Santena, Pdl e dintorni, intervista al parlamentare Agostino Ghiglia

Santena – 28 ottobre 2011 – Giovedì 27 ottobre l’on. Agostino Ghiglia, in occasione del tesseramento 2011, ha incontrato cittadini, iscritti e simpatizzanti del Pdl. L’incontro si è tenuto alle ore 20,30, nella sala al primo piano del bar Basilicò. Di seguito, una breve intervista, concessa ai cronisti da Agostino Ghiglia prima di iniziare la riunione.

«Noi stiamo portando avanti una campagna serrata di tesseramento – ha iniziato Agostino Ghiglia – perché vogliamo e dobbiamo dimostrare che il Pdl è un partito vivo, vivace e popolare. Nonostante tutte le aggressioni che sta subendo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nonostante la tempesta mediatica che si sta scatenando contro il nostro partito, noi continuiamo a rappresentare un terzo degli italiani. E questo lo dicono anche i peggiori sondaggi. Noi dobbiamo guardare a questi numeri con orgoglio e dobbiamo costruire anche dal basso un partito che, quasi tre anni fa, è nato dalla fusione tra Forza Italia e Alleanza nazionale. Oggi dobbiamo crearlo dal basso, attraverso il tesseramento di migliaia e migliaia di persone che, devo dire, con un entusiasmo che non speravamo, si stanno iscrivendo in massa al Pdl».

In città il Pdl come pensa di gestire il post Nicotra?

«Per tutto c’è sempre un post. Nelle prossime settimane vedremo cosa fare. Subito dopo avere chiuso la fase congressuale, anche con gli amici della Lega Nord, con cui ci unisce un rapporto storico e strategico, affronteremo la questione del post Nicotra con grande serenità. Con calma, ci siederemo con i nostri responsabili locali – Falcocchio, e tutti gli altri amici – che, in tutti questi anni, hanno governato bene Santena. Tutti insieme decideremo chi sarà il candidato a sindaco del centrodestra. E io mi auguro che si arrivi a un candidato unitario per tutto il centro-destra».

Avete intenzione di riproporre Benny Nicotra?

«Direi che è presto per dirlo. Non lo escludo e non lo posso confermare. Se vogliamo vincere le elezioni – e noi vogliamo vincerle – il candidato dovrà necessariamente essere la sintesi di tutte le anime del centro-destra. Noi crediamo che, in questi anni, comunque Santena sia stata governata bene dal centro-destra. Naturalmente si tratta di una buona esperienza che intendiamo continuare».

Quali caratteristiche dovrà avere il candidato a sindaco del centro-destra?

«Più che giovani o vecchi a  noi piacciono i sindaci bravi. Sono certo che anche a Santena alla fine riusciremo a trovare il migliore candidato possibile».

Come pensate di ricomporre le criticità presenti nel Pdl? Nell’ultimo consiglio comunale uomini eletti nelle fila del centro destra siedevano sia in maggioranza sia all’opposizione?

«Ritengo che faccia parte del Pdl chi, in questi anni, è comunque rimasto nella maggioranza. Chi, pur essendo del Pdl, non è rimasto con la maggioranza ha compiuto due errori. Se vi erano delle criticità andavano portate a livello politico anche centrale e affrontate in modo assolutamente diverso. Non si mette a rischio l’amministrazione di una città – e lo dico non per un fatto di potere –, ma per rispetto nei confronti dei cittadini, senza che si cerchi prima di risolvere i problemi in maniera urbana. Così come deve capitare in qualsiasi comunità, in ogni famiglia, soprattutto se si ha a cuore il destino di una città. Un conto è la figura del candidato a sindaco che deve essere la sintesi; altro conto è il comportamento di chi ha fatto cadere una Giunta, rendendosene responsabile».

Anche sulle gesta non propriamente edificanti dell’ex sindaco Benny Nicotra nell’ambito del Pdl ci sono posizioni differenti. Alcuni gli hanno chiesto di farsi da parte, altri si sono ben guardati da proferire simili richieste.

«Una cosa va detta. A Santena c’è un solo Pdl. Stiamo facendo i congressi apposta per determinare quale sarà, anche a livello locale, il futuro assetto del Pdl. Aggiungo che non tutti quelli che chiederanno la tessera del Pdl la potranno ricevere; su questo voglio essere chiaro. Quando noi avremo in mano tutte le iscrizioni, vedremo chi è degno di entrare a far parte del più grande partito italiano e chi, invece, magari è meglio che vada da un’altra parte. Il Pdl è un partito  fatto di uomini e donne per bene e anche di regole da osservare e di rispetto per i cittadini da parte di chi viene eletto per rappresentarli».

Un altro nodo da sciogliere è il rapporto, non propriamente idilliaco, esistente a livello locale tra il Pdl e la Lega Nord.

«La politica, per sua natura, è dialettica. In politica di deve discutere. Se si litiga nelle famiglie figuriamoci cosa può accedere all’interno di partiti che hanno storia e radicamento diversi. Nelle prossime settimane ci siederemo attorno a un tavolo e troveremo la sintesi, così come abbiamo sempre fatto sino a oggi. A livello locale, così come a livello nazionale, litighiamo  mille volte, ma il centro destra governa da oltre 16 anni assieme e – probabilmente – governeremo  insieme ancora per i prossimi 16 anni o anche per 160 anni, mi auguro, a Dio piacendo».

A livello locale c’è qualche intervento che vi sta particolarmente a cuore?

«Sicuramente punteremo sulla tangenziale Est: si tratta di un cavallo di battaglia storico per il centro-destra. Oggi, grazie anche all’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, la tangenziale Est sta per diventare realtà. Pensavamo di riuscire a partire già nel 2011, purtroppo abbiamo beccato la più grande crisi mondiale nella storia dell’umanità e questo ha significato una serie di rallentamenti. Io credo che ben prima della fine della legislatura regionale questa opera possa comunque essere appaltata, cantierata e poi completata, mi auguro, in pochi anni».

Rispetto alla crisi occupazionale che anche in zona sta colpendo duro quali sono le indicazioni del centro-destra?

«Oggi l’Italia tutta sta pagando a duro prezzo la contrazione occupazionale. Devo dire che il Piemonte – grazia all’operosità e alla volontà d’impresa – paga meno rispetto ad altre parti d’Italia. Certo, c’è una crisi, ed è globale. A questo proposito vorrei ricordare che la Regione Piemonte ha stanziato 500 milioni per un piano lavoro, a sostegno dell’occupazione che sta dando risultati. Tanto è vero che, nella regione subalpina, negli ultimi sei mesi la situazione occupazionale è migliorata. Un buon numero di lavoratori sono stati reinseriti nel tessuto produttivo: si tratta di una inversione di tendenza che salutiamo come positiva».

Nelle elezioni amministrative il Pdl in molti Comuni della zona, come nell’area metropolitana torinese, non ha avuto buoni risultati. Come pensate di invertire questa tendenza?

«Noi stiamo vivendo il momento più basso del Pdl. Purtroppo quando facendo surf becchi un’onda sbagliata sei destinato a cadere. Noi abbiamo quindi perso le ultime amministrative perché abbiamo beccato il momento più basso del consenso per il Pdl. Può succedere. Devo anche dire che alle prossime amministrative riconquisteremo San Mauro. Anche a Carmagnola, la prossima volta il centro-destra non avrà difficoltà a vincere. Stessa situazione per Chivasso. E questo solo per fare alcuni esempi. Che dire, purtroppo abbiamo beccato un momento di forte disaffezione degli elettori nei confronti del centro-destra. Noi comunque abbiamo uomini ed energie per ricucire e recuperare. Per questo posso tranquillamente affermare che – per il futuro – il Pdl non è affatto preoccupato».

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