Santena, mons. Cesare Nosiglia alla castagnata di Vivere

Santena – 10 ottobre 2011 – Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha portato il suo saluto alla castagnata organizzata da Vivere, associazione di volontari e famiglie con figli portatori di handicap, presieduta da Gina Gilardi. Domenica pomeriggio, l’arcivescovo è arrivato alla scuola materna san Giuseppe, in via Milite Ignoto, dopo aver impartito il sacramento della Cresima a 69 ragazzi santenesi nella chiesa parrocchiale di piazza Martiri della Libertà.

Mons. Cesare Nosiglia, che era accompagnato dal Parroco don Nino Olivero, da don Lio De Angelis, da don Mauro Grosso e dai seminaristi Giuseppe De Stefano ed Enrico Griffa, e accolto da suor Estela Castellanos, direttrice della scuola materna San Giuseppe, una volta entrato nel salone, ha detto: «Sono lieto di darvi il mio saluto. Ero a Santena per le cresime e sono venuto qui per portarvi la mia amicizia. Il gruppo che ha organizzato questa castagnata si chiama Vivere: vivere la vita è importante. La vita è un grande dono che Dio ci ha fatto; va gestita sempre in termini di amore. Se la vita è nutrita, è carica di amore, allora vale la pena veramente di viverla. E l’amore fa vivere e la vita produce amore. Trovo molto bella l’associazione Vivere che riunisce operatori, volontari e famiglie con figli diversamente abili. Vivere è segno di comunione e unità.  Quando ci si vuole bene le difficoltà si superano anche più facilmente; si porta i pesi gli uni degli altri. Non dobbiamo dimenticare che Gesù Cristo nel Vangelo ci ha detto “Dove sono due o tre uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Quindi vuol dire che quando ci uniamo, cerchiamo di aiutarci, collaboriamo, affrontiamo i problemi – che non sono pochi nelle famiglie con persone diversamente abili – allora il Signore è con noi. E se il Signore è con noi, che cosa dobbiamo temere? Occorre avere fiducia e speranza nel Signore».

«Questa è una castagnata – ha aggiunto mons. Cesare Nosiglia –. Io sono nato in un paese dell’Appennino ligure, Campo Ligure, che è circondato da boschi di castagno». L’arcivescovo ha poi impartito la benedizione a tutti i presenti: «Vi auguro di poter continuare a vivere con pienezza la vita buona del Vangelo e dell’amore reciproco. Che la vostra associazione possa essere sempre sostenuta e riconosciuta dalla comunità cristiana e anche dalla comunità civile; perché ci vuole anche l’impegno delle istituzioni. Abbiamo bisogno dell’impegno di tutti perché si sviluppi maggiore attenzione verso le famiglie con soggetti diversamente abili. Vi ricordo che ogni anno, a Pasqua, la diocesi organizza una funzione dedicata alle persone diversamente abili».

Mentre l’arcivescovo parlava, uno dei ragazzi diversamente abili, Lorenzo, si è avvicinato per consegnare un cartoccio di castagne. Mons. Cesare Nosiglia ha apprezzato, e gustato, il dono. Dopo le foto con Lorenzo e con un altro ragazzo, anche lui di nome Cesare, l’arcivescovo ha impartito la benedizione: «Il Signore sia con voi. Il Signore vi benedica e vi protegga; accolga le vostre preghiere, accolga le vostre sofferenze e vi dia pace, serenità e amicizia nelle vostre famiglie e tra di voi. E vi dia sempre la consapevolezza di essere amati, cercati e prediletti da Lui. Per Cristo nostro Signore». Subito dopo la benedizione è venuto il momento della foto di gruppo, sulle note, prima dell’Alleluia e poi, subito dopo, di Bandiera gialla.

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