Santena, Ages, il sindacato dice basta alle strumentalizzazioni

Santena – 12 settembre 20101 – L’Ages è a un passo dal fallimento. Il sindacato chiede di fermare le strumentalizzazioni. Se ci sono proposte vanno formalizzate al commissario straordinario e non ai mezzi di informazione. La convocazione urgente di un tavolo in Regione serve a vedere se è possibile evitare che 380 persone perdano il posto di lavoro. Enrico de Paolo, della segreteria Filctem Cgil di Torino, afferma: «Sulle prospettive dell’Ages di Santena circolano tante, troppe voci, ma non c’è nulla di concreto. Sino a quando non arriverà una proposta al commissario straordinario si tratta solo di aria fritta. Sono sicuramente cose inventate. E nessuno dovrebbe poter dire mi sto interessando se l’interessamento non è stato esplicitato al commissario straordinario».

«Abbiamo letto le dichiarazioni fatte dal sindaco durante la festa patronale di San Lorenzo – aggiunge Enrico de Paolo – ha detto che lui sarebbe in contatto con qualcuno. Ha anche aggiunto che in qualche modo pensa di poter diversificare la produzione dell’Ages e che è percorribile anche la strada di un cambio di destinazione d’uso di parte dell’attuale area. Vorrei ricordare al sindaco di Santena che due anni fa, durante l’assemblea aperta domenicale tenuta davanti ai cancelli, sul piazzale dello stabilimento,  rispondendo a precisa domanda si era pubblicamente impegnato a non modificare la destinazione d’uso del terreno dello stabilimento Ages di Santena».

«Noi diciamo basta alle tante chiacchiere inutili sull’Ages – aggiunge il sindacalista della Filctem Cgil –. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di convocare con urgenza un tavolo con tutti i soggetti interessati. Un tavolo utile a scoprire le carte. Un tavolo dove anche il sindacato potrà dare un giudizio sulla bontà dei progetti che emergeranno. Noi oggi chiediamo di fermare le speculazioni nate attorno alla situazione di crisi e di difficoltà dell’Ages di Santena. A oggi, purtroppo, per il sito produttivo santenese non ci risulta che ci siano garanzie. Siccome a breve è in arrivo la dichiarazione di fallimento, è chiaro che queste cose ventilate dagli amministratori dovranno esser formalizzate a breve: altrimenti il rischio è che ci troviamo davanti a  semplici strumentalizzazioni. Per dimostrare che non si tratta di speculazioni occorre che si palesino le manifestazioni di interesse, ma queste devono concretizzarsi prima del pronunciamento della dichiarazione di  fallimento da parte del Tribunale di Asti».

Enrico de Paolo è deciso: «Il sindaco Benny Nicotra ha dichiarato che la proroga della cassa integrazione straordinaria sarebbe merito suo e del vicesindaco di Torino. Nei giorni scorsi ho personalmente interpellato Tom Dealessandri che si è messo a ridere… Dico anche che mi preoccuperebbe se il giudice del Tribunale di Asti avesse subito influenze da parte di politici nel momento in cui si è deciso un prolungamento della cassa. Io sono più che convinto che il giudice non ha deciso di dare una ulteriore proroga su pressione di qualche politico o del sindaco Nicotra. Al massimo il giudice avrà letto le relazioni del commissario straordinario e alla fine la proroga è arrivata anche a fronte delle nostre disponibilità a garantire la produzione. Sulle ultime decisioni prese penso che abbia pesato la documentazione del commissario straordinario».

«Sindacato e operai dell’Ages vogliono una cosa semplice – aggiunge Enrico de Paolo –  si smetta di speculare sull’Ages, inventando ipotesi e interessamenti. Se davvero esiste un progetto di salvataggio dell’Ages questo va presentato al Commissario. Il tavolo chiesto alla Regione sarà la sede per valuterà la credibilità e la fattibilità di eventuali proposte che comunque vanno formalizzate al commissario straordinario Maurizio Civardi. Senza la formalizzazione delle proposte siamo alla pura e semplice speculazione».

«Altre voci da sfatare – aggiunge Enrico de Paolo – sono quelle secondo cui esiste la possibilità di spostare i lavoratori dell’Ages in aziende dei dintorni per risolvere i problemi occupazionali. Affermare questo significa alimentare false speranze tra i lavoratori dell’Ages che nella situazione in cui si trovano non hanno bisogno di questo».

Il sindacalista chiude così: «L’unica cosa certa è che a breve il commissario consegnerà tutta la documentazione al Tribunale e la dichiarazione del giudice  non dovrebbe arrivare prima della fine di settembre. Dunque restano pochi giorni per tentare di evitare il fallimento. La richiesta che abbiamo presentato alla regione Piemonte di convocare con urgenza un incontro ha l’obiettivo di fare chiarezza sulle tante voci che circolano a mezzo stampa e per pesare le tante dichiarazioni dei politici. Tutte queste voci fanno comunque nascere aspettative tra le lavoratrici e i lavoratori: se si rivelassero infondate alimenterebbero ulteriori tensioni. Abbiamo chiesto l’incontro perché in più riprese anche gli amministratori regionali ci hanno detto che stavano lavorando in silenzio per risolvere la vicenda. Oggi il fallimento è alle porte: il tavolo regionale è la sede opportuna per verificare se esiste una possibilità di salvare il posto di lavoro a 380 persone».

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