Santena, la situazione alla Belconn gomma & cavi e alla ex Ages

Santena – 14 gennaio  2012 – “Prima di tutto il lavoro”; questo il tema del dibattito organizzato alla scuola media, dalla lista civica Santena Cambia, venerdì 13 gennaio scorso. Di seguito, l’intervento di Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil, che ha presentato la situazione che stanno vivendo i lavoratori Belconn gomma & cavi e quelli ex Ages.

Enrico De Paolo ha cominciato con una premessa: «L’Ages è un’azienda della componentistica auto che da sempre ha lavorato sotto commessa, producendo il materiale chiesto dai clienti di riferimento che per la gran parte era rappresentata da Fiat. Quando si discute della crisi che ha investito l’indotto automobilistico di questa zona come di gran parte dell’area torinese e non solo occorre fare riferimento a quello che possiamo definire il responsabile principale: naturalmente la Fiat. E in questa zona negli ultimi anni abbiamo visto chiudere parecchie aziende gestite direttamente dalla multinazionale torinese».

«Io ho iniziato a seguire la Contitech Ages dal 1994 – ha aggiunto Enrico De Paolo –; uno stabilimento che la  casa tedesca di pneumatici aveva rilevato dalla Gilardini qualche anno prima – alla fine di anni Ottanta, inizio anni Novanta. La Continental aveva acquisito due stabilimenti, uno a Santena l’altro a Ciriè. Ben presto nelle due realtà è arrivata la crisi, affrontata con cassa e mobilità. La situazione con gli anni è andata peggiorando: la crisi di vendite della Fiat aveva dirette ripercussioni per i lavoratori Contitech Ages.  Occorre ricordare che la Fiat imponeva ai propri fornitori di non lavorare per altri marchi automobilistici; questo è stato un altro elemento negativo dirompente per la crisi del sito produttivo ai confini tra Santena e Villastellone. Negli anni le ricorrenti crisi di vendite della Fiat hanno trascinato nel baratro una serie di aziende, tra cui l’Ages. Con l’avvento della globalizzazione mondiale la Continental tedesca ha deciso di concentrarsi maggiormente sul prodotto principale, il pneumatico, abbandonando gli articoli cosiddetti tecnici, come i manicotti in gomma prodotti a Santena. La Continental che aveva stabilimenti in quattro nazioni ha ceduto molti siti produttivi, tra cui quello di Santena».

Enrico De Paolo ha aggiunto: «Ho ricordato queste cose perché se parliamo di crisi Ages  occorre dire che non nasce negli ultimi anni, ma è un portato che risale ad almeno 15 anni fa, in gran parte dovuta alle scelte e alla strategia di Fiat. Dunque, a un certo punto della vicenda, la Continental ha praticamente svenduto la Contitech Ages. Proprio allora arriva l’imprenditore Egidio Di Sora che acquista l’Ages a un prezzo molto basso e, già allora, l’Ages non aveva molte prospettive. Vorrei ricordare che le scelte compiute dal management Fiat di fatto hanno negato il futuro a molte aziende dell’indotto auto. In particolare, per le produzioni fornite dall’Ages, negli anni la Fiat si era dotata di un suo fornitore interno, la CF Gomma, con stabilimenti  prima a settimo e poi a Venaria. E’ chiaro che negli anni la Fiat ha dirottato le commesse alla CF, sottraendole all’Ages».

Il sindacalista Filctem Cgil ha aggiunto. «Proseguendo con una breve sintesi dalla vicenda Ages si arriva al momento in cui la Continental decide di svendere Contitech Ages. Si tratta di un passaggio cruciale, in negativo. Si passa dalla gestione in mano a una multinazionale a quella di faccendieri. Perché, come ben dimostreranno i fatti successivi, così si può definire l’imprenditore Egidio Di Sora. Infatti, in due anni e mezzo, la gestione Di Sora accumula un centinaio di milioni di euro di debiti. Il Tribunale di Asti certificherà e riconoscerà 80 milioni di debiti. Fornitori non pagati, contributi non versati, tasse evase… A fronte di tale situazione, praticamente l’unica scelta che noi avevamo – e che in qualche modo ci ha permesso di andare avanti sino a oggi, se pur tra mille difficoltà – è stata  quella di chiedere lo stato di insolvenza dell’Ages, con la speranza che intervenisse la Fiat per risollevare le sorti dello stabilimento. L’Ages non disponeva un suo prodotto tecnologico da poteva proporre al mercato; ha sempre dovuto sottostare alle esigenze e necessità del suo cliente che era Fiat. Con l’intento di far intervenire la Fiat abbiamo studiate tutte le iniziative di lotta e mobilitazioni possibili. Siamo stati ininterrottamente due settimane davanti alla sede della Fiat, in via Nizza. Abbiamo esposto striscioni con richieste di intervento  sulla Mole Antonelliana e ai bordi della pista del Lingotto. Abbiamo organizzato manifestazioni e presidi davanti alla porta 5 di Mirafiori e davanti agli uffici della multinazionale subalpina dell’auto. Tutto era finalizzato a far intervenire la Fiat per salvare l’Ages. In questa battaglia abbiamo coinvolto alcune istituzioni e la Provincia, con l’assessore al Lavoro Carlo Chiama, ci è sempre stata al fianco. Un ruolo positivo è arrivato anche dal Comune di Torino, con il vicesindaco Tom Dealessandri. Un po’ più defilata si è dimostrata la Regione. Neanche il ricorso alle istituzioni per sensibilizzare la Fiat a intervenire concedendo commesse all’Ages ha prodotto effetti. Per la produzione di articoli in gomma la Fiat aveva già compiuto altre scelte e non siamo riusciti ad ottenere nulla. Dalla Fiat non sono arrivate nuove commesse per l’Ages».

«A fronte dell’assoluto e irremovibile rifiuto della Fiat a intervenire – ha proseguito Enrico De Paolo – alla fine con i lavoratori abbiamo tentato di salvare un pezzo dell’azienda che è stata ceduta alla Belconn gomma & cavi: 110 lavoratori sui 260 rimasti sono passati a questa ditta.  E qui siamo caduti nelle mani di un altro faccendiere: Claudio Gabriele Belforte, di recente arrestato dalla Guardia di Finanza, con altre 19 persone, accusate di associazione a delinquere, reati fiscali e fallimentari. Senza interessamento di quest’altro faccendiere praticamente l’azienda sarebbe stata chiusa il 6 agosto del 2010, termine ultimo per la durata dell’amminsitrazione straordinaria. Anche qui, grazie ai nostri interventi siamo riusciti a far andare avanti l’Ages con la nascita della Belconn gomma & cavi. La normativa prevedeva la fine dall’amministrazione straordinaria: siamo riusciti ad arrivare fino a febbraio. Naturalmente, deve essere ben chiaro che nessuno di noi neanche lontanamente immaginava potesse accadere quanto stiamo ora vivendo.  La Belconn gomma & cavi  a inizio 2011 si è fatta carico di 110 lavoratori, prevedendo l’utilizzo di due anni di cassa integrazione. Noi a inizio 2011 ci auguravamo fosse possibile vedere arrivare almeno un po’ di lavoro. A oggi la  proprietà della Belconn gomma & cavi ha praticamente distrutto anche quel poco che ancora c’era».

«E finalmente arriviamo a oggi – ha aggiunto Enrico De Paolo –.  I primi sei mesi di cassa integrazione alla Belconn gomma & cavi sono terminati nell’agosto 2011 e da allora i lavoratori sono a reddito zero. Purtroppo senza l’avvio del piano di ristrutturazione le possibilità di vedere autorizzata nuova cassa integrazione sono nulle. Anche su questo fronte le segreterie sindacali e la Rsu non hanno mai mollato e, in tutti questi mesi, abbiamo ripetutamente sollecitato l’azienda. Ci siamo però trovati davanti a un muro di gomma. Tante parole, tante promesse, ma fatti zero.  Sempre in questi mesi abbiamo sollecitato un intervento delle istituzioni – Regione, Provincia e Comune. Anche prima di Natale ci siamo trovati con la Regione, la Provincia, il Comune di Torino, quello di Villastellone. Mancava Santena, il commissario straordinario Giuseppe Zarcone non si è visto; speriamo in una sua presenza nei prossimi appuntamenti. Un nuovo tavolo è ora stato convocato dalla Regione per il prossimo 20 gennaio. Per la verità l’incontro si doveva svolgere nei giorni scorsi, ma la Belconn gomma & cavi ha chiesto e ottenuto l’ennesimo rinvio. Oltre alle istituzioni all’incontro parteciperà anche il commissario straordinario dell’Ages, Maurizio Civardi. In quella sede abbiamo una serie di richiesta da presentare alla Belconn gomma & cavi. Parlando metaforicamente, il prossimo 20 gennaio, negli uffici della Regione intendiamo metter la proprietà con le spalle al muro in modo che si arrivi a sbloccare una situazione che i lavoratori non possono tollerare oltre. Tutti insieme dovremo arrivare a una soluzione che consenta ai lavoratori di poter andare avanti e riaprire un qualche spiraglio di speranza per il futuro».

«Sin qui per la situazione del 110 lavoratori della Belconn gomma & cavi – ha concluso Enrico De Paolo – per quanto riguarda i 260 lavoratori ex Ages quello che posso dare per certo è questo: è in arrivo nuova cassa integrazione: i primi dodici mesi scadranno il 24 febbraio 2012.  Sollecitato da noi il commissario straordinario Civardi ha dato parere favorevole per altri sei mesi di cassa integrazione in deroga. Diciamo che questa è una buona notizia, in un panorama molto difficile».

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