Santena. Cambia l’insegnamento della storia nelle elementari. Puntata 410

SANTENA – 22 giugno 2025 – Le Nuove indicazioni nazionali per il Primo Ciclo di istruzione si devono calare nel contesto dei santi sociali, di Camillo Cavour, dei loro contemporanei e del Bacino idrografico del torrente Banna.

Lo studio della storia in Italia vorrebbe prendere una nuova strada. C’è da rallegrarsi vista l’attuale scarsa conoscenza delle vecchie e nuove generazioni, in particolare sulla storia moderna e contemporanea. Per non parlare del processo culminato con l’Unità d’Italia. Sul Risorgimento si dovrà finalmente rinnovare la storiografia, magari togliendo gli eccessi nazionalisti, militaristi e personalistici. Aggiungendo l’analisi sociale ed economica e le innovazioni tecnologiche, scientifiche, infrastrutturali, istituzionali e scolastiche. Perché è ora di dire chiaramente che l’Unità della cattolica Italia, é stata fatta dal favorevole contesto internazionale, dalla larga partecipazione di popolo e non da una ristretta élite di massoni, nobili e militari.

Marc Léopold Benjamin Bloch. Fonte Wikipedia

Non è detto che questa sia la volta buona, ma almeno sembra ci sia la voglia di superare gli anacronismi del presente. Il capitolo delle indicazioni intitolato “Perché si studia la Storia” si apre con una fulminante citazione di Marc Bloch: Solo l’Occidente conosce la Storia… I greci e i latini, nostri primi maestri, erano popoli scrittori di storia. Il cristianesimo è una religione di storici”. L’approccio è incoraggiante ma in questa stesura rimangono ancora dei vuoti. Degli aggiustamenti elementari vanno introdotti, ad esempio nel rapporto tra religione e società, tra cultura classica e scientifica, cultura del lavoro e della produzione. Tra l’individualismo e la relazione con gli altri. Tra l’Italia e l’Europa delle discordie, delle divisioni, delle guerre, delle passioni, delle speranze, delle radici comuni. Il cambiamento nelle elementari avverrà con più narrazione e meno nozionismo e meno test con le crocette.

Al centro dello studio viene correttamente posta la civiltà occidentale. Cosa che non impedirà di conoscere i Sumeri, gli Egizi, gli Inca e i Maya, ma senza esagerare. I Greci e i Romani, la Bibbia, l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide in modo semplificato, saranno la base per approcciare i rapporti tra il contesto mondiale e l’Occidente cristiano e laico, di cui l’Italia è un elemento essenziale. In sostanza gli insegnanti sono chiamati a dare gli elementi di come il presente si relaziona con il passato dei nostri antenati e con l’avvenire dei nostri discendenti. Significativo sarà il riferimento al contesto territoriale in cui vivono gli alunni di Santena e del Bacino Idrografico del Banna. Una dimensione completa che possiede tutte le qualità per la formazione e l’educazione delle giovani generazioni. L’obiettivo è ambizioso. Far maturare nelle alunne e negli alunni la “consapevolezza della propria identità di persona e di cittadino” d’Italia (e d’Europa ndr) e favorire l’integrazione degli studenti provenienti da altre culture attraverso la conoscenza dell’identità storico-culturale del Paese (e dell’Occidente ndr).

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 22 giugno 2025
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IMMAGINE: fonte https://www.innovazionedidattica.org/la-scuola-del-primo-ciclo/