Santena – 9 novembre 2010 – Di seguito, un contributo inviato oggi da Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale, riferito alle dichiarazioni rese nei giorni passati a questo blog da Pino Falcocchio.
Santino Cascella scrive: «Rileggendo l’intervento sul blog rossosantena.it del 6 novembre scorso con le dichiarazioni del consigliere Pino Falcocchio, apprendo con stupore da quanto affermato che, alcuni mesi or sono, il sottoscritto avrebbe lasciato il Pdl per costituire il nuovo gruppo Progetto Santena. Nulla di più falso e come al solito il signor Falcocchio non perde occasione per star zitto. A onor del vero è bene chiarire che, il sottoscritto è da sempre stato iscritto ad An, con provenienza Movimento sociale: E nel momento in cui si è costituito il Pdl è maturata l’idea di uscire dal partito per dissenso della politica esercitata sia a livello apicale e soprattutto per incompatibilità con gli esponenti locali. L’atteggiamento scaturito, contrariamente agli usi e costumi da noi praticati è quello di rinunciare alla transumanza in altro partito e rimanere così liberi da vincoli e pressioni strumentali».
Santino Cascella scrive ancora: «Ancor più specie mi fa, apprendere sempre dal signor Falcocchio che io – presidente del Consiglio – sarei addirittura stato messo alla porta dalla sua maggioranza. Ma di quale maggioranza parla? E’ possibile che il presidente del Consiglio, seconda carica istituzionale, possa essere messo alla porta per una causa inconsistente? Motivo: fare politica».
«Apprendo inoltre dal signor Falcocchio e anche dal capogruppo Pdl – chiude Santino Cascella – che la nuova federazione Progetto Santena e Lega Nord, non può appoggiare la maggioranza! Peccato! Credevo che un gruppo consiliare avesse piena autonomia di costituirsi e di collocarsi in funzione delle proprie idee nella postazione più confacente. Vabbè, la prossima volta chiederemo il parere al pro-sindaco Falcocchio. Spiace aver profuso questa disquisizione, ma la mia chiamata in causa da parte del signor Falcocchio meritava un chiarimento, spero che in futuro il mio interlocutore voglia parlare di se e si prodighi in programmi per cui possa far valere il suo potere esecutivo».
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