Grinzane*, Santena**, Unesco e Distretto del cibo. Puntata 238

SANTENA – 10 ottobre 2020 – Boglione, Baldi e dopo-Baldi, Appendino e dopo-Appendino e tutti gli altri hanno un bel daffare. Santena deve studiare come fare rete.   Nel Torinese e nel Chierese-Carmagnolese urgono nuove strategie di sviluppo. Le risorse sono: biodiversità, beni culturali, paesaggio rurale, agenda 2030, green deal, agroalimentare, cultura, agroindustria, distretto del cibo, logistica, e storia.

Castello Grinzane Cavour

Santena e Grinzane raccontano la storia dei contemporanei di Camillo Cavour, della loro emancipazione dal Risorgimento ai giorni nostri. I due paesoni allora erano l’asse portante di una vasta rete di aziende agricole, che insieme a Leri nel Vercellese, ha contribuito alla modernizzazione dell’agricoltura e della società piemontese, padana e italiana nell’Ottocento e nel Novecento.

ITALIA’61, centenario dell’Unità, saggiamente pose Santena e Grinzane al centro dei percorsi del turismo-culturale-storico piemontese. Entrambe completavano il quadro del “vero” contesto in cui si realizzò l’Unificazione. Quello della produttività, elemento di creazione della ricchezza, frutto dell’inossidabile legame tra campagna e città, tra economia rurale ed economia industriale, tra impresa e lavoro.

A Grinzane fu restaurato il Castello dove è nata la prima enoteca regionale. Un’operazione che per la cittadina delle Langhe è andata ben oltre la visita o la gita turistica, diventando strumento d’integrazione e di modernizzazione del lavoro, delle imprese, della società. 

A Santena le cose sono andate diversamente. L’apertura del Museo di Camillo Cavour, curato da Maria Avetta, nonostante avesse tutte le premesse, non ha portato all’integrazione tra bene culturale e società esterna, né a livello locale, né a livello provinciale. 

I due centri rappresentano momenti significativi della evoluzione della vita degli Italiani.

Santena, castello Cavour

Santena era ed è il luogo della formazione famigliare e giovanile di Camillo. Dei ricordi e degli affetti. Della storia plurisecolare dei Benso ed eredi. Degli archivi e dei documenti. Del monumentale parco e degli arredi domestici. Dell’allevamento del bestiame, della coltivazione dei cereali, dell’orticoltura e degli asparagi. Della tomba, monumento nazionale. Delle cerimonie e delle commemorazioni della storia di una Penisola, suddivisa in piccoli staterelli regionali soggetti alle potenze straniere, capace di farsi Stato unitario. Della ruralità della provincia torinese. Della logistica stradale, ferroviaria e industriale. Dell’opera dei contemporanei del padre della patria.

Grinzane era ed è la terra della formazione dell’agronomo, amministratore, proprietario e imprenditore agricolo. Della sperimentazione nella coltivazione dell’uva. Della gestione della cantina. Della produzione e commercializzazione del vino. Dell’innovazione nell’uso dei concimi e nell’allevamento del baco da seta. Della prima esperienza come politico e Sindaco della comunità. Del Cavour costruttore di una rete formata dai ceti sociali emergenti, che comprendeva un’aristocrazia di proprietari terrieri, nobili e borghesi, di lavoranti, tecnici e operai, che hanno innovato profondamente la qualità dei vini e l’agricoltura del Piemonte. Un contesto da cui successivamente sono scaturite altre iniziative di successo, si pensi al Gruppo Ferrero.

E’ questione di aperture e di chiusure.

Adesso questi due luoghi cavouriani si stanno preparando per affrontare il dopo COVID. 

Tartufo bianco

Grinzane, 2000 abitanti, è uno dei pilastri del Distretto del Vino delle province di Asti, Cuneo e Alessandria, nonché del paesaggio vitivinicolo, di Langhe-Roero e Monferrato, Patrimonio UNESCO. Il Castello -di cui una parte è museale-, ospita dal 1967 l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour e l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba. Tramite i prodotti tipici e tradizionali -nocciole, vini, tartufo- e con la ristorazione e l’accoglienza, sì è formato un sistema culturale-enologico-gastronomico-turistico-economico con forte capacità di fare gioco di squadra con le comunità circostanti. Grinzane è inserita saldamente in una rete di invidiabile vitalità, supportata da sedi e strumenti per agire sulla valorizzazione e promozione, in Italia e all’estero, del turismo e delle attività imprenditoriali. Un ruolo rilevante lo svolge l’Ente Turismo, (Tu Langhe Roero). Altrettanto importante è l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Associazione costituita da enti istituzionali, privati, enoteche regionali, aziende agricole e vitivinicole, associazioni ed enti culturali, consorzi ed enti turistici e comuni associati, che ha compiti di gestione e di coordinamento dei progetti nell’ambito del sito UNESCO. In questo contesto il Castello di Grinzane spicca per il servizio e le multiutilità che rende alla comunità.  

Santena, diecimila abitanti, al paragone risulta attardata. In mezzo al guado, tra il declino dell’industria automobilistica e la scelta di puntare sull’agroalimentare, sulla logistica, sull’automotive, sul turismo culturale, sulle politiche del cibo e della salute. Alla ricerca di una nuova funzione, di collocazione, di collaborazioni e di relazioni che ne allarghino gli orizzonti. Grazie alle istituzioni regionali, provinciali, comunali, statali e all’impegno della Fondazione Cavour e dell’Associazione Amici della Fondazione, la città dispone una buona carta da giocare. Sono infatti ultimati i lavori di sistemazione del Castello Cavour e dell’ex Museo Cavouriano. Il “Museo Cavour-Memoriale degli Italiani” -elemento sostanziale delle Residenze Sabaude e delle Residenze Cavouriane- è un ottimo strumento per fare squadra con Torino, con il Chierese-Carmagnolese, con Langhe, Roero, Monferrato, con il Piemonte, con istituzioni, enti, imprese, associazioni. Con Turismo Torino e Provincia, l’ente per la promozione del territorio metropolitano. Con l’Università di Torino e il suo dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e quindi col Dipartimento di Studi Storici, nonché con il Politecnico.

Al sindaco del dopo-Appendino e del dopo-Baldi, a Marco Boglione, Presidente della Fondazione Camillo Cavour e agli altri potrebbe essere utile puntare su un potenziale strumento per uscire dall’isolamento: il Distretto del Cibo della Città Metropolitana Torinese.

Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 10 ottobre 2020

*La proprietà del Castello di Grinzane è al 50% del Comune di Alba e al 50% del Comune di Grinzane. 
**La proprietà del Castello Cavour di Santena è al 100% del Comune di Torino.