Satnam aiutaci ad abolire la schiavitù. Puntata 386

SANTENA – 23 giugno 2024 – Di loro abbiamo bisogno come il pane. Dobbiamo legalizzarli e dargli la cittadinanza. Loro non vedono l’ora di pagare le tasse, di stroncare la concorrenza sleale tra le imprese e di risanare il deficit dell’INPS. Lo dicono tutti, compresi i veri imprenditori e i commercialisti.

Camillo Cavour
Camillo Cavour

Da Santena certe cose sono più comprensibili che altrove perché è terra di orticoltori. Perché è la città di Camillo Cavour che nel manifesto politico del riformismo, pubblicato il 15 dicembre 1847, sul primo numero de “Il Risorgimento”, poneva in primo piano il valore del ruolo sociale degli operai produttori di ricchezza per tutti. In attesa che oggi il riformismo di destra e di sinistra prendano il soppravvento sul conservatorismo di destra e di sinistra non resta che riflettere.

A Santena l’atroce fine di Satnam Singh, indiano di 31 anni, avvenuta il 19 giugno suscita più orrore che da altre parti. Satnam è morto dopo un’agonia iniziata in un terreno agricolo di Latina, quando una macchina avvolgitrice di fibre plastiche per la coltivazione di ortaggi gli ha strappato un braccio dal corpo e fratturato le gambe. Satnam agonizzava mentre chi doveva chiedere i soccorsi lo caricava su un furgone e lo scaricava sul cancello della casa-baracca, lasciando lì accanto, in una cassetta di plastica, il braccio staccato dal tronco.

Santena sa cos’è il luogo dove è avvenuto l’incidente. Latina è nell’Agro Pontino. Terra di orticoltura dove domina il sistema del MOF di Fondi, il Centro Agroalimentare più grande e moderno d’Italia per la lavorazione e lo smistamento di prodotti ortofrutticoli freschi. Un sistema potente che al confronto il CAAT, Centro Agro Alimentare di Torino, impallidisce. Il MOF è famoso anche per la sospetta presenza della delinquenza organizzata, dello smistamento di droga e di armi e per le indagini sul lavoro nero e clandestino.

Satnam Singh è morto lavorando da clandestino in una delle aree del Made in Italy più importanti d’Europa. Dilaniato da una macchina utilizzata per fare i tunnel e le pacciamature di “nailon” che servono per anticipare di settimane i raccolti e per proteggere gli ortaggi. Soluzioni che abbinate alla enorme produttività dei lavoratori consentono di aumentare la redditività delle aziende agricole. Satnam faceva parte di quel mondo di operai con altissima produttività. Tra i migliori d’Italia e d’Europa. Quelli che stanno male più di tutti per far star bene gli altri. Che da clandestini non possono mai alzare la testa. Che costano poco e guadagnano niente. Che dopo gli sbarchi, finiscono schiavi del caporalato. Che vivono in baraccopoli visibilissime. Che in caso d’infortunio non ricevono soccorso. Che non vanno confusi con chi lavora in nero: pensionato, disoccupato o doppiolavorista che sia. Sono migliaia di donne e uomini vittime del razzismo, sfruttati e sottopagati. Che fino al 2022 hanno consentito prezzi bassi per tutti di verdure e frutta. Un paradiso ormai finito sotto i colpi dell’inflazione e dell’enorme debito italiano. A Santena il fenomeno è noto. Tutti conoscono i danni causati dalla concorrenza sleale di chi usa manodopera clandestina. Nella zona qualcuno ancora ricorda quanto avvenne a Carmagnola nel 2015. Quando il corpo di Ioan Pascasu, lavoratore in nero, morto per arresto cardiaco sotto una serra di peperoni, venne lavato, rivestito e rimosso e come un pacco riportato nell’appartamento dove sopravviveva con il cognato.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 23 giugno 2024

*
FONTE immagine: https://stranieriinitalia.it/