Santena. 1994-2024. 30° Anniversario alluvione. Storia di una calamità trasformata in opportunità

SANTENA – 11 novembre 2024 – Nell’ambito delle iniziative organizzate dalla città di Santena per fare memoria del trentennale dell’alluvione che colpì la città di Santena, all’inizio di novembre 1994, sabato sera 9 novembre, si è svolta la serata di presentazione del video Santena, storia di una calamità, trasformata in opportunità. A seguire un convegno tecnico – moderato da Mel Menzio, direttore del settimanale Il Mercoledì – con gli allora amministratori comunali e alcuni professionisti che hanno coordinato i lavori di ricostruzione del ponte e la sistemazione delle sponde del banna e le opere pubbliche realizzate in città.


La serata si è aperta con l’intervento di Paolo Romano, vicesindaco. A seguire il video, presentato così: «L’alluvione del 5-6 novembre 1994 fu per Santena, città alle porte di Torino, un tempo dimora del conte Cavour, un momento che rimarrà per sempre scolpito nella memoria dei suoi abitanti. Ma fu anche un momento di rinascita e di cambiamento. Il documentario ripercorre i giorni drammatici dell’alluvione, ma soprattutto come la città negli anni successivi fu in grado di trasformare quel dramma in un’opportunità di trasformazione. Uno sliding doors che avrebbe per sempre cambiato il percorso di vita di alcune persone, gli spazi pubblici, i servizi, le associazioni.


Dopo la proiezione del video, prodotto da CreaNet Communication e città di Santena, con regia e montaggio di Daniele Marucco e fotografia di Walter Zollino, durato 50 minuti, Mel Menzio ha introdotto così gli interventi: «Santena durante l’esondazione era amministrata da una giovane amministrazione, guidata da Benny Nicotra, capace e coraggiosa. Dopo l’alluvione ha saputo mantenere la storia della comunità, modificandola in una prospettiva futura». Mel Menzio ha aggiunto: «L’intelligenza degli amministratori di allora ha visto la loro capacità, amore per Santena e intraprendenza, ricevere un solido appoggio dal primo governo nazionale guidato da Silvio Berlusconi che diede a Santena ampia possibilità di fondi e lasciò spendere senza troppe burocrazie».


E’ quindi intervenuto Gianni Ghio che ha ripercorso gli anni prima dell’alluvione. Bartolomeo Visconti, ingegnere, ha spiegato il meteo che ha portato ai giorni dell’alluvione del 1994. Renato Volontà, architetto, allora assessore ai Lavori pubblici, ha ricordato le priorità seguite nei primi lavori al torrente Banna dopo l’esondazione e ha ricordato che, in città, tra rimborsi a privati e risorse per le opere pubbliche, sono arrivati 40miliardi di lire.


Carlo De Blasio di Palizzi, ingegnere, ha ricordato che ha censito i danni dell’alluvione e ha redatto il piano degli interventi di urbanizzazione, realizzati dopo l’alluvione. Roberto Ansaldi, assessore di allora, ha sintetizzato i danni economici portati dall’esondazione. I danni sull’intero bacino del Banna sono stati di 54 miliardi di lire. Su Santena i danni sono stati venti miliardi in tutto: 9 miliardi di danni a privati e attività produttive; 11 miliardi di danni alle infrastrutture pubbliche.



Giuseppe Falcocchio
, altro amministratore dell’allora giunta, guidata da Benny Nicotra, ha ricordato gli effetti dell’esondazione sul tessuto commerciale cittadino. Ha ricordato che pochi mesi l’alluvione, a marzo 1995, il 90 per cento dei negozi avevano tutti riaperto.  Paolo Mosso, anche lui amministratore durante l’esondazione, ha ricordato la disponibilità di tutte le ditte locali che hanno prestato personale e mezzi per rimuovere i materiali portati dall’alluvione da strade, cortili e case.


E’ quindi toccato nuovamente all’ingegner Bartolomeo Visconti ripercorrere i lavori realizzati in questi trent’anni per metter in sicurezza la città e presentare l’attuale situazione del Banna. In chiusura si sono ancora succeduti Gianni Ghio e Ugo Baldi. A chiudere la serata il sindaco di oggi, Roby Ghio: «Con questa esperienza la città è maturata. Trent’anni fa nessuno aveva consapevolezza dei pericoli che potevano arrivare dal Banna: nessun programma elettorale ne faceva cenno. Oggi sappiamo che la nostra città è situata nel basso, un imbuto. Dall’esondazione a oggi abbiamo lavorato sulla sicurezza del nostro territorio. Oggi abbiamo rispetto per questo torrente». Roby Ghio ha chiuso con «Una parola chiave che dovrà essere la guida per noi amministratori: rispetto. Occorre rispettare la natura, la biodiversità, la nostra cittadina e i santenesi». In chiusura il breve saluto del vicesindaco Paolo Romano e poi la foto di rito.