Carmagnola dice no al deposito di rifiuti radioattivi. Intervista alla sindaca Ivana Gaveglio

CARMAGNOLA – 12 gennaio 2021 – La città del peperone dice no al deposito nazionale di rifiuti radioattivi proposto in frazione Casanova. A seguire l’intervista a Ivana Gaveglio, sindaca della città del peperone.

Dopo sei anni, è stato pubblicato dalla Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, l’elenco delle aree italiane, individuate come quelle che potenzialmente, potranno ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Sono 67 zone che soddisfano 25 criteri stabiliti 5 anni fa e riportati nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. La mappa, è riportata sul sito del Deposito nazionale www.depositonazionale.it

Per quanto riguarda la provincia di Torino le aree individuate  come potenziale sito per il deposito unico nazionale sono due:
una prima area, con codice To-7, che riguarda la frazione di Casanova nel comune di Carmagnola;
–una seconda area, con codice To-10, che interessa i comuni di Caluso, Mazzè e Rondissone. Nel resto del Piemonte  i siti individuati dalla proposta della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee sono sei, tutti collocati  in provincia di Alessandria.

Ora, nei due mesi successivi alla pubblicazione prenderà il via la consultazione pubblica con le Regioni e gli enti locali che presenteranno le loro osservazioni. Saranno poi necessari 4 anni per costruire il deposito, su un’area di 150 ettari: 110 ettari per il deposito e 40 per il parco. Il deposito vedrà all’interno 90 costruzioni, in calcestruzzo armato, dove saranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, per contenere i rifiuti radioattivi. Rifiuti provenienti dal mondo civile, industriale, della ricerca o medico ospedaliero. In totale, si tratta di 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi. Il deposito dovrà garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi per più di 300 anni.

Ma ora vediamo quello che sta succedendo a Carmagnola. Ecco l’intervista a Ivana Gaveglio, sindaca della città del peperone.