Santena, tredici mesi e aprirà la Casa della comunità, in via Vignasso

SANTENA – 4 marzo 2024 – E’ stato presentato il progetto della Casa della comunità. Queste le previsioni. Aprirà tra 13 mesi. Investimento previsto 1.250mila euro. Risorse messe dalla città di Santena. L’Asl To5 ci mette personale e strutture.

Lo studio di fattibilità economica di trasformazione dell’attuale ex plesso delle elementari Vignasso in Casa di Comunità , nel dicembre 2023, era stato affidato dalla città di Santena all’architetto Renzo Bounous, con studio in Pinerolo. Compenso previsto euro 10.151. in questi mesi si sono svolte alcune riunioni per preparare il progetto. Nel pomeriggio di giovedì 28 febbraio scorso la riunione, svolta in sala consiliare, ha preso il via con il sindaco Roby Ghio che ha ricordato i presenti e poi ha aggiunto: «Ci sono due modalità per realizzare una Casa della comunità. Si possono realizzare una serie di uffici per i medici: una modalità che a noi sembrava riduttiva. Oppure si può progettare quella che può esser definita una opportunità per il servizio territoriale. Ci siamo mossi in questa direzione. Così, con passione, ha lavorato anche lo studio di architettura cui abbiamo affidato il progetto. Da mesi l’architetto Renzo Bounous e il suo staff stanno dando gambe sostanziali al progetto delle Casa delle comunità che ha l’ambizione di essere ben di più di una serie di uffici per i medici che lavorano a Santena. Vuole essere un presidio territoriale di sanità. Un progetto che, necessariamente, chiede la compartecipazione tra pubblico e pubblico. La casa di comunità di Santena funzionerà perché è un buon esempio di buona pratica. I medici oggi hanno esigenza di lavorare in squadra. In coordinamento. Nella casa della comunità uniremo i medici di famiglia con una serie di servizi che l’Asl TO5 offre alla cittadinanza e al territorio. Nel piano rialzato realizzeremo un presidio di primo intervento. Sarà strutturato con ambulatori, simili a quelli presenti negli ospedali. Il secondo piano della struttura di via Vignasso sarà interamente dedicato alla medicina territoriale e ai servizi socio sanitari e assistenziali. L’obiettivo è dare alla nostra comunità efficaci servizi di prossimità e territorialità».

In municipio erano presenti: Roby Ghio, sindaco; Paolo Romano, vicesindaco; gli assessori Silvia Migliore, Cristian Barbini e Ugo Cosimo Trimboli; i consiglieri comunali Roberto Ansaldi, Elena Benente, Marinella D’Agostino, Debora Dello Monaco, Fiorenza Di Sciullo,  Giovanni Iannuzzi, Francesco maggio, Carmelo Maggio e Angelo Salerno. Presenti i capi area della città di Santena Guglielmo Lo Presti e Marcello Dimonte. Presenti anche: Angelo Michele Pescarmona, direttore generale Asl TO5 e Mario Traina, direttore  sanitario dell’Asl TO5. In sala anche Enrico Camponogara, portavoce dei medici di base che lavorano a Santena, Isabella Masaneo, medico di base e Maria Addolorata Marra, già pediatra in città. La riunione è proseguita  con l’architetta Sabrina Fassi, dello Studio Bounous, che in poco meno di trenta minuti ha presentato, con dovizia di particolari, il progetto della Casa della comunità.

La parola è passata ad Angelo Michele Pescarmona, direttore generale Asl To5: «Intervengo semplicemente per incardinare questo intervento all’interno della nuova sanità del territorio che stiamo disegnando da più di un anno e che trasformerà la sanità, non solo di questo territorio, ma. Anche a livello regionale e nazionale. Gli interventi finanziati con il Pnrr tendono a implementare la sanità territoriale, Prevedono Case delle comunità con una compresenza della parte sanitaria e di quella sociale, studiata e pensata per dare adeguate risposte a livello territoriale. Sappiano che i problemi sociali dei soggetti si trasformano in problemi di salute. E i problemi di salute, presto o tardi determinano isolamento e problematiche che vanno affrontate sul fronte sociale». Il direttore generale dell’Asl To5 ha proseguito delineando le trasformazioni in corso a livello territoriale: «Sono previsti due piccoli ospedali, capaci di 20 posti letti ognuno per le cronicità. Queste due strutture saranno realizzate a Nichelino e Carignano. Ancora sul territorio  sono in arrivo sette Case delle comunità, finanziate dal Pnrr. Cui bisogna aggiungere tre o quattro iniziative, più o meno simile alla vostra santenese. Anche se la vostra è su un livello decisamente alto. Poi ci sarà il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5, previsto nella vicina Cambiano. Dunque su questo territorio sta nascendo una rete costituita da: un grande ospedale unico, due piccoli ospedali per cronicità e una decina di Case della comunità». Angelo Michele Pescarmona ha continuato così: «Per la vostra Casa delle comunità raccomando un buon collegamento a questa rete territoriale. Noi stiamo disegnando e realizzando strutture che dovranno funzionare con la telemedicina, la telerefertazione e il teleconsulto. Tutte cose che ci sono già oggi, ma che nel futuro avranno uno sviluppo esponenziale che andrà oltre quello che oggi possiamo anche solo immaginare. Oggi siamo qui per dirvi “bravi” rispetto al vostro progetto di Casa della Comunità. Noi Asl TO5 ci impegnamo a mettervi dentro tutto quello che serve per farla funzionare al meglio. Non solo il Centro unico delle prenotazioni, medici di base e pediatri, ma anche l’infermiere di comunità, gli assistenti sociali e tante altre cose ancora».

Il microfono è andato al direttore sanitario dell’Asl To5 Mario Traina che ha iniziato spiegando cosa si intende con il termine Casa della comunità: «Sono strutture che devono dare risposta – finalmente – a quella che è l’esigenza prioritaria della medicina moderna. In ospedale si dovrà andare solo per situazioni e patologie acute. Per arrivare a questo, sul territorio occorre disporre di strutture aperte, in modo ampio, per più giorni. Dove la cittadinanza possa trovare risposte, anche per problematiche non gravi, ma di rilievo sul momento». Mario Traina ha aggiunto: «Oggi in Italia abbiamo milioni di accessi ai pronto soccorso. Vanno ridotte con una risposta articolata. Il 35 per cento della popolazione totale ha patologia croniche. Oltre l’80per cento degli ultra 65enni ha diabete, ipertensione, rischio di scompensi cardiaci, broncopneumopatie e altre patologia ancora.  Queste non sono patologie da ospedale, ma vanno gestite in modo proattivo, interdisciplinare, interprofessionale. Serve: il medico di base;  l’infermiere di comunità; l’assistente sociale. Ecco perché le Casa della comunità rappresentano veramente il futuro della medicina territoriale». Mario Traina ha aggiunto questo: «A Santena c’è una dimensione ideale per una Casa della comunità. Noi non possiamo costringere i colleghi di medicina generale a venire nella Casa della comunità a svolgere la loro attività professionale. E’ però evidente che ci sono vantaggi per tutti. Lavorare a stretto contatto di gomito con altri colleghi medici, con infermieri, con altri specialisti presenta evidenti vantaggi. E poi, credo che a nessuno di noi piaccia lavorare da soli. Una struttura come la casa della comunità da questo punto di vista è ideale. Per questo, nell’ambito degli incontri di progettazione, ho dato il mio modesto apporto per garantire nella casa della comunità di via Vignasso, un ambulatorio per tutti i medici di base di Santena. Ci sono poi spazi adeguati per i prelievi, per la diagnostica, per i servizi socio sanitari e assistenziali. Coloro che hanno patologie croniche necessita di essere presi in carico da percorso assistenziale, con periodici approfondimenti diagnostici. Tutte attività praticabili nella Casa della comunità». Mario Traina ha chiuso così: «Grazie a moderne dotazioni diagnostiche strumentali la casa della comunità può diventare un importante presidio territoriale dove si pratica una medicina moderna, adeguata ai tempi. Non solo: ricordate che a breve il territorio disporrà di un importante ospedale unico, previsto a Cambiano, per situazioni e patologie acute».

Il sindaco Roby Ghio ha proseguito così la riunione: «Come abbiamo sentito questa sera l’Asl To5 si è impegnata a fornire le risorse umane e strumentali necessarie ad affrontare le nuove sfide per tutto questo territorio». Ghio ha chiuso così: «le Case della comunità finanziate dal Pnrr saranno terminate antro il 2026. Noi intendiamo realizzare la casa della Comunità entro il 2025. I prossimi due mesi saranno dedicati a terminare il progetto. Poi avremo il bando e l’assegnazione dei lavori che dureranno 8 mesi. Tempo un anno di gestazione e potremo inaugurare la nostra casa della comunità la spesa prevista è di euro 1.250.000. Risorse messe a disposizione dalla città di Santena».

LA RIUNIONE IN 25 SCATTI

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L’attuale edifico dell’ex plesso delle elementari di via Vignasso dove si realizzerà la Casa della comunità. Immagini del 2 marzo 2024