Le piante più importanti di Santena. Puntata 327

SANTENA – 16 ottobre 2022 – “Adotta un albero” è una festa tra le più simboliche di Santena. 100 piccoli alunni, delle cinque prime classi delle elementari, molti accompagnati da genitori e nonni, si prendono carico di un alberello del Parco Cavour. Poi tornano a casa con una piantina di asparago da coltivare.

Irma Genova e il sindaco Roby Ghio

I volontari guidati da Irma Genova, Camilla Sosso e Irma Eandi insieme all’Istituto Comprensivo di Santena hanno organizzato, il 14 ottobre, la cerimonia. Alle 10 le insegnanti insieme ai piccoli alunni hanno attraversato il cancello d’ingresso al Parco dirette alla facciata Est del Castello, ai piedi dello scalone. Intanto man mano arrivavano genitori, parenti e nonni invitati dai bambini e dalla scuola.

Il sindaco e Gianni Ghio hanno fatto i complimenti a nome di tutti i santenesi e dei volontari Amici di Camillo Cavour. L’insegnante Daniela Rizzi ha portato i saluti di Giovanna D’Ettore, dirigente scolastica, assente giustificata. L’adozione è un gesto che va oltre i confini del Parco abbracciando tutto il territorio del Distretto del Cibo. Santena è una delle città  con un rapporto superficie-piante tra i più alti d’Italia e della Città Metropolitana. Infatti, oltre alle centinaia di migliaia di alberi ad alto, medio e basso fusto sparsi nel territorio, oltre ai cereali, legumi, e foraggi ci sono ogni anno milioni di piante di ortaggi coltivati in pieno campo, in serra e negli orti famigliari.

La presenza degli alunni delle scuole è un investimento sul futuro. La Fondazione Cavour, gli Amici di Cavour e la Scuola collaborano al progetto “Alla ri-scoperta del nostro patrimonio”. Un patrimonio che pesca nella storia e nella filosofia di vita del territorio, in cui larga parte spetta al lavoro agricolo. Il Parco, il Castello, la Tomba e la Cascina Nuova sono un punto di riferimento solido e concreto della memoria patria, in particolare di quella legata al lavoro delle persone.

Alle Prime elementari seguiranno altre classi. Le Terze medie faranno una visita storica del Castello e della Tomba accompagnati dai volontari Amici di Cavour. Ed essendo in procinto di frequentare le scuole superiori in altre città saranno formati per diventare, se lo vorranno, dei giovani ambasciatori del patrimonio culturale, paesaggistico, artistico di Santena e della storia d’Italia e d’Europa. Le Terze elementari invece faranno una visita esplorativa e di orientamento del Parco Cavour compiendo un salto in avanti nella consapevolezza del valore dei beni che la Città ha il dovere e il piacere di ospitare, custodire, promuovere e rendere accessibili a tutti.

E poi ci sono gli asparagi. Orgogliosi rappresentanti della specializzazione orticola di Santena e del Chierese-Pianalto-Carmagnolese. L’Associazione Amici della Fondazione Cavour, la Fondazione Cavour e l’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto hanno regalato agli alunni delle I classi della scuola primaria un esemplare della pianta più famosa, più “grande” e importante di Santena: l’asparago. Le piante, al loro secondo anno di vita, nascono dai semi donati dall’azienda Mosso di Ponticelli e provengono dal vivaio della Sezione agraria dell’Istituto Baldessano-Roccati di Carmagnola con il quale è in corso una collaborazione per la conservazione, cura e selezione della varietà autoctona: l’Asparago Santenese.

Le istruzioni dicono che la pianta può essere interrata in un angolo del giardino o dell’orto verificando che ci sia un buon grado di sabbiosità. In caso contrario si consiglia di aggiungere sabbia finissima in modo da facilitare la crescita e la fuoruscita dei germogli dal terreno. Si può anche trapiantarla pianta in un vaso grande, esposto alla luce, avendo cura che la terra sia asciutta, ben drenata e morbida. Chi non avesse queste opportunità può affidare o regalare a parenti e amici la piantina impegnandosi a collaborare per seguirne la crescita e la coltivazione. Quando in autunno il fusto annuale ingiallisce e si secca va tagliato e sulla terra va posto un po’ di concime, meglio se si tratta di letame bovino. In primavera quando ci sarà la giusta temperatura bisogna stare attenti perché spunteranno tenerissimi germogli che in poco tempo diventeranno un alberello. Per il primo anno si consiglia di non raccoglierli in modo che le radici della pianta –dette zampe– si rafforzino. Dal secondo anno gli asparagi si possono recidere e mangiare. Attenzione però. La raccolta deve durare sessanta giorni. Non di più. Passato il termine i germogli che spuntano vanno lasciati andare ad alberello in modo che tramite la fotosintesi clorofilliana possano nutrire le radici e quindi la pianta. Buon appetito.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 16 ottobre 2022