Santena – 21 aprile 2015 – Sabato scorso, al parco giochi di via Brignole, è ripartita l’iniziativa Città incantate.
L’evento di sabato scorso Rosella Fogliato, consigliera comunale, lo racconta così:
«E’ ripartita l’iniziativa “Città incantate”. Sabato 18 aprile, alle 15.30, si apre il cancello del parchetto di via Brignole per le letture incantate…
Sono sufficienti due coperte, una valigia di libri e una trentina di bambini che, in un attimo, nell’aria si respira qualcosa di magico…
Cosa c’è di più magico di due bambini che, affascinati da quanto sta accadendo, leggono, con semplicità e passione, due racconti ai loro amici di lettura e agli adulti, senza alcun timore, con un gran desiderio di condividere quella “magia”?
Questo momento privilegiato non è tale solo per i bambini, ma anche per gli adulti che, con il medesimo stupore e la stessa meraviglia dei più piccoli, sono seduti sulle coperte, rapiti dalle voci delle lettrici volontarie. Questa è proprio la novità di quest’anno. Le lettrici volontarie sono mamme, nonne, insegnanti che si sono rese disponibili a collaborare, affinché il progetto “Città incantate” prosegua nel tempo.
L’attività si sposterà nel parco della Trinità e nell’area verde della casa di riposo Forchino e continuerà nei mesi a venire. L’atmosfera “incantata” ha reso particolare il momento della lettura di sicuro, ma anche quello del gioco a calcio tra i bambini o l’utilizzo dei giochi e le conversazioni tra adulti, senza fretta. Senza orologio. Realizzando un momento privilegiato in uno spazio “fantastico”.
Giunga il mio grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, ma soprattutto a coloro che hanno accolto l’invito, con un arrivederci al 23 maggio 2015, alle 15.30, al parchetto del Forchino».
Rosella Fogliato
Consigliera comunale con incarichi in politiche per la famiglia, infanzia, terza età, diversamente abili, cultura e servizi bibliotecari
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Il sindaco Ugo Baldi, commenta così: «Posso dire che si tratta di una delle iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale per riportare la famiglia al centro della comunità, in modo semplice, ma concreto. La famiglia non è solo uno spettatrice, ma partecipa, come attore protagonista: figli, mamma e babbo. Si tratta anche di un esempio di sussidiarietà, per vicariare la perdurante carenza di risorse economiche pubbliche».
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