Santena, «Outlet, situazione sempre più confusa». Intervento di Roberto Ansaldi

SANTENA – 1° novembre 2009 – «Outlet, situazione sempre più confusa»: Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc, commenta così l’intervista al professionista tirato in ballo nella lettera inviata dai proprietari al sindaco per chiedere una variante urbanistica per l’area dell’ex cava dei Ponticelli.

Area ex cava

«Leggendo l’intervista rilasciata a rossosantena.it dal dottor Gianni Pezzia Foriero – professionista tirato in ballo da chissà da chi e che ipotizza una variante specifica di piano regolatore che nessuno per ora gli ha chiesto e per un outlet che non si sa nemmeno come sia strutturato – afferma Roberto Ansaldi – si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad una iniziativa raffazzonata, improvvisata, per nulla organizzata ed in cui non è nemmeno ben chiaro che cosa si voglia fare o realizzare su quell’area».

Ansaldi prosegue: «A ben guardare, e per assurdo, era più chiara la situazione della Masseria. Almeno, dal punto di vista meramente formale, si era di fronte ad una proposta chiara, su cui, prima ancora che andasse in porto, abbiamo motivato chiaro e forte che eravamo fortemente contrari. Infatti, nel caso della Masseria almeno c’era una società – creata apposta finché si vuole, ma c’era – che aveva acquisito un diritto-rogito di acquisizione dei terreni, che la poneva nella legittimità giuridica di poter “chiedere”, almeno sotto un piano puramente formale. Una società che aveva una ragione sociale, un amministratore – noto al sindaco e che ha dichiarato che qualcuno gli aveva anche dato le garanzie di edificabilità, ma questo è un altro aspetto – e dei soci che avevano una intenzione, abberrante e dannosa fin che si vuole, ma che perlomeno era evidentissima: costruire un quartiere con un numero di abitanti pari a quelli del vicino Comune di Pralormo».

Il capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc prosegue: «Nel caso dell’outlet siamo – con tutto il rispetto che è dovuto ai proprietari – o di fronte a una accozzaglia di sprovveduti o a qualcuno troppo furbo. Stiamo parlando di un intervento che varrà qualche decina di milioni di euro e non si sa chi e a quale titolo ci metterà i quattrini. Non si ha nemmeno una quantificazione sommaria dell’intervento, né come si vuole intervenire sulla viabilità e sui parcheggi: neppure è noto chi pagherà le ingenti urbanizzazioni dell’area ecc.  Le uniche cose che si sanno, perché sono scritte nella lettera e che il professionista si bada bene dall’integrare, sono due: che i proprietari chiedono il cambio di destinazione e che ci saranno 300 nuovi posti di lavoro. Siccome i posti di lavoro sono una “ipotesi” che è funzione di tanti fattori, l’unica cosa conosciuta è che qualcuno chiede un cambio di destinazione da agricolo a commerciale o qualcosa di similare». Roberto Ansaldi aggiunge ancora: «C’è anche un’altra certezza che emerge, questa volta sentendo i proprietari: il guadagno di chi ha fatto da “molla propulsiva” per l’operazione: 5 euro per metro che, per circa 200.000 metri quadrati, in totale fanno una milionata di euro. Risulta altresì che la stessa “molla propulsiva” ha dichiarato ad alcuni proprietari che non ci sarebbero stati problemi per la variante e che l’operazione sarebbe stata fattibile nell’arco di due anni».

Il capogruppo di opposizione prosegue così nella sua analisi: «Torniamo però all’argomento principale: con questa situazione di incertezza – di assenza di dati, di riferimenti, di soggetti giuridici e di soggetti attuatori “veri” e non “virtuali” – una variante di questa natura ed entità sarebbe assolutamente improponibile. Attenzione, non vuol dire che questa operazione non si possa fare, ma logica e buon senso imporrebbero di far passare per una variante sostanziale di piano regolatore, in cui sono valutati i pro ed i contro di tutti gli aspetti: sociali, economici, edilizi, ambientali e di viabilità. Lo stiamo ripetendo alla noia: vogliamo e pretendiamo chiarezza e trasparenza. All’amministrazione comunale chiediamo di procedere secondo le regole della corretta amministrazione: procedere con la pianificazione. Dentro questo percorso virtuoso se l’outlet verrà valutato utile potrà anche avere via libera. Su un principio siamo sempre stati d’accordo: il Comune definisca le regole dello sviluppo e si eviti il proliferare di molle propulsive, sviluppi virtuali, sprovveduti, o presunti tali, che in assenza di regole possono solo proporre soluzioni raffazzonate e iniziative improvvisate, buone per creare robusti plus valori che vanno chiamati con il loro nome: speculazioni».

Blog: Rossosantena.it

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