ReciprocaMensa. “Diamo voce a chi non ha voce”: 83 tonnellate di cibo recuperato e redistribuito. Help Desk di prossimità. Nuovi modelli di solidarietà territoriale

SANTENA – 15 aprile 2025 – Dopo un anno intenso di azioni concrete, ascolto e relazioni, l’Associazione ReciprocaMensa chiude il progetto “Diamo voce a chi non ha voce” con risultati che raccontano un’idea nuova di solidarietà, fondata sulla prossimità e l’innovazione sociale nel territorio chierese. Il progetto è stato finanziato con il contributo Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regione Piemonte e cofinanziato dal Comune di Chieri e dal Comune di Santena.


In dodici mesi di attività, sono stati recuperati e redistribuiti 83.161 kg di eccedenze alimentari, contribuendo al contrasto alla povertà e alla riduzione dello spreco. Grazie a una rete di aziende, produttori e realtà locali – tra cui Amazon, Banco Alimentare, il CAAT, aziende agricole, mercati e supermercati – ReciprocaMensa ha potuto fornire beni alimentari essenziali a centinaia di persone in condizione di difficoltà. Tra i generi più redistribuiti: 25.607 kg di verdura, 17.228 kg di frutta, 5.147 kg di pane e pizza, e 4.910 kg di carne. Ma il progetto non si è limitato alla sola distribuzione alimentare: ha attivato servizi innovativi, promosso relazioni significative e coinvolto scuole, cittadini e istituzioni in un percorso collettivo di responsabilità e cura.

UN HELP DESK CHE ASCOLTA E ORIENTA Tra le azioni del progetto, è stato attivato un Help Desk di prossimità: un servizio di ascolto, orientamento e accompagnamento rivolto a chi vive situazioni di disagio. Nato per creare un ponte tra bisogni e risorse, l’Help Desk ha rappresentato un punto di riferimento concreto per numerose persone che si sono rivolte direttamente ai volontari nella sede di Santena. Sebbene i contatti telefonici al numero verde siano stati contenuti (11 utenti), la modalità di ingaggio diretto – basata sulla relazione personale e sulla fiducia – si è rivelata la più efficace. Questo ha confermato quanto le persone in situazione di vulnerabilità si affidino maggiormente a interlocutori umani, vicini e credibili. Grazie a questa vicinanza, ReciprocaMensa ha potuto mappare bisogni complessi, attivare servizi integrati e costruire relazioni di sostegno che vanno oltre la risposta immediata. I volontari, formati su strumenti di gestione delle informazioni, monitoraggio e tecniche relazionali, hanno trasformato l’Help Desk in un presidio sociale e umano, radicato nel territorio.


LA BOTTEGA – UN NUOVO MODELLO DI DISTRIBUZIONE SOLIDALE
ReciprocaMensa ha rafforzato il proprio servizio attraverso l’apertura de La Bottega, l’Emporio solidale di Chieri. Lo spazio, donato da una famiglia del territorio, è stato completamente ristrutturato e allestito per diventare un punto di riferimento stabile ed efficiente per la redistribuzione di eccedenze alimentari e beni di prima necessità. Con 400 mq di superficie, La Bottega ha triplicato gli spazi disponibili rispetto alla sede precedente, migliorando l’organizzazione interna e rendendo l’accesso più agevole per le persone in difficoltà. L’Emporio adotta un modello che promuove la libertà di scelta degli utenti, i quali – in base a parametri di equità – possono selezionare direttamente dagli scaffali i prodotti di cui hanno bisogno. Questa modalità di distribuzione: valorizza la dignità delle persone; riduce lo spreco e ottimizza la logistica dei beni raccolti; favorisce la responsabilizzazione dell’utenza; stimola nuove forme di partecipazione civica e inclusione sociale. Parallelamente, La Bottega è anche uno spazio educativo. Qui si sono svolte numerose attività con le scuole del territorio: momenti formativi, esperienze di volontariato e iniziative di sensibilizzazione legate al recupero nei mercati e al riordino degli scaffali, sempre con l’affiancamento dei volontari. Con La Bottega, ReciprocaMensa ha costruito un nuovo modo di fare solidarietà: più vicino alle persone, capace di rispondere ai bisogni immediati e di generare, allo stesso tempo, consapevolezza e relazioni durature nella comunità.


EDUCARE ALLA SOLIDARIETÀ E ALLA SOSTENIBILITÀ
Il progetto ha dato grande valore all’educazione e alla partecipazione attiva delle nuove generazioni, coinvolgendo oltre 600 studenti delle scuole primarie e secondarie di Chieri e Santena in un programma articolato di informazione, formazione e sensibilizzazione. In collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Santena, l’Istituto Comprensivo di Chieri I, l’I.I.S. “B. Vittone” e il Liceo “A. Monti”, sono state realizzate numerose iniziative che hanno permesso agli studenti di avvicinarsi ai temi del contrasto allo spreco, del recupero delle eccedenze e della solidarietà. Le attività hanno incluso: Visite didattiche alla sede di ReciprocaMensa e laboratori interattivi sul cibo come diritto e responsabilità; Proiezioni del film Non morirò di fame di Umberto Spinazzola, seguite da confronti e riflessioni; Esperienze pratiche di volontariato nei mercati e all’Emporio solidale; Raccolte solidali e attività creative, come la realizzazione di biglietti d’auguri e la donazione di oltre 200 dolci natalizi; Laboratori in aula con operatori qualificati, rivolti agli studenti del biennio dell’IIS Vittone; Progetti di cittadinanza attiva, come il “Passaporto del buon cittadino”. Il progetto ha anche favorito l’inclusione di studenti destinatari di sanzioni scolastiche, offrendo loro una possibilità concreta di rimettersi in gioco attraverso il volontariato. Tutte queste esperienze hanno rafforzato il legame tra scuola, associazioni e territorio, contribuendo a formare cittadini più consapevoli, solidali e responsabili.


CONCLUSIONI – UNA RETE CHE CRESCE, UNA COMUNITÀ CHE RISPONDE
“Diamo voce a chi non ha voce” è stato molto più di un progetto: un vero laboratorio di comunità, in cui fragilità, ascolto, azione concreta e partecipazione si sono intrecciati generando trasformazione. Attraverso nuovi servizi, spazi più funzionali e relazioni più forti con enti, scuole, cittadini e imprese, ReciprocaMensa ha rafforzato il proprio ruolo di antenna sociale sul territorio: capace di intercettare i bisogni prima che diventino emergenze e di offrire risposte sostenibili, umane e inclusive. Un passo avanti verso un welfare comunitario e rigenerativo, che mette al centro la persona, la relazione e la responsabilità condivisa.

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FONTE nota Ufficio stampa ReciprocaMensa
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IMMAGINI: le foto sono di archivio
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INFO
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