Santena, Bruno Ferragatta aderisce all’Italia del valori e si candida per il Comune di Torino

Santena – 23 febbraio 2011 – Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, si è avvicinato all’Italia dei valori. La notizia arriva con l’annuncio della sua candidatura alle elezioni amministrative del Comune di Torino.

«Negli ultimi mesi del 2010 – spiega Bruno Ferragatta –  scegliendo di rimanere nello schieramento di centrosinistra per una visione culturale che mi è propria, ho maturato alcune riflessioni sulla situazione torinese che mi hanno avvicinato all’Italia dei Valori. Non ci sono state porte sbattute o recriminazioni di sorta, ma la percezione personale verso un partito più vicino a un movimento, senza una struttura troppo vincolante, fatta di equilibrismi interni e di organizzazione».

Bruno Ferragatta aggiunge: «Credo che i partiti oggi non rappresentino più un’identità ideologica, ma sono l’occasione per tradurre le proprie convinzioni in scelte istituzionali proprio per chi “fa più fatica”. Insomma, sono le persone a determinare il carattere del partito con le loro convinzioni, con  le loro scelte,  e non viceversa. Trovo invece che  le scelte di campo  diano il senso all’azione politica. Quindi per me si è trattato solo di un riposizionamento all’interno della stessa coalizione di centrosinistra. Naturalmente scegliendo un partito che nello statuto richiamasse anche i valori cattolici».

In riferimento alle elezioni amministrative di Torino, Bruno Ferragatta spiega: «La scelta riguarda specificamente la corsa alle amministrative che si terranno a Torino che mi vedranno candidato. In una lettera aperta che a maggio 2010 avevo inviato al segretario Morgando avevo espresso la mia perplessità sulle modalità che si stavano componendo nel PD per la scelta del candidato sindaco. Dissi che il dialogo con la società civile avrebbe dovuto offrire l’opportunità per il partito di sciogliere i lacci interni per avviare una stagione di apertura verso la società esterna al partito che però venne fermata proprio da forze  interne troppo vincolanti. Naturalmente andrò  a votare alle primarie e senza indicazioni stringenti dal partito. Personalmente credo che la discussione generazionale non sia un argomento così pregnante per decidere chi votare. Si può scrivere una bella canzone anche in età non più giovane  sapendo parlare meglio di ogni altro ai giovani, come ci ha dimostrato il recente concorso canoro sanremese».

Bruno Ferragatta continua con un riferimento alla situazione santenese: «Il mio impegno per Santena è stato e sarà sempre lo stesso. L’Unione centrosinistra di Santena è una lista civica e non ha bisogno di caratterizzarsi con simboli di partito.  Avevo due missioni  dopo che le elezioni a sindaco non ebbero il risultato sperato. La prima era portare avanti una opposizione determinata e ferma alla Giunta Nicotra  e questo obiettivo è stato perseguito tenendo insieme come capogruppo un gruppo consiliare ancora compatto.  Il secondo obiettivo intendeva unificare le opposizioni in un’unica proposta per Santena. Anche questo obiettivo si sta ormai compiendo e sono certo che diventerà una importante possibilità per i santenesi. Santena saprà trovare nella sua vitalità interna qualcuno che rappresenti bene il ruolo di candidato a sindaco nelle prossime elezioni perché i santenesi hanno capito ormai i limiti di un Sindaco come Nicotra che in questi anni si è limitato a perseguire obiettivi inutili per la Città, ma utili per chi li realizzava».

Bruno Ferragatta conclude così: «La nostra Italia ha la  necessità di una “nuova” cultura, progressista, in grado di contrapporsi ad una posizione economica di destra fondata sull’individualismo esasperato,  capace di un colpo di reni di fronte alle derive porno-sociali. In una situazione sociale complessa  come quella attuale dobbiamo coinvolgere  tutte le persone di buona volontà  per risvegliare dal torpore un Paese in cui la lampada è stata messa sotto il moggio. Abbiamo bisogno  di compattezza e soprattutto abbiamo bisogno di un confronto che riesca a far emergere ciò che questo Paese ha di buono nella propria pancia. La nostra fede non opta per un partito ma ci richiama a trasformare l’acqua in vino, ovunque ci troviamo ad operare».

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