Santena, i media e le assunzioni alla Belconn gomma e cavi, le riflessioni di Enrico de Paolo e Ilario Coniglio

Santena –  21 febbraio 2011 – Di seguito, alcune riflessioni di Ilario Coniglio, Rsu e Enrico de Paolo, Filctem Cgil, rispetto a come il bisettimanale Il Corriere di Chieri e dintorni ha riportato la vicenda delle 111 assunzioni della Belconn gomma e cavi.

Ilario Coniglio ed Enrico de Paolo, con una telefonata, mi chiamano al bar dell’oratorio. “Vorremmo chiarire un po’ di cosette”, mi spiegano, dandomi appuntamento alle ore 11 di domenica 20 febbraio. Dopo un veloce caffè, il primo che prende la parola è Ilario Coniglio, Rsu Cgil, nella mani ha Il Corriere del 18 febbraio 2011.«Questa settimana l’edizione del venerdì del principale bisettimanale del chierese apre con il titolo “Ages: investe i sindacati il dramma degli esclusi”.  All’interno ci sono due pagine sulla vicenda e il titolo principale, quello a cinque colonne, recita “Belconn ha scelto chi salvare. Rabbia e sospetti tra gli esclusi”.Il sommario è questo: «Perché i sindacalisti sono tutti dentro?”. Secondo me questa apertura non è corretta. Sin dai titoli si getta un’ombra di sospetto sul sindacato. Questo, alla luce di quanto sindacato e Rsu hanno fatto in tutti questi anni di battaglia è quantomeno ingeneroso.  All’interno l’articolista, tra le altre cose afferma “Adesso è l’ora dei sospetti. Perché tutti i delegati sindacali sono stati assunti? Perché era stato promesso un occhio di riguardo verso i casi socialmente più difficili e invece ci sono coppie di coniugi lasciati entrambi a casa?”. Per prima cosa – prosegue Coniglio – occorre dire che due delegati non sono stati assunti: di cui uno ha raggiunto il traguardo della pensione. L’assunzione dei delegati per me è un fatto politico.I delegati hanno compiti e ruoli da assolvere. In tutti questi mesi abbiamo organizzato e guidato le mobilitazioni».

Ilario Coniglio aggiunge: «Ritengo normale che nella cessione del ramo d’azienda i delegati siano stati confermati. Inoltre, per l’ennesima volta, vorrei ribadire che le assunzioni la ha fatte la Belconn gomma e cavi e non certo il sindacato. Noi avevamo fatto presente alcuni criteri: le nostre erano indicazioni di buon senso, ma non è detto che siano state tenute in considerazione. Per quanto riguarda i monoreddito, all’Ages tali situazioni superano il numero degli assunti della Belconn gomma e cavi. Tutti noi sapevamo che molti sarebbero comunque stati esclusi. Quello che non si capisce è perché si siano riportate critiche anonime. In tutti questi mesi noi delegati ci abbiamo messo la faccia.L’articolista riporta tutta una serie di critiche anonime. Non intendo entrare nel merito di tali affermazioni, quello che non mi è andato troppo a genio è che a fronte del nostro impegno pubblico per mesi e mesi arrivino ora critiche e sospetti del tutto anonimi.  Vorrei anche aggiungere che il Corriere ci ha seguiti in tutta la vicenda. Nel momento finale i titoli non hanno reso giustizia alle battaglie che abbiamo condotto. Vorrei che fosse chiaro che la cessione del ramo d’azienda con l’arrivo della Belconn è il massimo che siamo riusciti a portare a casa. Io ritengo che la firma del rogito notarile e l’assunzione di 111 persone sia stata sminuita da una titolazione quantomeno non appropriata. Noi della Rsu avremmo preferito un titolo più positivo, che rilevasse che comunque ci sono stati 111 assunti. Tutti noi sapevamo che 260 sarebbero comunque rimasti fuori. Ora, non mi pare corretto tentare di scatenare una guerra tra poveri. Detto questo, da sempre abbiamo detto e andiamo ripetendo che faremo il possibile per dare un futuro anche a coloro che sono rimasti fuori. Leggendo il Corriere questa settimana disapproviamo le titolazioni e l’impostazione di certi articoli perché riteniamo non rendano giustizia al nostro agire. Noi, in tutti questi mesi abbiamo sempre dibattuto con i lavoratori e fronteggiato i rilievi critici che erano mossi alla linea sindacale adottata.Per questo le esternazioni anonime ci sono parse un tantino ingenerose».

Sin qui Ilario Coniglio. Enrico de Paolo aggiunge: «Condivido critiche e rilievi. Il fatto che qualcuno possa esprimere opinioni anche negative è comprensibile. Non intendiamo accettare invece chi, secondo noi, ha cavalcato e strumentalizzato tali opinioni. Vorrei anche dire che dopo le selezioni abbiamo ricevuto numerose telefonate e visite negli uffici da parte di lavoratori non assunti, che sono venuti a chiedere informazioni su cosa fare per individuare una soluzione per il loro futuro.  Negli uffici sono arrivati lavoratori anche extracomunitari, con figli, moglie e suocera a carico; sono venuti non certo per  sparare a zero sul sindacato, ma per chiederci come poter cogliere le opportunità che si presenteranno. Sono lavoratori in difficoltà venuti per ragionare sulle prospettive. Qualcuno si è già mosso e ha avuto i primi colloqui. Noi diciamo che la vita continua anche per chi è rimasto fuori. Non ha senso continuare a ragionare su quanto è successo prima del rogito notarile. Molti lavoratori invece di scagliare critiche anonime sono venuti al sindacato per capire come funziona la mobilità, il comando distacco. Insomma, vogliono capire come ora possono procedere per cercarsi un nuovo posto di lavoro. Piuttosto che far emergere divisioni e presunte polemiche vorremmo che i mezzi di informazione si occupassero delle prospettive che comunque hanno davanti coloro che non sono stati assunti. Io non penso che sia chiedere troppo».

Enrico de Paolo, Filctem Cgil, aggiunge ancora: «Tutti noi, dall’arrivo della proposta della Belconn sapevamo che sarebbero stati assunti solo 110 lavoratori su 370; avevamo ben chiaro che 260 persone sarebbero stati fuori. Noi, guardando queste pagine del bisettimanale  non ce la prendiamo tanto con chi ha espresso queste opinioni, quanto con chi ha ritenuto di sbattere il mostro in prima pagina. Una scelta che riteniamo scorretta e strumentale. Questa opinione l’abbiamo espressa alla cronista e poi abbiamo deciso, almeno per un po’, di tagliare i ponti».

Enrico de Paolo aggiunge: «Vorrei ripetere ai lavoratori esclusi dalle selezioni che opereremo insieme alle istituzioni e agli enti locali per cercare una soluzione. Lo sappiamo che non sarà facile. Il momento occupazionale non è certo felice. A livello nazionale chi dovrebbe occuparsi dei problemi del Paese è impegnato in altre faccende tutt’altro che nobili. Sabato scorso a Torino la Cgil è scesa nuovamente in piazza con una marcia incentrata sullo slogan “Tutti per il lavoro, un lavoro per tutti”».

Enrico de Paolo, rispetto al piano industriale annunciato da Belconn gomma e cavi, afferma: «Sin dall’inizio della trattativa abbiamo detto che un progetto industriale non si può misurare al momento della presentazione.Tra l’altro vediamo con preoccupazione la decisione delle Belconn gomma e cavi di  bloccare per mesi lo stabilimento di Santena. Evidentemente il blocco significherà la perdita di commesse anche con la Fiat che sinora era il principale cliente di Ages. Noi, rispetto alle promesse contenute nel piano industriale, monitoreremo la situazione. Sappiamo anche che già oggi ci sono difficoltà anche in altre aziende legate alla Belconn. Tenuto conto di tutta questa situazione sappiamo bene che anche per i 111 non è detto che la strada sarà facile.  Noi monitoreremo la situazione e ci confronteremo con la Belconn gomma e cavi.  Abbiamo già in corso un monitoraggio con la Plasticavi, dove stanno emergendo elementi di preoccupazione. Non vorremmo che si procedesse con accorpamenti e che, alla fine, qualcuno dovesse rimetterci. Il piano industriale che ci è stato presentato è ambizioso e avrà bisogno di verifiche costanti. Comunque noi oggi non possiamo esprimere un giudizio a scatola chiusa».

Ilario Coniglio aggiunge: «A livello sindacale organizzeremo alcune giornate per ragionare sulla situazione e sui problemi degli esclusi. La saletta sindacale resterà a disposizione di tutti i lavoratori. Vorrei segnalare che già oggi ci sono 10-15 persone che stanno aspettando la mobilità perché hanno già trovato una ricollocazione. Vorrei anche informare che, per quanto riguarda l’anticipo della cassa integrazione, è molto probabile che si debba ripresentare tutta la documentazione. Personale del Comune di Torino verrà in saletta sindacale per raccogliere le istanze. Come si vede la firma del rogito non ha cambiato il nostro agire. E noi continuiamo il nostro operato nonostante le critiche. La mia missione è quella di fare il delegato; una scelta libera, che nessuno mi ha imposto. In tutti questi anni ho sempre agito con senso di responsabilità.  Come Rsu anche per i prossimi due anni faremo tutto il possibile per i 260 lavoratori rimasti esclusi e dopo i 24 mesi vedremo come agire con coloro che non avranno trovato una collocazione. Io, come penso tutti i componenti della Rsu, potessimo mai tornare indietro rifaremmo tutte le battaglie che abbiamo condotto. Nessuno deve mai dimenticare che le nostre lotte hanno pagato: abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissi: non far fallire Ages, Santena. E scusate se è poco, ma con la gestione di Sora ci siamo andati davvero vicini».

In chiusura a Coniglio e De Paolo chiediamo informazioni sull’esatto numero degli assunti: sono 110 o 111? «Sono 111 – spiega De Paolo – ai 110 iniziali si è aggiunto un lavoratore, in aspettativa sindacale non retribuita. SI tratta di un soggetto che non è a carico dell’azienda, non ha un costo e, soprattutto, non ha preso il posto a nessun altro. Si tratta di un lavoratore che non rientrerà mai alla Belconn gomma e cavi».

La chiacchierata volge al termine: «Nei prossimi giorni ­– spiega ilario Coniglio – esamineremo la situazione di tutti i lavorati non assunti.  Chiederemo alle persone con più di 50 anni di arrivare con l’estratto contributivo Inps, in modo da capire con i funzionari della Provincia di Torino quali sono i casi che non sono in grado di raggiungere la finestra  pensionistica. Insieme si ragionerà su cosa sarà possibile fare. Si esamineranno anche le situazioni particolari, con i vari carichi familiari. I casi particolari  – drammatici o più bisognosi – saranno tempestivamente segnalati alla Provincia».

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