Santena, comune riciclone 2012

Santena – 12 luglio 2012 – Legambiente ha presentato in conferenza stampa la 19esima edizione dell’iniziativa Comuni Ricicloni. Tra i 1.123 comuni virtuosi italiani che, secondo Legambiente, si meritano l’appellativo di “Riciclone” c’è anche Santena. Nella classifica in base all’indice di buona gestione, nell’ambito dei comuni sopra i 10mila abitanti dell’area nord, la città di Santena figura all’83esimo posto. Nel 2011 i 10.863 abitanti hanno raggiunto un indice di buona gestione del 55,46, con il 70 per cento di raccolta differenziata, con 86,7 chilogrammi di anidride carbonica pro capite risparmiata.

Sempre nei comuni sopra i 10mila abitanti in provincia di Torino la migliore posizione è quella del comune di Poirino, che è in 43esima posizione, Nel 2011 i 10.400 abitanti poirinesi hanno raggiunto un indice di buona gestione pari a 64,43, con il 72,7 per cento di raccolta differenziata, con 91,3 chilogrammi di anidride carbonica pro capite risparmiata. Sempre fra i comuni in provincia di Torino, meglio di Santena oltre che Poirino fa anche Piossasco, che si occupa la 52esima piazza. Subito dietro di Santena, nella 84esima posizione troviamo carmagnola. Nel 2011 i 28.881 abitanti carmagnolesi hanno raggiunto un indice di buona gestione del 55,46, pari a quello dei santenesi, ma con il 66 per cento di raccolta differenziata, con 91,3 chilogrammi di anidride carbonica pro capite risparmiata. Chieri si posiziona al 94esimo posto: nel 2011 i 36.412 abitanti hanno raggiunto un indice di buona gestione del 54,25, con il 68,4 per cento di raccolta differenziata, con 99 chilogrammi di anidride carbonica pro capite risparmiata.

L’indice di buona gestione è un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio. Per migliorare il proprio indice di buona gestione un Comune deve quindi porre attenzione non solo all’incremento della percentuale di raccolta differenziata, ma anche alla diminuzione della produzione pro capite totale di rifiuti, all’incremento della raccolta differenziata dei RUP (Rifiuti Urbani Pericolosi), alla promozione del compostaggio domestico.

I “comuni ricicloni” sono stati premiati il 10 luglio a Roma da Legambiente. E’ il Nord Italia ad aggiudicarsi il podio per la gestione dei rifiuti, con Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, per la terza volta al primo posto della classifica stilata dall’associazione ambientalista. Ben 1.123 comuni vincono l’appellativo di ricicloni 2012 per aver superato il 65% di raccolta differenziata, mentre sono 833 quelli che si confermano “zoccolo duro” del concorso, comparendo da tre anni consecutivi nelle graduatorie.

Comuni ricicloni 2012 di Legambiente, giunto alla diciannovesima edizione, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65% di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012 (era del 60% lo scorso anno). Il risultato è positivo. Se ai 1.123 comuni ricicloni (1 comune su 7 pari al 13% dei comuni italiani) aggiungessimo i 365 che hanno comunque superato il 60% di raccolta differenziata richiesto dalla normativa per il 2011, arriveremmo alla quota di 1.488 comuni in regola con la legge dello Stato (1 Comune su 5 pari al 18% dei comuni italiani).

Dai dati raccolti si riscontra, inoltre, rispetto all’anno precedente un calo della produzione dei rifiuti del 4,4%. «Segno evidente di crisi – commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – di “decrescita infelice”. Ma anche frutto delle iniziative volte al contenimento della produzione dei rifiuti intraprese da progettisti, produttori, comuni virtuosi, cittadini attenti al valore d’uso delle cose che si comprano e si gettano. Insomma dalla crisi usciremo diversi da come siamo entrati. Sono passati circa 30 anni da quando si sono varate in Italia le fondamenta giuridiche e industriali del settore rifiuti e già tutto cambia. Allora si regolamentavano discariche e inceneritori. Oggi nella “green economy” del riciclaggio operano migliaia di aziende nuove o rinnovate, decine di migliaia di occupati, servizi, imprese sociali e attività di ricerca: in tutto 5mila imprese e 150mila occupati, secondo in Europa solo alla Germania. Non si parla più solo di settore rifiuti, ma di una parte importante del settore manifatturiero e dei servizi in generale, per l’attivazione del quale il ruolo dei consorzi è stato fondamentale».

Il dossier Comuni Ricicloni 2012 restituisce un’Italia a due velocità. «La pattuglietta di pionieri dei primi anni della ricerca ora è diventata un pattuglione che tira la volata – osserva Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente – ma un migliaio di comuni è fermo all’anno zero. L’aspetto significativo è che il gruppo intermedio, in fase di transizione verso l’efficienza, in tempi brevi riesce a raggiungere il vertice. Un esempio sono i quartieri di Torino dove è partito il porta a porta e che già sono oltre il 60%, le recenti sperimentazioni di Napoli, il riavvio a Milano dell’organico».

Il dossier completo “Comuni Ricicloni 2012” può essere scaricato dal sito www.ecosportello.org all’interno della pagina Comuni Ricicloni 2012.

Oppure direttamente da questo blog: dossier_ricicloni_2012

**

blog www.rossosantena.it