Santena, Benny Nicotra revoca le deleghe a Edoardo Tamagnone

SANTENA – 11 marzo 2009 – Il sindaco Benny Nicotra ha tolto tutte le deleghe  all’assessore Edoardo Tamagnone. La comunicazione del sindaco è stata notificata ieri, martedì 10 marzo. Di seguito le motivazioni che hanno portato il sindaco a questo gesto e le reazioni dell’assessore relegato al ruolo di consigliere.

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La versione del sindaco Benny Nicotra è breve: «Le mie decisioni sono state notificate ieri a Tamagnone. Alla base del provvedimento c’è un rapporto dell’intera maggioranza di centro destra che non sopportava più i suoi comportamenti e quindi non lo voleva più. Questo è quanto. Punto e basta». Poi Benny, sollecitato, qualcosa aggiunge: «Si tratta anche di una questione di mancato coinvolgimento di interi gruppi rispetto a decisioni che l’assessore in questi mesi ha preso senza condividere alcunché. Come sindaco  ho preso atto del ripetersi di queste situazioni poco attente rispetto a quanto dovuto dal punto di vista amministrativo alla comunità santenese e ho tirato le conclusioni. Ritengo che in questi mesi, più volte, l’assessore alla cultura e tempo libero  abbia prevaricato anche alcuni ruoli di specifici assessori. Per questo ho dovuto fermarlo».

Al sindaco chiediamo se ha valutato le conseguenze di questa revoca alla luce dell’avvicinarsi delle elezioni provinciali. Benny risponde: «A me non importa minimamente delle prossime provinciali. Io guardo al bene della città che amministro, l’andamento del Comune e il controllo del territorio. Quel che conta è poter contare su una giunta che lavora in modo sereno e costruttivo.  Oggi nella nostra comunità gli amministratori sono chiamati a governare situazioni  anche molto delicate. La mia giunta è chiamata a fare squadra». Poi, come sempre, Benny non si perde l’occasione per calcare un po’ la mano: «L’interesse della mia giunta va ben oltre quello della persona di Tamagnone, che ritengo ragazzino prepotente e presuntuoso, che se continua così magari domani vorrà sostituirsi anche al presidente della repubblica. Un po’ di ambizione credo che per ognuno di noi non guasti mai, ma ci sono tempi e metodi da considerare».

Benny conclude: «Alla base della revoca delle deleghe ci sono anche le lettere di tutti i gruppi che in consiglio appoggiano la mia coalizione. In questi mesi ho cercato di riportare nei giusti ranghi il comportamento di Tamagnone che ha compiuto una serie impressionante di errori e scorrettezze. In questi ultimi mesi si è fatto male da solo. Sono stato costretto a togliergli le deleghe per riportare serenità nella mia compagine. Non ho potuto fare in modo diverso. Tamagnone potrà fare tutti i ricorsi che vorrà, la decisione l’ho presa e non ritornerò certo indietro. Da ultimo informo che siccome voglio contenere i costi della politica non provvederò a nominare un nuovo assessore, la giunta andrà avanti con sei assessori, vicesindaco compreso».

11mar09-edoardotamagnoneE’ il pomeriggio di mercoledì 10 marzo quando Edoardo Tamagnone commenta l’espulsione dalla giunta: «Penso che nei prossimi giorni preparerò una lettera da inviare ai miei colleghi e ai mezzi di informazione per riassumere il mio punto di vista sulla vicenda. Ora, a caldo, il commento potrebbe essere questo. Per conto mio è l’esito scontato di quanto accaduto negli ultimi sei mesi, a partire dal dietrofront del sindaco sulla richiesta degli oneri previdenziali a carico del Comune, fino alla decisione del sindaco di far ritirare dal consiglio la delibera da me proposta con la convenzione con l’Università di Torino per l’effettuazione di una ricerca sul parco Cavour di Santena e i giardini paesaggistici realizzati da Xavier Kurten in Piemonte».

Tamagnone aggiunge: «Ufficialmente, nel decreto che mi è stato notificato si sottolinea che io avrei assunto un atteggiamento di aperto e palese contrasto con la volontà della maggioranza e avrei omesso di fornire informazioni in merito alla delibera della ricerca sul parco Cavour. Nel documento si ricorda che tale comportamento è stato stigmatizzato per cui sarebbe venuto meno il rapporto di fiducia, da qui la revoca del mandato». «In queste ore – aggiunge Tamagnone – innanzitutto ho ritenuto di sollevare la questione presso il partito e pertanto ho interessato anche la coordinatrice provinciale Caterina Ferrero cui ho chiesto di adottare tutte le misure che riterrà necessarie».

Per Edoardo Tamagnone la chiave di lettura è semplice: «Evidentemente il sindaco si è reso conto che non ha nessuna possibilità di ottenere la candidatura per il collegio di Poirino e quindi con questo atto sta cercando di gettare discredito su di me per tentare di indebolire la mia posizione. Nei prossimi giorni sicuramente farò valere i miei diritti nelle sedi opportune e quindi valuterò, con il mio partito, anche l’eventualità di un ricorso al Tar, perché comunque io trovo carente la motivazione di questo atto. Si fa riferimento ad atteggiamenti che io avrei tenuto contro la maggioranza: è del tutto evidente che gli atti dicono cose ben diverse. Io non ho mai votato in modo contrario agli intendimenti della maggioranza. Per togliermi le deleghe si fa riferimento al presunto venire meno della fiducia ma qui, è del tutto chiaro che siamo di fronte ad una vendetta rispetto alla posizione che ho assunto a settembre, che ha portato il sindaco a tornare sui suoi passi rispetto alla sua richiesta di aspettativa e alla messa in conto alle casse comunali degli oneri previdenziali».

filippo.tesio@tin.it