No al deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi a Carmagnola grazie ai PAT prodotti agricoli tradizionali. Puntata 251

SANTENA – 23 gennaio 2021 – Le firme dei cittadini della zona parlano chiaro. Regione, Città Metropolitana e Comuni in difesa dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), pilastri della loro attività dal 2000 in poi, che rientrano nei criteri di approfondimento n° 11 per l’esclusione dai siti del deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi.  

Asparago di Santena e delle terre del pianalto

A Santena le firme sono migliaia. Tra la piazza e il mercato, fino a giovedì 21, sono state 1.500, cui vanno aggiunte le tante sottoscritte on line.

Il Covid sta cambiando anche il metodo di fare politica e le modalità di espressione degli interessi delle persone. Solo ieri, sarebbe nato un comitato, più o meno spontaneo, capeggiato da persone della cosiddetta società civile.  Oggi i Comuni e i partiti hanno preso saldamente in mano la questione deposito gestendola direttamente. Un bel segnale da parte di coloro che sono eletti per rappresentare e curare gli interessi dei cittadini e delle imprese.

Casanova, domenica 17 gennaio 2021

L’ipotesi di fare un deposito di scorie radioattive al centro del Pianalto, tra Carmagnola, Poirino, Villastellone e Santena, ha scosso positivamente le coscienze con vari livelli di consapevolezza. C’è chi è terrorizzato già solo dalla parola. Chi è perturbato dall’idea di aver vicino l’impianto e risolve il tutto chiedendo che si faccia da un’altra parte, dove ci stanno altri. Una cosa però accomuna quasi tutti. Cresce la coscienza delle responsabilità che derivano dall’uso di sostanze radioattive per la cura della salute. Cui vanno aggiunte le scorie delle centrali chiuse dopo il referendum. Un referendum che affida agli Italiani il compito di smaltire quelle sostanze nucleari che hanno deciso di non più utilizzare.

Ma c’è ancora un elemento interessante. I timori hanno acceso l’interesse di chi non si occupa di politica verso il territorio in cui vive, le sue caratteristiche e le sue specialità. Verso la produzione di cibi di qualità: attività che viene ancora considerata marginale mentre è primaria. Verso il prezioso e delicato sistema agricolo della Zona Carmagnolese e Chierese della Provincia metropolitana di Torino.

Santena, raccolta firme contro l’ipotesi di deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi a Casanova

Le firme non dicono solo no. Nel testo della petizione al primo posto si specifica ben bene l’importanza dell’agricoltura del territorio e la decisione di costruire il Distretto del Cibo. Le firme dicono dunque sì a questa scelta.

Intanto si stanno preparando le osservazioni e le controdeduzioni. Fondamentale è la scesa in campo della Regione e della Città Metropolitana a difesa dei loro e dei nostri PAT. A loro spetta, insieme ai Comuni e ai soggetti portatori di interesse, il compito di evidenziare le lacune emerse da parte della SOGIN per la scarsa attenzione verso le loro decisioni in materia di gestione e governo del territorio, del suolo, dell’ambiente, del paesaggio e di contrasto al consumo del suolo agricolo.

Regione Piemonte, Città Metropolitana e Comuni devono soprattutto difendere il buon operato a sostegno delle produzioni tipiche del territorio facendo valere il criterio di approfondimento n° 11 della Guida Tecnica 29 dell’ISPRA. Quello che prescrive di avere attenzione alle “produzioni agricole di particolare qualità e tipicità”.

Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino

 Più chiaro di così non si può! Utilizzando risorse dell’Unione Europea e dello Stato, la Regione e la Provincia metropolitana all’inizio del 2000 hanno realizzato insieme ai municipi, agli agricoltori, alle Pro-Loco, interventi per la salvaguardia e il sostegno delle produzioni agricole tipiche del territorio. Si tratta dei famosi PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) realizzati ai sensi dell’art. 8, D.Lgs 30 aprile 1998 n,173 e s.m.i. Tra questi sono compresi i Peperoni di Carmagnola, il Coniglio Grigio, l’Asparago di Santena delle Terre del Pianalto, il Porro Lungo Dolce di Carmagnola, le Ciliegie di Pecetto, la Cipolla piatta di Andezeno mentre la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino è addirittura un DOP (Denominazione di Origine Protetta). Interventi che hanno dato ottimi risultati, al punto da poter essere considerati tra le “Migliori pratiche” (Best practices) realizzate con soldi pubblici in Piemonte, in Italia e in Europa. Una cosa di cui chi vive nel Chierese-Carmagnolese può andare orgoglioso.

Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 23 gennaio 2021

Ciliegie di Pecetto
Peperone di Carmagnola