Santena: il Premio Cavour 2021 a Romano Prodi fa discutere. Puntata 282

 SANTENA – 25 settembre 2021 – Era già successo con Mario Draghi. I dissensi sul Premio Cavour confermano la sua importanza culturale. Gianni Ghio e Marco Boglione consegnano gli occhiali a Romano Prodi. Al centro del dibattito il salto di qualità dell’Unione Europea e dell’Italia nel nuovo contesto mondiale, argomento fondamentale per il Piemonte e per il Pianalto e il Chierese-Carmagnolese.

Da quindici anni sono sulla ribalta nazionale grazie al Premio Camillo Cavour. Si tratta dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour di Santena che l’ha inventato. Della Fondazione Camillo Cavour che ne condivide la designazione e l’organizzazione. Delle Città di Torino e di Santena che ospitano la cerimonia di consegna. Come al solito, accanto agli onori ci sono anche gli oneri. Quest’anno la scelta di Romano Prodi ha suscitato alcune perplessità che confermano, ancora una volta, la rilevanza assunta dal Premio Cavour. Del resto non è semplice attribuirlo. Dato che le scelte all’unanimità, specie se si tratta di persone che si occupano dell’interesse pubblico, sono difficili. E poi non è la prima volta. Già in edizioni precedenti si sono palesati dissensi. Si pensi a Mario Draghi, contestato per il suo ruolo di ex Governatore della Banca d’Italia e di Presidente della Banca Centrale Europa. Stavolta i distinguo sono stati diretti all’azione politica svolta da Prodi a livello italiano e soprattutto europeo.

Alla firma del registro presenze

Le polemiche non dovrebbero stupire più di tanto. Il fatto di essere in casa di Camillo Cavour conferma che le scelte politiche non sono mai asettiche. Basta pensare ai forti dissensi raccolti dal principale artefice dell’Unità d’Italia durante la sua opera politica. Proseguiti dopo la sua morte e tuttora persistenti in molti Italiani. Non solo tra i cosiddetti neoborbonici, ma anche in movimenti e partiti di destra, di centro o di sinistra; al nord, al centro e al sud Italia, isole comprese. Gli esempi sono innumerevoli, nonostante gli sforzi condotti in 160 anni per far meglio comprendere il processo risorgimentale realizzato dai nostri antenati e il valore dell’Italia Unita. La stessa data in cui si svolge il Premio indica la sua origine distintiva.

Romano Prodi, Premio Cavour 2021, con i volontari dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour e (a sinistra) Giovanna d’Ettore, dirigente Istituto comprensivo di Santena

Il 20 settembre per decenni, almeno fino al 1962, è stato simbolo di divisione tra lo Stato e la Chiesa. Indimenticabili sono state pure le manifestazioni anticlericali di Marco Pannella e dei Radicali a Roma. Bisogna inoltre tener conto che il giorno dopo la Presa di Porta Pia cambia la stagione. Finisce l’estate, inizia l’autunno.  Un autunno 2021 che si preannuncia caldo anche se profondamente diverso da quello del ’69. Sicuramente ancor più bollente.

Allora gli operai, in testa i metalmeccanici, sull’onda delle manifestazioni studentesche dilagate in tutto l’Occidente nel 1968, rivendicavano maggiore peso sociale, migliori condizioni di lavoro e di reddito. Avevano come riferimento i movimenti socialistizzanti della sinistra. Gli ideali di eguaglianza del Cristianesimo, da poco rilanciati dal Concilio Vaticano II. Le idee di libertà sostenute dal liberalismo. A livello globale dominava il bipolarismo tra Stati Uniti d’America e Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. La gara vedeva favoriti gli Usa grazie alla loro capacità di applicare le ricadute delle nuove tecnologie impiegate nelle esplorazioni spaziali. Un capovolgimento di prospettive che si dispiegò il 20 ottobre 1968 a Città del Messico. Quando, sovvertendo ogni regola, Dick Fosbury, l’americano con ai piedi scarpe di diverso colore, vinse la gara di salto in alto dell’Olimpiade passando l’asta di spalle. Lo stile ventrale era soppiantato dal dorsale.   

Lo stupore di Romano Prodi nel ricevere come omaggio un mazzo di asparagi

Oggi lo scenario è completamente diverso, ma ugualmente spiazzante. Nessuno aveva previsto la venuta, le ricadute e le ingiustizie causate dalla pandemia da Covid-19. Un contagio che si contrasta con la vaccinazione. Alla quale finora hanno facile accesso solo le persone che vivono nei paesi industrializzati e ricchi. Mentre solo una piccola minoranza di chi vive nei paesi poveri può usufruirne. Nel frattempo la competizione tra USA e Cina ha raggiunto livelli inimmaginabili solo 15 anni fa. E tra pochi giorni tocca all’Europa. L’uscita di scena della Cancelliera tedesca Angela Merkel lascia infatti un vuoto che si spera possa essere colmato in fretta. Se le elezioni tedesche sono un’incognita, c’è la speranza che Mario Draghi possa assumere un ruolo importante a livello europeo. Ruolo che è intimamente legato alla capacità degli Italiani di fare squadra per riformare il sistema sociale e produttivo della Penisola. Un segno incoraggiante c’è.Viene dall’aumento del PIL e dalla fantastica vittoria olimpionica, ex aequo, nel salto in alto di Gianmarco Tamberi, e del qatariota Mutaz Essa Barshin. Un dato è sicuro. Dell’Europa c’è sempre più bisogno. Lo dimostra lo stesso spostamento di interessi degli Usa verso l’area asiatica a scapito del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente. Aree a noi vicine, rispetto alle quali non si può continuare a chiudere gli occhi. L’esempio della Libia è eclatante per le gravi responsabilità della Francia.  Dopo la caduta di Gheddafi la mancanza di una politica europea ha aperto le porte della Libia alla Turchia e alla Russia a scapito dell’Italia e dunque dell’Unione Europea.

Si tratta di argomenti vitali per gli Italiani e per gli Europei di cui Santena, vista la sua esperienza, dovrebbe essere più consapevole di altri. Basta ricordare la vicenda dei 1.000 libici che, anni fa, dovevano essere ospitati in un’azienda locale, subito dopo la caduta del regime gheddafiano. Durante la premiazione di Romano Prodi la politica europea e mondiale è riecheggiata più volte nel cortile del Castello Cavour. Non poteva essere altrimenti. Un’ulteriore conferma del ruolo di luogo della memoria patria di Santena. La città che ha la fortuna di ospitare la storia dell’azione politica di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei.

Gino Anchisi, da Santena, la Città di Camillo Cavour, 25 settembre 2021.    

Romano Prodi con un gruppo di sindaci del Chierese e Carmagnolese

*

Le immagini sono state gentilmente fornite da Gino Anchisi