SANTENA – 24 novembre 2009 – Nuova seduta deserta del consiglio comunale. La riunione era convocata per le ore 18,30. I primi ad arrivare sono stati i consiglieri di opposizione. Entrati in sala hanno trovati i cartellini con il nome disposto secondo quanto deciso dalla maggioranza in sede di riunione dei capigruppo. I consiglieri di minoranza non ci hanno pensato su; in pochi secondi hanno spostato le targhette e si sono sistemati ai soliti posti. L’ultima a entrare in sala è stata la consigliera Patrizia Borgarello, che ha visto la sua targhetta sistemata in una posizione diversa da quella stabilita nella riunione dei capigruppo. Da lì è partita una discussione che ha impegnato gli amministratori per 15 minuti. Poi, visto che nessuno si spostava, la consigliera della Lega – e subito dopo tutta la coalizione del sindaco Nicotra – ha abbandonato l’aula. Dopo il primo appello, alla presenza dei nove componenti delle opposizione, c’è stato un intervallo di 15 minuti e poi si è rifatto l’appello. Alla fine la seduta è stata dichiarata deserta. Subito dopo si sono riuniti i capigruppo che hanno convocato due nuove sedute del consiglio per giovedì e venerdì prossimi. Di seguito quanto è accaduto in consiglio comunale.
La seduta di lunedì 23 novembre era attesa. In sala era presente molto pubblico. A richiamare i cittadini i tanti argomenti in discussione, ma anche gli ultimi avvenimenti politici cittadini. Massimiliano Miano, consigliere del gruppo misto la scorsa settimana ha annunciato che abbandonava l’opposizione per andare ad appoggiare la coalizione del sindaco Benny Nicotra. Dunque in consiglio la maggioranza del sindaco ora può contare su undici consiglieri – sindaco compreso – mentre le opposizioni si fermano a quota nove.
Alle 18,30 il pubblico ha preso posto ma la consigliera Patrizia Borgarello non è seduta, continua a camminare dietro al sindaco e al presidente del consiglio; appare agitata. Santino Cascella cerca di mettere una pezza alla situazione: «Scusate signori consiglieri, io devo fare un appello. Vi prego di rispettare le postazioni decise nell’ultima riunione dei capigruppo. Per gentilezza cerchiamo di rispettare le indicazione della conferenza, così mi togliete dall’impaccio. Vi ringrazio». Appello vano.
Interviene Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, che afferma: «Mi dispiace di non potere soddisfare la richiesta del presidente. Ricordo che nell’ultima conferenza dei capigruppo dopo che la discussione si è portata oltre misura, in assenza di praticamente tutte le opposizioni, la maggioranza ha deciso la disposizione dei posti in questo consiglio comunale. Noi è da due anni e mezzo che chiediamo che tutti i gruppi di opposizione siano messi vicino. Non avete mai neanche considerato la nostra richiesta. Nelle scorse settimane la maggioranza ha deciso dove collocare tutti i gruppi. Logica vorrebbe che un consigliere che ha una sua dignità di carica possa anche decidere dove sedersi e – al di là della prepotenza dei numeri – possa stabilire come sia più logico disporsi in questa aula. Comunque io, dal mio posto, in attesa di migliore sistemazione, non mi muovo».
Santino Cascella ha detto: «Capisco che è giusto avvicinare i vari gruppi delle opposizioni. Però qui, come presidente del Consiglio devo chiedervi di rispettare le decisioni prese in sede di conferenza capigruppo. Comprendo il vostro punto di vista e i vostri problemi, ma devo far rispettare il regolamento. In maggioranza valgono i numeri e i numeri dicono quello».
Francesco Migliore, capogruppo del Pdl, ha spiegato: «Mi rivolgo ai consiglieri di minoranza. Il fatto che voi non eravate presenti non significa che non dobbiate rispettare la votazione. Il sistema democratico prevede che si decida a maggioranza. Il fatto che voi non intendiate rispettare le decisioni prese vuol dire che non rispettate la conferenza dei capigruppo e questo la dice lunga sul rispetto che avete della democrazia».
Santino Cascella ha rivolto un nuovo appello: «Cerchiamo di trovare una collocazione che possa soddisfare la Borgarello. Io non ho il fisico per aggredire nessuno. Non posso fare altro che rivolgere un appello. Io non lo so che cosa bisogna fare in questi casi. Cercate anche di alleviare il mio compito e di venirmi incontro. Non posso certo risolvere questi problemi con la forza. Vedete un po’ voi che fare, ma – per favore – fate prevalere il buon senso».
Il sindaco Benny Nicotra ha affermato: «chiedo gentilmente che i capigruppo si riuniscano, si parlino un attimo e trovino una soluzione. Avete raggiunto un accordo sulla posizione dei vari gruppi, ma purtroppo alcuni di voi non erano presenti. Io suggerirei, per questa sera, di mettersi ai posti preassegnati dall’ultima riunione dei capigruppo e poi, nella prossima conferenza risollevate e ridiscutete questo problema». Santino Cascella ha detto: «In sede di capigruppo non c’è stato un accordo condiviso, ma una imposizione dovuta al peso politico numerico della maggioranza».
A questo punto è intervenuta Patrizia Borgarello che finora aveva passeggiato nervosamente dietro il presidente del consiglio e il sindaco. Borgarello ha detto: «A prescindere dall’accordo preso a maggioranza che comunque è titolata a decidere, mi sembra veramente di essere in un asilo. Voi consiglieri di minoranza siete arrivati, avete preso il mio cartellino, l’avete messo da un’altra parte e poi vi siete seduti comodi comodi. Allora, queste sono cose che non vi potete permettere di fare. La mia, a questo punto, diventa una posizione di principio. Occorre rimettere i vari gruppi nelle posizioni decise dalla conferenza dei capigruppo. Non può essere che arriva il primo furbo, si siede al mio posto e si permette di sposare il mio cartellino in un’altra sedia. Non ha senso ora che solo io venga spostata. A pro di che cosa dovrei accettare questo? Se le cose stanno così io alla conferenza dei capigruppo non ci vado proprio. Visto che qualcuno si è permesso di spostare il mio cartellino finché non torna al suo posto io resto in piedi e non vado a nessuna conferenza dei capigruppo».
Domenico Galizio ha detto: «Direi che sarebbe il caso di risolvere in fretta questa vicenda anche per passare a cose più concrete. L’indignazione di Borgarello mi sembra degna di miglior causa. Se mai ci si doveva indignare quanto un’opposizione fatta di quattro gruppi viene presa e sballottata dove piace alla maggioranza. Io sono al mio posto dal giugno 2007 e non mi muovo da qui se non per buona ragione. In ogni caso accolgo il consiglio del sindaco si sospende il consiglio; si riuniscano i capigruppo e si consenta di avviare i lavori di questa sera».
Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena, ha detto: «Posso dire la mia? Almeno la parola non ce l’hanno ancora levata. Io non ho assolutamente intenzione di prendere lezioni da chi non ha nessun titolo per darmene. Qui non siamo a scuola, ma in un consiglio comunale, dove ognuno cerca di essere responsabile per quello che fa. Vi voglio ricordare che la decisione di spostare i gruppi non è stata un men che minimo accordo, ma una imposizione. Per cui questa discussione mi sembra un argomento anche futile. Dal giugno 2007 in consiglio c’è una certa collocazione. Giustamente l’opposizione ha chiesto essere messa tutta insieme da un lato del consiglio anche per marcare la differenza rispetto alla maggioranza. Qui per umiliare i gruppi di opposizione, per far vedere che sono divisi, si vorrebbe prendere un singolo gruppo e mettere consiglieri di una stessa formazione non vicini tra di loro. La maggioranza è arrivata a questa scelta senza neanche cercare un minimo di condivisione con le altre forze politiche. Io, come ho già detto, non ho nessuna intenzione di accettare una dittatura della maggioranza su questione meramente stupide e su cui francamente non vorrei perdere altro tempo. Chiedo di procedere e cominciare i lavori del consiglio. Se serve a sbloccare la situazione si può ritornare ai posti che occupavamo nei precedenti consigli». Patrizia Borgarello ha detto: «Io sono perfettamente d’accordo consigliere Tamagnone che lei non prenda lezione da nessuno, ma neanche noi ne prendiamo da lei. Visto che è una cosa futile questa vicenda allora ognuno torni al suo posto senza permettersi – lei o qualcun altro – di spostare la mia targhetta».
Pino Falcocchio, esponente del Pdl, ha detto: «Intanto, secondo me, a campare dei presunti diritti sul fatto che si occupa un posto da dieci anni o da appena sei mesi mi sembra ridicolo, a meno che non vogliamo applicare anche nel consiglio comunale il diritto all’usucapione. Mi sembra ridicolo dare questa motivazione. Ripeto, per me è ridicolo discutere di queste cose. Abbiamo deciso di cambiare posto; molto democraticamente. lo ha deciso la conferenza dei capigruppo: è l’unico istituto che può decidere. Lo ha fatto e occorre rispettare questa cosa. Non capisco perché ci si lamenta. Si è deciso in modo democratico. Io chiedo che venga applicata la decisioni presa dalla conferenza dei capigruppo».
Roberto Ansaldi ha aggiunto: «Come gruppi di opposizione avevamo chiesto cortesemente – come capita in tutti gli altri consigli comunali, regionali, provinciali e in Parlamento – che la maggioranza fosse da una parte e la minoranza dall’altra. Durante il dibattito accade più volte che si deve concordare cosa dire, per cui è più funzionale se si è vicini. Per due anni abbiamo contestato la disposizione precedente per cui le opposizioni erano divise metà di qua e metà di là. Spesso ci mandiamo messaggi con telefono per concordare le cose. Pensavamo che essendo cambiato il rapporto tra maggioranza e opposizione, con la nascita di un nuovo gruppo fosse un gesto di buon senso riuscire a mettere a posto le cose e avere, una volta per tutte, la maggioranza da una parte e la minoranza dall’altra. In sede di conferenza il capogruppo del Pdl ha detto che in base ad un regolamento avreste deciso tutto voi. Sentito questo io me ne sono andato via e ho lasciato i lavori. Ricordo che per me la conferenza dei capigruppo deve far funzionare il consiglio comunale. Come si può pensare che un consiglio possa funzionare meglio se una maggioranza, in virtù solo dei numeri, non prende neanche in considerazione le richieste di 4 gruppi di opposizione e decide lei, da sola, la disposizione di tutte le opposizioni. Me ne sono andato dicendo che non avrei mai più partecipato ai lavori di tali conferenze. Ricordo che negli ultimi 14 anni non si è mai votato in sede di capigruppo. Sinora non si era mai fatto prevalere la maggioranza perché queste commissioni sono un momento in cui si mette buon senso e si ragiona per far funzionare meglio le cose. E’ sbagliato dire che si tratta di una scelta democratica. La democrazia presuppone il rispetto anche di chi sta dall’altra parte. Io non ho sentito motivazioni avverse rispetto al fatto di separare maggioranza e opposizione. Ho invece sentito il capogruppo del Pdl che ha detto che si fa così perché hanno deciso così. E’ stata la prima volta che sento discorsi del genere. Ho semplicemente detto che se questo è il tono evitiamo di convocarle le conferenze, tanto non servirebbero a molto».
Roberto Ansaldi prosegue: «L’unica motivazione sentita, avendo ripetuto la domanda durante la conferenza dei capigruppo è che la maggioranza avrebbe bisogno di guardarsi negli occhi. Mi chiedo, come mai se questo deve valere per la maggioranza perché non dovrebbe valere anche per noi opposizioni? Comunque non c’è nessuna maggioranza che possa obbligarci a sederci in posti predeterminati. Detto questo credo anche che questo consiglio abbia cose più importanti da discutere. In passato come maggioranza avete convocato due conferenze dei capigruppo per decidere dove si doveva sedere il vicepresidente del Consiglio Massimiliano Miano e ora abbiamo anche capito il perché. Chiedo di aprire i lavori del consiglio e poi sospendere i lavori per riunire i capigruppo per trovare una quadra su questo problema che – sicuramente – non abbiamo voluto noi. Io penso che come opposizione dobbiamo avere la possibilità di parlarci senza dovere attraversare la sala».
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra ha detto: «Qui c’è un problema. Io credo che stiamo dando uno spettacolo indegno. Guardate che qui non si sospende proprio nulla perché il consiglio non è mai neanche cominciato. Qui il consiglio salta perché si doveva aprire entro le 18,45. Questo consiglio non è mai iniziato perché non abbiamo mai fatto l’appello. Stiamo facendo un bel niente; si parla di aria fritta. Si sta parlando del giochino che si fa con le sedie, come quando eravamo bambini. Segretario io chiedo: questo consiglio è ancora convocato o no? Può essere ritenuto regolare se, di fatto, non abbiamo mai iniziato?».
Santino Cascella ha spiegato: «Il consiglio non si è aperto perché è subito partito il dibattito. A questo punto parto con l’appello». Patrizia Borgarello ha replicato: «Non fate l’appello senza che io abbia riavuto il mio posto»
Il sindaco Benny Nicotra ha detto: «Ho consigliato a tutti mettersi nei posti preassegnati e poi, alla prossima conferenza dei capigruppo, si vedeva che fare. Lo so che nelle sale dei consigli provinciale, regionale e in parlamento, maggioranza e opposizione sono da due parti diverse, ma visto che noi non abbiamo una sala così ampia, il nostro non è un anfiteatro e di conseguenza noi troviamo più giusto fare diverso. Sto’ continuando a ribadire il concetto che per me Tamagnone e Mastrogiovanni dovrebbero prendere i posti assegnati nella conferenza e poi alla prossima riunione si porrà rimedio a questa sistemazione con da una parte la maggioranza e dall’altra la minoranza. Direi di fare così per poter aprire i lavori».
Edoardo Tamagnone ha replicato: «Forse il sindaco non è informato della disposizione che il suo capogruppo ha confezionato. Chi si deve spostare non siamo io e Mastrogiovanni. Insieme per Santena deve transitare dall’altra parte rispetto a dove è sempre stata collocata. Il centrosinistra deve andare dall’altra parte, a destra. Il gruppo Progetto Santena – lo so che se fosse per voi ci mettereste anche fuori dalla sala – finisce al limite del consiglio, vicino al pubblico. Quella individuata dal centro-destra è una sistemazione demenziale. Io direi che per questa sera si potrebbero mantenere i posti che avevamo nell’ultimo consiglio comunale. Poi ridiscuteremo le posizioni».
Santino Cascella ha detto: «Qui c’è un dovere istituzionale, devo proceder con l’appello per aprire il consiglio». Borgarello ha replicato: «Se fai quello allora io vado subito via». Il segretario comunale procede con l’appello. La Borgarello esce dall’aula, seguita da tutti gli esponenti del centro-destra. Mentre si procede con l’appello la gente in sala applaude il centrodestra che esce dalla sala di palazzo Visconti Venosta.
All’appello risultano presenti: Cascella Mastrogiovanni e Tamagnone di Progetto Santena; Ferragatta, Martini e Siciliano dell’Unione centrosinistra; Galizio ed Elia di Insieme per Santena; Ansaldi dell’Unione dei Moderati-Udc. Con nove presenti e undici assenti il consiglio non può partire.
Si decide di aspettare 15 minuti e di procedere con un secondo appello. La tensione è alta. In sala si fermano tutti i consilieri di opposizione. Appena fuori dall’aula c’è tutto il centro destra. Alcune persone del pubblico lanciano strali contro il sindaco Nicotra e i suoi. Lo stesso sindaco apostrofa un signore reo – a dire di Nicotra – di averlo guardato in modo minaccioso. I minuti passano, il segretario ripropone l’appello. I risultati sono la copia di quanto avvenuto poco prima. Santino Cascella comunica l’esito: «Abbiano 9 presenti e 12 assenti. A questo punto posso dichiarare deserto il consiglio comunale». 47 minuti dopo le 18,30 è tutto finito. Santino Cascella invita il pubblico a lasciare l’aula perché si deve riunire la conferenza dei capigruppo. Il pubblico non ha fretta; tocca anche al maresciallo invitare i presenti a uscire.
Nella riunione dei capigruppo si decide di convocare a breve due consigli comunali: il primo si terrà giovedì 26 novembre, con inizio alle 19; il secondo è convocato per venerdì 27, con inizio alle 17. L’obiettivo è affrontare e terminare tutti i punti in discussione. La conferenza dei capigruppo trova anche l’accordo per la sistemazione dei gruppi nel parlamentino cittadino. A destra del sindaco saranno collocati gli uomini del Pdl e della Lega Nord. A sinistra del sindaco tutte le opposizioni.
**
Blog: rossosantena.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA