SANTENA – 20 marzo 2025 – Cavouriadi 2025 e la cerimonia del 17 marzo “Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Un successo.
Le chiavi del successo sono la collaborazione e la competizione nelle differenti modalità d’azione tra Fondazione e Amici di Camillo Cavour. Un duplice esempio della sussidiarietà al servizio di Santena, di Torino, del Piemonte e dell’Italia. In attesa della venuta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le Cavouriadi 2025 e la cerimonia del 17 marzo “Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” sono state un successo di immagine e di sostanza di ciò che Camillo Cavour e i suoi contemporanei rappresentano per chi vive in Italia e in Europa. La presenza delle istituzioni, i discorsi dei rappresentanti degli elettori, della dirigente scolastica, i saluti della Fondazione e degli Amici di Camillo Cavour hanno dato un’idea dei valori che Santena ha il dovere di tutelare, promuovere, valorizzare e diffondere. La presenza di allieve e allievi delle scuole elementari e medie ha dato gusto, senso e attualità a una celebrazione che altrimenti rischia di essere noiosa e ripetitiva.
Santena e il Castello dei Benso racchiudono non solo la storia della costruzione dell’Italia Unita. Dal 1996, testimoniano la memoria del recupero di uno straordinario monumento della Patria, realizzato per Italia’61 e caduto nel dimenticatoio dei sentimenti patriottici. Un recupero quasi miracoloso, avvenuto grazie all’opera di cittadini che un lontano giorno del 1993 si vergognarono di veder “chiuso” al pubblico uno dei beni culturali più importanti della storia Patria. Una cosa va chiarita. Ricordare che i volontari organizzati in associazione furono i primi ad agire, non toglie fama e importanza a nessuno. Anzi le esalta, perché conferma quanto siano importanti le individualità quando sanno collaborare con gli altri. Ricordare significa semplicemente riconoscere come dall’opera dei volontari sia derivato ciò che è successo nei decenni successivi. Allora i volontari erano spinti dall’orgoglio, dalla consapevolezza del valore dei beni culturali raccolti a Santena e dalla volontà di reagire alla tremenda batosta piombata sulla comunità con l’alluvione del novembre 1994. Con la loro azione hanno dimostrato quanto sia importante per una comunità impegnarsi per ottenere gli aiuti e i contributi delle istituzioni.

La nascita dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour ebbe l’appoggio della Città di Torino e soprattutto fu stimolata dalla Fondazione Cavour, presieduta da Ippolito Calvi di Bergolo, che stava cercando la strada per superare un periodo di serie difficoltà. Tra i promotori c’erano: Costanzo Ruella, Felicita Rocchia, Cristina Vernizzi, Gianni Ghio, Paolo Emilio Ferreri, Alberto Ianni, Alessandro Rosboch, Luigi Zazzera e tanti altri Santenesi e non Santenesi. 29 anni fa i volontari gettarono le basi di un’operazione di recupero che ha del miracoloso.
In pochi mesi furono riaperti il Castello e la Tomba dei Benso. La collaborazione e la convivenza tra Amici e Fondazione, fin d’allora, non sono state semplici. Negarlo sarebbe sbagliato perché la reciproca concorrenza, a ben vedere, è stata la chiave dei successi raggiunti. Da allora i rapporti sono sempre frizzanti e stuzzichevoli, improntati alla chiarezza nelle differenziazioni. Quello degli Amici di Camillo Cavour è un esempio unico nel panorama nazionale di uno spirito sociale e culturale animato da un forte patriottismo, che meriterebbe di essere meglio conosciuto e studiato, come una pratica di eccellenza.
Certo non è stato facile trovare l’equilibrio tra il dono gratuito tra persone che è alla base del volontariato e la logica contrattuale caratteristica del rapporto tra individui. Specie laddove, l’Io dell’uomo solo al comando deve per forza confrontarsi con il Noi che si basa sull’eguaglianza tra differenti e sull’accettazione della presenza dell’altro, in amicizia, amore e collaborazione.
Eppure a Santena il miracolo è avvenuto. E non poteva essere differente perché Cavour è stato un fenomenale sostenitore dell’Associazionismo e del Volontariato. Tant’è che oggi la Fondazione Cavour, di cui gli Amici sono soci fondatori, dimostra di essere in condizioni migliori rispetto a quelle della fine degli anni Novanta del Novecento e dei primi anni Duemila.
Oggi il patrimonio culturale e ambientale raccolto a Santena è un fiore all’occhiello di tutta l’Italia. Un luogo significativo, in cui la modernità si è confrontata con il ruolo assunto nella società dall’Illuminismo, dal liberismo, dal laicismo e dal Socialismo. Ideologie che qui hanno fatto i conti con il Cattolicesimo riformista di Camillo Cavour, dei suoi discendenti ed eredi, e dei suoi contemporanei. Un Cattolicesimo che ha contribuito alla nascita e alla crescita dell’Italia unita dal quale, grazie all’opera dei Santi Sociali, dell’associazionismo, del volontariato, del lavoro e dell’imprenditorialità è sorto lo Stato sociale come applicazione del principio di fraternità e solidarietà tra le persone di differenti generazioni.
Domani è primavera.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 20 marzo 2025