Tari al telefono: la prima volta per Santena

Santena – 14 novembre 2014 – Squilla il telefono. Il numero è sospetto. Sarà il solito venditore. Invece è il Sindaco. A sorpresa ricorda che bisogna pagare la Tari.

TariDice che se ti affretti avrai meno penalità. S’insinua il sospetto. Ti hanno beccato. Nella confusione, si può sbagliare. Allora vai a controllare. Se sei in regola non ti riguarda. Anzi, ti riguarda eccome. Responsabilizzare le comunità locali ha delle conseguenze dirette. Probabilmente ci sono famiglie che non hanno pagato. Il Comune se n’è accorto perché dalle stime mancano 280.000 euro: o sono sbagliate o qualcuno non versa! La cifra è consistente e va controllata per fare giustizia. E poi se non ci sono soldi si devono ridurre i servizi.

Il Comune, dopo l’avvertimento e le verifiche, dovrà spiegare se si tratta di dimenticanze e di errori. Se ci sono anche i soliti evasori del passato. Se è in crescita la categoria dei falsi poveri. Se, come fa sospettare la crisi, ci sono famiglie che fino a ieri con sacrificio pagavano le tasse e che adesso non ce la fanno più. La telefonata del Sindaco è una novità per i Santenesi. Per la prima volta il richiamo alla contribuzione dei cittadini, necessaria a far funzionare la macchina per erogare i servizi di pubblica utilità, tocca tutti. C’è da scommettere che d’ora in poi la discussione su tasse, uffici comunali, evasori, elusori, sprechi, risparmi e giustizia avrà un’impennata. Consiglio, Giunta e Sindaco e Cittadini avranno il loro bel daffare sul senso civico della comunità.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 novembre 2014

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