SANTENA – 2 novembre 2025 – Il gruppo consigliare Centrodestra unito per Santena ha abbandonato i lavori del consiglio. La motivazione alla base del gesto è questa: il reiterato ed evidente mancato rispetto dei ruoli istituzionali da parte della maggioranza che governa la città. Ma come si è arrivati a questo?
Ecco quanto successo. In apertura di consiglio comunale, il 30 ottobre 2025, Angelo Salerno, capogruppo del Centrodestra unito per Santena ha chiesto la parola e ha letto due paginette dove, tra l’altro, ha riferito: «In vista del consiglio comunale intendevamo presentare una mozione per discutere di atti vandalici, bullismo e sicurezza in generale. Data la delicatezza degli argomenti da trattare ed eventuali nominativi che avrebbero potuto essere menzionati durante la discussione, abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio prima ed al Segretario Comunale poi, di poter trattare il punto a porte chiuse. La seduta a porte chiuse non è stata concessa. Tramite WhatsApp abbiamo chiesto al presidente del consiglio di avere riscontro scritto sulle motivazioni di tale diniego, cosa peraltro ribadita, sempre tramite WhatsApp, anche sul gruppo “Capigruppo”. A oggi non abbiamo avuto nessun riscontro». Il capogruppo degli oppositori ha aggiunto: «Inoltre abbiamo appreso dagli organi di stampa locale che il Gruppo consiliare di Essere Santena ha presentato in Consiglio comunale un Ordine del giorno. Documento che a noi non è ancora stato trasmesso per le vie istituzionali». Poi dopo la segnalazione di altri fatti inerenti la vita amministrativa, dalla minoranza è arrivato arriva il rilievo critico: «Queste casistiche dimostrano un reiterato ed evidente mancato rispetto dei ruoli istituzionali. Ci preme altresì evidenziare che, da mesi, ormai i sottoscritti consiglieri di minoranza non sono sistematicamente informati su tematiche importanti per la città, apprendendo decisioni – assolutamente legittime sia chiaro – dagli organi di stampa e non attraverso i canali istituzionali». Il capogruppo Angelo Salerno ha chiuso così il suo intervento: «Per questi motivi, i consiglieri di minoranza non parteciperanno al consiglio comunale di questa sera, augurandoci un cambio di rotta che rispetti le regole di confronto e della democrazia con il nostro Gruppo consigliare che rappresenta comunque una parte di cittadini santenesi». Subito dopo il capogruppo Angelo Salerno e i consiglieri oppositori Elena Benente, Marinella D’Agostino, Roberto Ansaldi e Carmelo Maggio hanno abbandonato l’aula consiliare.
La risposta alla comunicazione e all’uscita dall’aula consiliare del Gruppo centrodestra è arrivata in chiusura di seduta. Su richiesta di Enrico Arnaudo, presidente del Consiglio comunale, Pietrantonio Di Monte, Segretario generale della città di Santena, al consiglio ha riferito questo: «Volevo solo fare una precisazione. Praticamente è stata detta una inesattezza. Questa richiesta di mozione è stata inviata tramite e-mail – prima al presidente del consiglio comunale – che ha risposto, sempre tramite e-mail, che in genere le sedute sono pubbliche. La trattazione di un argomento in seduta chiusa è una eccezione ed è prevista dal regolamento. Ci sono due casi. Nel caso di esigenza di salvaguardare le esigenze di ordine pubblico, quando c’è un problema effettivo di ordine pubblico. E allora si chiude la seduta al pubblico e si discute senza pubblico. La seconda modalità per chiudere la seduta al pubblico è quando si trattano argomenti concernenti persone, in cui si da luogo a valutazioni e apprezzamenti sulle qualità morali intellettuali ed economiche delle stesse, quando cioè è necessario fare nome e cognomi. Queste cose sono state riferite prima dal presidente del consiglio che ha risposto tramite WhatApp. Poi mi è stato chiesto un incontro e io ho detto le stesse cose. Poi è arrivata la richiesta, tramite un gruppo di WhatsApp, di conoscere la mia interpretazione per iscritto. Se mi avessero inviato una risposta scritta formale la risposta scritta l’avrei mandata. Qui invece è stata presentata una richiesta via WhatApp prima al Presidente del consiglio e poi al gruppo WhatsApp dei capigruppo. Non mi sembra un modo corretto per fare una richiesta ufficiale su un argomento così delicato. Nel momento in cui la cosa mi fosse stata chiesta in modo formale, per iscritto, inviando la richiesta al protocollo, la mia risposta scritta sarebbe arrivata».
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