Santena, quasi completamente domato l’incendio alla Pegaso

SANTENA – 21 marzo 2010 – Il rogo, partito a metà giornata di mercoledì scorso, è quasi completamente domato. I vigili del fuoco hanno aperto due varchi nel capannone della Pegaso da cui estraggono materiale combusto che, dopo essere irrorato, viene caricato su cassoni che sono portati in due aree, vicino al cimitero e nei pressi della zona industriale adiacente la ditta dei servizi ecologici andata a fuoco. Il quadro delle operazioni lo fa Vincenzo Bennardo, ingegnere, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino.

Domenica 21 marzo 2010, ore 14, interno capannone Pegaso
Domenica 21 marzo 2010, ore 14, interno capannone Pegaso

cassoni al cimitero
Cassoni nel parcheggio del cimitero

«Siamo procedendo come da indicazioni fornite ieri in sede di tavolo di lavoro – spiega Vincenzo Bennardo –. Sono stati reperiti cassoni metallici che stiamo riempiendo con materiale combusto. Per ora abbiamo individuato due aree, la prima nei pressi del parcheggio del cimitero cittadino, ai confini con Villastellone. La seconda area la stiamo approntando qui vicino, nei pressi della zona industriale. Sono in arrivo altri cassoni metallici. Siamo al lavoro per estrarre dal capannone il materiale combusto. In un primo tempo viene messo nel cortile, dove viene irrorato. Una volta che la temperatura si è abbassata carichiamo il materiale sui cassoni. L’area vicino al cimitero è quasi satura, nel frattempo siamo a buon punto per la realizzazione dell’area vicina. Le due aree sono delimitate e sorvegliate dai volontari della protezione civile».

Vincenzo Bennardo aggiunge: «Contiamo di poter disporre di una cinquantina di cassoni. Appena possibile i cassoni prenderanno la via della discarica. Tutto il materiale combusto viene controllato. I materiali incendiati e compromessi vengono divisi dalle parti dell’edificio crollato a causa delle alte temperature. I cassoni vengono riempiti con materiale omogeneo. Questo ci consentirà di velocizzare i tempi rispetto al conferimento in discarica. All’interno del capannone il materiale combusto è facilmente classificabile: si tratta di prodotti che erano  in lavorazione».

pegaso materiale combusto«Noi, da mercoledì, procediamo a oltranza, giorno e notte – spiega Bennardo –. Essendo un intervento complesso che coinvolge molti enti, ovviamente abbiamo dovuto tarare la macchina prima di andare a regime.  Può succedere che a volte si deve rallentare con le operazioni perché non ci sono cassoni a sufficienza oppure perche si è in attesa di macchine operatrici. Da oggi siamo in grado di lavorare su due fronti: il materiale combusto viene estratto dal lato anteriore e da quello posteriore del capannone della Pegaso. In questo modo siamo in grado di aggredire in modo più efficace i cumuli di materiali combusti presenti all’interno della struttura. Prima riusciremo a portare all’aperto tutti i residui dell’incendio, prima saremo in grado di spegnere il fuoco che ancora cova all’interno del capannone».

Pegaso vigili del fuoco«Anche se i materiali combusti vengono irrorati – aggiunge l’ingegnere dei Vigili del fuoco di Torino – una volta caricati sui cassoni continuano a fumare e l’odore che sprigionano non è gradevole.  I cassoni fumeranno per giorni: è del tutto normale che ciò avvenga. Ora stiamo studiando come e dove conferirli in discarica. Dovremo individuare un sito, cumulare tutto il materiale e ricoprirlo di terra, in modo che si consumi e soffochi».

pegaso area containerVincenzo Bennardo conclude: «Anche oggi tra i vigili del fuoco abbiamo persone provenienti da tutta la Provincia. Da Torino arrivano due squadre, affiancate da altre provenienti dai distaccamenti della zona, che ci danno il cambio. Oggi una squadra arriva da Chieri. L’acqua che viene utilizzata arriva dagli idranti stradali, dalla Valeo e da altre ditte vicine».

Gres PegasoFranco Toresani, coordinatore dei volontari di protezione civile del Gres, in uno dei pochi momenti che non è impegnato con la panda bianca a fare la spola tra i volontari è seduto al computer nella roulotte posizionata in via Quaglia, vicino alla cinta della ditta Pegaso, spiega: «Quando è scattato l’allarme – l’attivazione di protezione civile, è partita alle ore 17,10 di mercoledì scorso – siamo partiti con 4 volontari sul territorio – presenti 24 ore su 24 con turni di 4 ore. Sono stati chiesti dal sindaco che è autorità di Protezione civile. Oggi siamo arrivati ad avere 9 persone in servizio, impegnati in servizi legati alla viabilità attorno al capannone e per il controllo delle aree di deposito».

Toresani è stato delegato a coordinare i volontari di protezione civile che arrivano  per coprire i sei turni quotidiani di 4 ore ciascuno: le persone – oltre che da Santena – arrivano da Chieri, San Raffaele Cimena, Poirino, Pino Torinese, Andezeno, Rivalta, Rosta e Villastellone. Franco Toresani conclude: «Ci hanno comunicato che le operazioni proseguiranno fino a  mercoledì: noi ci stiamo attivando per coprire i turni».

Arpa unità mobileMentre il fuoco soccombe sotto l’operato dei vigili del fuoco, anche oggi la stazione mobile di controllo della qualità dell’aria, dell’Arpa Piemonte – Agenzia regionale per la protezione ambientale – che da giorni è posizionata sul retro del palazzetto dello sport Andrea Pininfarina – ha proseguito i monitoraggi.

Oggi la puzza in città si è fatta meno forte. Il giorno dell’incendio la colonna di fumo nero puntava dritto in alto. In questi ultimi giorni, oltre a cambiare di colore – la colonna, notevolmente più ridotta, è diventata grigia e bianca. Complice la situazione meteorologica, la colonna è più bassa, dopo pochi metri di altezza si rende orizzontale e punta verso il centro cittadino. Domani è lunedì, alle 18 si riunisce nuovamente il tavolo tecnico per fare il punto sul lavoro sin qui compiuto e per pianificare gli ultimi giorni di impegni per neutralizzare il rogo alla Pegaso.

**

Blog: rossosantena.it

filippo.tesio@tin.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA