Ages, smontato il gazebo della protesta

SANTENA – 15 febbraio 2009 – E’ stato smontato il gazebo davanti ai cancelli dell’Ages; la struttura che ha rappresentato lo spazio vitale per l’organizzazione dei 37 giorni ininterrotti di lotta e mobilitazione che hanno portato i lavoratori a ottenere l’amministrazione straordinaria.

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Gerardo di Martino, storico esponente della Rsu, racconta: «Venerdì 13 febbraio, abbiamo smontato la struttura e tolto le bandiere montate sui cancelli della fabbrica come sulla segnaletica dell’incrocio davanti allo stabilimento. Gazebo e bandiere davano l’impressione di un conflitto ancora in corso. Abbiamo aspettato che la neve si sciogliesse e poi abbiamo smontato tutto. Diciamo che ora, da fuori, lo stabilimento sembra quasi che sia in una situazione normale. Accanto ai cancelli è rimasto un lenzuolo bianco con la scritta nera, a caratteri cubitali, in stampatello “Ages Santena non deve morire”. Si tratta di uno striscione casalingo comparso per la prima volta quanto la protesa dei lavoratori è arrivata a Torino, in piazza Castello, davanti al palazzo del Governo regionale. Il cartello lo abbiamo messo perché sia chiaro che non siamo ancora del tutto vivi. Tra i delegati che smontavano la struttura, come tra gli operai che varcavano i cancelli, venerdì le impressioni erano tante. Sotto quel gazebo sono state prese quasi tutte le decisioni relative alla lunga mobilitazione: sotto i tubi di ferro e la copertura di nylon sono state fatte decine di riunione, siamo arrivati a prendere molte decisioni che hanno segnato la mobilitazione. Mentre ripulivamo l’area abbiamo ripercorso tutte le tappe della mobilitazione».

15feb09-scrittaSotto il gazebo e attorno alle stufe gli operai hanno passato più di un mese, senza mai mollare. Hanno condiviso iniziative di lotta e momenti conviviali. Davanti ai cancelli si sono trovati ogni giorno per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. Il gazebo è stato illuminato dai fari della televisione pubblica che così ha fatto conoscere all’opinione pubblica le ragioni che hanno portato i lavoratori dello stabilimento a mobilitarsi per salvare il gruppo Ages dal baratro del fallimento. Il gazebo per i delegati e gli operai è stato l’unico riparo dalla pioggia, dal vento, dalla neve e dal freddo. Sotto al gazebo sono arrivati tanti cittadini a portare la solidarietà ai lavoratori. Davanti il gazebo si è svolta la più grossa manifestazione sindacale mai vista nella nostra città: per un intero pomeriggio, domenica 9 novembre, su un palco costruito con i bancali di legno, i lavoratori e le forze sindacali hanno spiegato ai cittadini, alle forze politiche e religiose, tutte le ragioni della loro protesta. Sempre domenica 9 novembre, dopo gli interventi, alcuni gruppi giovanili hanno manifestato vicinanza ai lavoratori con una lunga serata musicale. Sotto il gazebo e davanti ai cancelli, scaldati dalle stufe costruite con i fusti in metallo e alimentate dalla legna delle pedane i lavoratori hanno seguito e commentato, giorno dopo giorno, l’evolversi della situazione. Sotto il gazebo sono maturati e sono stati vissuti momenti di solidarietà che difficilmente il tempo riuscirà a cancellare.

15feb09-gerardodimartino2Gerardo di Martino, continua: «In queste settimane all’Ages è lievemente aumentato il numero delle persone al lavoro. A fine gennaio lavoravano 70 operai diretti, ora siamo quasi a 90. Certo non c’è tutto il lavoro che vorremmo, ma la situazione, piano, piano, sta migliorando. Noi ci auguriamo che arrivi ancora altro lavoro. Ci sono lavoratori che sono in cassa da ottobre e non sono ancora riusciti a rientrare perche il volume delle commesse non lo consente».

In questi giorni sono stati consegnati tutti i premi della sottoscrizione della solidarietà in favore dei lavoratori in cassa integrazione. Anche il primo premio, il televisore, è stato ritirato. Restano da distribuire appena qualche pacco di caffè. Gerardo di Martino, conclude: «La sottoscrizione ha raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati. La risposta dei cittadini è stata positiva. Siamo soddisfatti della cifra raccolta; tolte le spese sono rimasti oltre novemila euro e – a partire dai prossimi giorni – ci troveremo per fissare i criteri da seguire per distribuire gli aiuti alle situazioni più critiche tra i lavoratori dello stabilimento. Nei prossimi giorni faremo alcuni comunicati per ringraziare coloro che hanno partecipato a questa gara di solidarietà».