Santena, alla ditta edile Sbit i dipendenti sperano nella cassa in deroga

Santena – 13 dicembre  2011 – Dopo 52 settimane di cassa integrazione ordinaria e 52 di cassa straordinaria ora i tredici dipendenti della impresa edile Sbit, di via Asti 1, sperano nella cassa in deroga.
«La Sbit oggi conta 13 dipendenti ma negli anni Ottanta era forte di una cinquantina di dipendenti – spiega Giuseppe Nazzaro, membro della segreteria Fillea di Torino –. La crisi che ha investito il settore dell’edilizia e delle costruzioni ha visto i 13 dipendenti fare 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, seguite da 52 settimane di cassa integrazione straordinaria, che termineranno il prossimo 26 dicembre. L’azienda ha aperto le procedure per la mobilità per il licenziamento».

La Sbit conta un passato forte; è del 1987-1988 la realizzazione del nuovo stabilimento di via Giordano Bruno a Torino per L’editrice La Stampa spa. E’ di pochi anni successivi la realizzazione dello Stabilimento Ariflex, di Spinetta Marengo per la laminazione e la stampa di fogli di alluminio prevalentemente per l’industria dolciaria. Alla fine degli anni Novanta inizia una nuova fase di sviluppo con l’apertura di uno showroom per la vendita di materiali finalizzati alla personalizzazione delle realizzazioni. Poi la crisi economica fa precipitare la situazione.

Giuseppe Nazzaro aggiunge: «Noi abbiamo chiesto all’azienda di utilizzare l’ultimo ammortizzatore sociale che abbiamo a disposizione: la cassa in deroga. Stamattina abbiamo fatto il mancato accordo e ci siamo dati appuntamenti all’ufficio regionale del Lavoro per vedere le fattibilità della Cig in deroga. Il giorno 15 di questo mese è convocato il tavolo negli uffici regionali del lavoro: la cassa in deroga è stata approvata anche per il 2012 però bisogna vedere se è capiente. Negli ultimi tempi tre dipendenti dell’azienda si sono dimessi.  Purtroppo la Sbit non sembra avere prospettive: la ditta edile non ha più appalti; l’unico ancora in corso è relativo al cimitero del Comune di Almese, ma si tratta di lavori per 50-60mila euro, una cifra non significativa. La Sbit è arrivata alla situazione attuale a causa della profonda crisi di mercato del settore edile: l’azienda non riesce più a stare sul mercato. La crisi economica ha sostanzialmente bloccato gli interventi dei privati e anche nel pubblico è quasi tutto fermo. I dipendenti sperano nella Cig in deroga, l’azienda ha dato la disponibilità a percorrere questa via».

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