Santena, clima ricreativo, puntata  83

SANTENA – 19 agosto 2017 – Tempo di ferie e di vacanze. Ricreare condizioni di vita e di lavoro alla luce del clima. Dopo il 10 agosto, San Lorenzo, compleanno di Cavour, arriva il XX settembre la cerimonia unica a livello nazionale che ricorda il salto di qualità nei rapporti tra Chiesa e Stato.

Santena, castello Cavour, luglio 2017

1) Ricreazione, non altro. Chi ha frequentato scuole rette da religiosi donboscheggianti sa che non si usava la parola intervallo. Un’interruzione fine a se stessa. Neppure la parola vacanza, perché evocava una mancanza. Si ricorreva invece all’idea dello stacco necessario per mettere in moto una rigenerazione creativa, la ricreazione giornaliera  della persona.

2) Ferie. Auguri a chi le ha fatte, le sta facendo e le farà. Anche a chi non le farà. Ai nostri antenati che non sapevano cosa fossero. E sono sopravvissuti lo stesso. Ai giovani che in molti casi non possono farle perché non hanno un lavoro e quindi non possono godere di una importante conquista ottenuta dalle generazioni che li hanno preceduti. Una conquista sociale, rientrante nelle logiche ricreative, forse per sempre perduta, per aver sottovalutato il valore del bene comune.

3) XX settembre Clima più fresco. Prossimo appuntamento, nel Castello Cavour, per il Premio Nazionale Camillo Cavour istituito dalla Associazione Amici della Fondazione Cavour in collaborazione con la Fondazione Camillo Cavour. Una grande vetrina per Santena e per l’Italia intera.

 4) Cambia il clima. Il tutto è sintetizzato nella sete dei campi degli orticoltori, negli orti degli hobbisti, nelle foglie degli alberi e nell’erba dei prati e dei fossi, nella grande foresta secca di mais che invade la pianura.

 5) Colpa dei peccatori. Una volta c’era almeno la speranza nella processione per chiedere la pioggia. Allora la responsabilità era chiara. Il prete avvisava che se non c’era una buona predisposizione e una vera adesione “Lui”, uno dei tre con alle volte l’aggiunta della Madonna e di qualche Santo, non avrebbe accolto la domanda. Si perché se Dio non accoglieva l’invocazione la colpa era di chi immeritatamente l’aveva richiesta. Oggi con preti troppo timidi, timorosi, anziani e forse meno credenti, nonostante la “Laudato si”, anche questa consolazione è stata tolta al popolo dei credenti. Non resta che accontentarsi di previsioni televisive contro le quali non ha senso inveire ne bestemmiare. Allora i nostri vecchi sapevano che se la pioggia non arrivava era per colpa delle loro opere e omissioni. Adesso invece la colpa è sempre degli altri.

 6) Clima caldo. Chi si lamenta del caldo farebbe bene a preoccuparsi del clima e non del climatizzatore.

 7) Clima da bianco. Tempo di dare il bianco in cucina sotto  pressione continua di casalinghe spietate, insensibili ai sospiri, sudori, sbuffi e disperati sguardi maritali.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 19 agosto 2017.

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