Santena, Ages, Bruno Ferragatta: «Evitiamo protagonismi inutili»

Santena – 13 settembre 2010 – «Evitiamo protagonismi inutili»: questo è il parere di Bruno Ferragatta, in riferimento alla vicenda Ages. Di seguito, il suo contributo e una proposta: «Il sindaco convochi un Consiglio comunale aperto, davanti alla sede della Regione Piemonte».

Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, afferma: «Bisogna che sulla vicenda Ages ognuno faccia il proprio mestiere. Da una parte il sindacato sta svolgendo la sua funzione di stimolo nei confronti delle Istituzioni, affinché si prenda coscienza che i termini della vicenda si fanno sempre più vicini. Dall’altra l’amministrazione comunale, e in particolare il sindaco, invece di rendersi protagonista di contatti mai avuti, dovrebbe istituire un tavolo cittadino – con maggioranza e opposizione – per operare insieme un tentativo comune per scongiurare  la chiusura dell’azienda».

Bruno Ferragatta aggiunge: «Millantare contatti basati sulla conoscenza personale o, peggio ancora, raccontare di aver determinato il giudizio di un giudice fallimentare non contribuisce a risolvere la questione. Pertanto, sarebbe bene che ognuno tornasse nei propri ruoli, con l’umiltà che è richiesta a ogni livello istituzionale. Così si eviterebbero confusioni alimentando false aspettative. Oggi l’unico vero indirizzo che bisogna dare alla vicenda è difendere il lavoro e non vagheggiare di decisioni che dipendono dal Consiglio Comunale, come i cambi di destinazione d’uso – e poi per farne cosa? –, e non da una sola persona».

Da Ferragatta arriva una proposta: «Il sindaco Benny Nicotra convochi un Consiglio comunale aperto ai lavoratori, che potrebbe tenersi simbolicamente anche davanti alla sede della Regione Piemonte, perché si arrivi a delle risposte. Risposte che non potranno essere locali ma dovranno urgentemente giungere dagli alti livelli istituzionali preposti alle attività produttive. L’unico canale istituzionale che può farsi anello di congiunzione con eventuali investitori oltre al commissario è la Regione Piemonte. Per buona pace dei protagonismi di piccolo cabotaggio. Chi ha responsabilità si dia da fare non tanto per la solidarietà, ma per quella dignità che nasce dal lavoro, primo diritto di quei 380 lavoratori».

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