornivano direttamente in cascina o tramite punti di distribuzione organizzati.

Tali limitazioni hanno forti ripercussioni sull’incontro tra l’offerta e la domanda perché separano la campagna, costituita di piccoli e medi Comuni e con un mercato polverizzato, dalla Città capoluogo e dai Comuni con essa confinanti il cui mercato ha un grande volume di consumatori.

Questa situazione, oltre a pesare sulle aziende agricole di prossimità, avvantaggia i prodotti che arrivano da altre parti d’Italia o dall’estero.

Se non si attiva un circuito organizzato e solidaristico, il sistema, costruito e consolidato negli anni, corre il rischio di crollare trascinando con sé gli imprenditori e i lavoratori.

I tempi per agire sono stretti.

Tra poco in Piemonte e nella Città Metropolitana inizia il raccolto, in serra e in campo, di ortaggi e frutta.

Questo è il momento di intervenire per sostenere l’incontro tra la domanda dei consumatori e l’offerta dei produttori.

Intanto le aziende agricole si stanno attrezzando per fare le consegne a domicilio ma l’ostacolo costituito dai limiti dimensionali e della carenza di forme associative limita di molto le possibilità.

Questa soluzione da sola comunque non basta.

Per far fronte a una domanda che in questo momento è impossibilitata a incontrare l’offerta occorre che la rete dell’agroalimentare si apra alle produzioni locali e che la Grande Distribuzione Organizzata apra le catene dei suoi supermercati su scala regionale ai prodotti ortofrutticoli della Città Metropolitana.

I consumatori, le piccole e medie aziende agricole, le Comunità, le istituzioni locali apprezzeranno la sensibilità e la solidarietà dimostrata.

Ringraziando per l’attenzione, inviamo i nostri saluti.

Il Sindaco di Santena Capofila Distretto del Cibo

Area Omogenea Chierese-Carmagnolese

Ugo Baldi

Il Presidente Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto

Gino Anchisi

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