Santena, addizionale Irpef 2012, tutto il dibattito in consiglio

Santena – 24 giugno  2012 – Prima di decidere in merito all’addizionale Irpef e sulla determinazione delle aliquote per il 2012 il consiglio comunale ha discusso per oltre 20 minuti. Di seguito, tutto il dibattito.

Dina Maria Ollino, assessora alle Politiche finanziarie e programmazione, ha introdotto così il punto: «L’addizionale comunale Irpef è stata istituita dal 2000, l’aliquota era fissata allo 0,2 per cento. L’aliquota è stata portata allo 0,7 per cento nel 2008 e confermata successivamente. Con la manovra Monti si precisa che, se si decide di differenziare le aliquote, queste dovranno essere scelte in maniera crescente, secondo gli scaglioni di reddito imponibili utilizzati per l’Irpef. Il limite massimo fissato per aliquota è lo 0,8 per cento».

«Il commissario prefettizio aveva previsto per il bilancio di previsione 2012  due aliquote, lo 0,2 per cento per redditi fino a 15.000 euro di reddito e lo 0,7 per cento per i redditi superiori ai 15.001 euro – ha aggiunto Dina Maria Ollino –. Noi rispetto a questa previsione avevamo pensato di differenziare ulteriormente le aliquote, per renderle più graduali. Avevamo previsto tre aliquote: lo 0,3 per cento per redditi fino a 15.000 euro; lo 0,6 per cento per reddito da 15.001 a 28.000 euro e lo 0,7 per cento per redditi da 28.001 in avanti».

«Ho parlato al passato – ha proseguito Dina Maria Ollino – in quanto, appena prima del consiglio comunale, è arrivata una segnalazione, proveniente dal ministero delle Entrate e, abbiamo dovuto, in extremis, rimodulare ulteriormente queste aliquote. Il problema è sorto da una diversa interpretazione della norma, per la verità, da parte di molti comuni, tra i quali anche noi, riguardo alla modulabilità dell’aliquota, in modo crescente, a seconda degli scaglioni di redditi. La norma, secondo la sua corretta interpretazione prevede che se si vogliono individuare diversi scaglioni questi debbano essere obbligatoriamente essere in numero pari agli scaglioni di reddito imponibile utilizzati per l’Irpef e quindi cinque. Per prevenire quindi un sicuro contenzioso abbiamo dovuto variare la nostra proposta in questa direzione che prevede – anche se in maniera un po’ più contenuta a causa dei vincoli derivanti dalla conferma del gettito atteso – una maggiore agevolazione per i redditi da 0 a 15.000 euro. Per cui, in seguito a questi rilievi, la maggioranza propone che le aliquote siano cosi modulate: aliquota dello 0,4 per cento da 0 a 15.000 euro di reddito imponibile; lo 0,6 per cento, da 15.001 a 28.000 di reddito imponibile; lo 0,65 per cento da 28,001 a 55.000 euro di reddito; lo 0,68  per cento da 55.001 euro a 75.000;  aliquota dello 0,7 per cento da euro 75.0001 in avanti».

«Ricordo che pagano l’addizionale comunale Irpef tutti i contribuenti avente domicilio fiscale nel comune di Santena alla data del 1° gennaio dell’anno di riferimento – ha chiuso il suo intervento Dina Maria Ollino –. Il versamento dell’addizionale si effettua in acconto e  a saldo unitamente all’Irpef. L’acconto è pari al 30 per cento dell’addizionale ottenuta applicando al reddito imponibile dell’anno precedente l’aliquota prevista dal comune».

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Il dibattito si è aperto con l’intervento di Patrizia Borgarello, esponente del Carroccio, capogruppo della lista Noi X Santena: «Effettivamente la regola era questa; infatti ci sembrava un po’ strana la possibilità di saltare gli scaglioni. Ora avete corretto». Poi ha fatto questa domanda all’assessore: «Avendo fatto i conti, nella previsione di bilancio i soldi sono gli stessi? E se non sono rimasti gli stessi ci dia una spiegazione di come varia l’introito. E ancora, cosa è cambiato per i cittadini con questa variazione dell’Irpef».

Dina Maria Ollino, ha risposto: «Il gettito atteso è pressoché riconfermato. Ci siano basati sulla banca dati del 2010, quindi sull’anno di imposta 2010. Prima che intervenisse il commissario straordinario tutti i cittadini pagavano lo 0,7 per cento come addizionale comunale Irpef, indipendentemente dal loro reddito imponibile, quindi tutti pagavano lo 0,70 per cento  indipendentemente dall’ammontare del reddito. Già con la nostra prima previsione di aliquote avevamo cercato di agevolare i redditi più bassi, la nostra prima previsione era stata dello 0,3 per cento sui redditi da 0 a 15.000 euro e per quanto riguarda i redditi da 15.001 a 28.000 la previsione era comunque dello 0,6 per cento, quindi comunque uno 0,1 per cento in meno rispetto a quanto già questi contribuenti hanno pagato sino a  oggi. Con questa ulteriore rimodulazione, dovuta alla corretta interpretazione della legge c’è una lieve penalizzazione, pari allo 0,1 per cento per i redditi da 0 a 15.000 euro; i redditi da 15.001 fino a 28.000 pagano come avrebbero pagato se avessimo potuto deliberare le tre aliquote da noi previste, quindi lo 0,6 per cento. C’è. a questo punto, una facilitazione che, in precedenza non era prevista, dell’ordine dello 0,5 per cento per redditi da 28.001 a 55.000 e una agevolazione dello 0,2 per cento per i redditi da 55.000 a 75.000. Per i redditi superiori, come già prima, si paga lo 0,7 per cento».

L’assessora ha detto. «Quindi abbiamo cercato di rimodulare. Io ho guardato la composizione dei contribuenti nell’anno di imposta 2010 analizzando i dati delle prime due categorie, quindi quelle fino a 28.000 euro, meno forti economicamente. Per la prima fascia, da 0 a 15.000 euro, su 3.123 contribuenti totali, 1.330 avevano un reddito da lavoro dipendente e 1.127 un reddito da pensione. Quindi, la stragrande maggioranza sono redditi che comunque sono lavoro dipendente e pensione. Sono redditi effettivi per quanto dichiarano. Per lo scaglione successivo, da 15.001 a 28.000, su 3.086 contribuenti, 1.761 sono lavoratori dipendenti e 1.086 pensionati. Quindi, comunque, si è cercato di agevolare, in qualche modo, quelle categorie che hanno dei redditi fissi e che si sicuramente risentono molto della crisi».

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Domenico Trimboli, consigliere di Santena futura ha chiesto: «La variazione di questa percentuale delle varie aliquote viene fatta come proposta senza emendamenti?». L’assessora Ollino ha risposto: «Viene presentata una proposta senza emendamenti perché il gettito atteso si mantiene pressoché invariato rispetto a quanto previsti in sede di bilancio preventivo dal Commissario straordinario per cui non si vede la necessità di proporre emendamenti».

Tommy Elia, consigliere di Noi X Santena ha detto. «Io vorrei solo sapere cosa vuol dire pressoché. Se vuol dire 5.000 euro è una cosa, se lo scostamento sono 50.000 euro è un’altra. In matematica gli avverbi generalmente non si usano. Vorrei capire perché qui viene usato».

L’assessora Dina Maria Ollino è intervenuta per affermare: «Voi capite che diventa abbastanza difficile che si ripresenti la medesima situazione al centesimo. Non ci sono variazioni sostanziali. Stiamo parlando di gettiti attesi e non di gettiti sicuri. Le variazioni saranno nell’ordine delle poche migliaia di euro, e non certamente 50.000 euro. Secondo le previsione la variazioni possono essere minime; non c’è uno scostamento rilevante tale da far rendere necessario un emendamento rispetto alle previsioni di bilancio. Gli uffici finanziari hanno dato il proprio benestare. Se non fosse stato cosi gli uffici ci avrebbero invitati a presentare un emendamento».

E’ seguito un nuovo intervento di Patrizia Borgarello che ha detto: «Non è per essere precisi però il collega Elia, giustamente, ha detto che gli avverbi nel bilancio non si possono usare. E noi qui abbiamo una previsione di bilancio con dei numeri e dei dati. Io chiedo all’assessore al Bilancio se la variazione al bilancio fosse anche 500 euro occorrerà fare una variazione di bilancio. Non si tratta di una scelta, ma è una cosa che va fatta. Se voi invece di incassare 1.500 ne incassate 1.500 necessariamente dovete fare una variazione di bilancio. Se nella previsione avete fatto uno stanziamento preciso e invece ne arrivano di più occorre comunque fare una variazione di bilancio; andrà comunque fatta una variazione. Poso suggerire all’assessore Ollino questa risposta: in questo momento c’è stato un attimo di interpretazione della legge e non si può sapere se la realizzazione delle aliquote Irpef, suddivise in varie fasce, porterà ad avere le stesse entrate avute sino a ieri.  Se invece non è così così basta che ci dica non cambierà nulla, non pressoché».

Dina Maria Ollino ha risposto così: «Come dice lei consigliera Borgarello si sta parlando di bilancio di previsione. In sede di consultivo vedremo come agire. Ora siamo in sede di approvazione del bilancio preventivo 2012 e stiamo ragionando sulla previsione, su un gettito atteso ovviamente sulla banca dati esistente. Evidentemente, con la crisi in corso, diventa assai difficile fare previsioni precise. Dai calcoli ultimi che abbiamo utilizzato per la determinazione del gettito atteso rispetto delle precedenti aliquote con l’introduzione delle nuove aliquote divise per fasce secondo i nostri calcoli lo scostamento rispetto alle previsioni potrebbe essere dai 3.000 ai 10.000 euro. Naturalmente stiamo parlando di gettito atteso per cui finché non avremo, a bocce ferme, il gettito reale, si può parlare di sesso degli angeli. Io sto dicendo che dai calcoli fatti il gettito tè pressoché confermato».

Domenico Trimboli è intervenuto per dire: «Non sono in accordo con quanto detto adesso dall’assessore per il semplice fatto che lo scostamento di 10mila euro per un bilancio come il nostro non è gran cosa, ma è comunque uno scostamento».

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A questo punto nella discussione è intervenuto il sindaco Ugo Baldi: «Tutto il ragionamento che si sta facendo parte dalla bozza di bilancio fatta dalla commissione che ha ipotizzato un pareggio di bilancio su una certa cifra. Gli uffici finanziari hanno dato il loro assenso su questa variazione. L’ipotesi di conteggio – perché si tratta di ipotesi di conteggio su ipotesi di reddito – collima sulla stessa ipotesi che ha fatto il commissario altrimenti gli uffici non avrebbero dato il benestare. L’ipotesi fatta dal commissario prevedeva due aliquote, lo 0,2 e lo 0,7  è stata rimodulata su 5 aliquote. Con l’aumento da 0,2 e 0,4 e poi con le varie differenziazioni, di fatto, l’ipotesi di entrate rientra nelle ipotesi fatta dal commissario. Tanto è che il bilancio pareggia sulla medesima cifra  e non potremo fare diversamente. Le cose non cambiano  se no uffici finanziari non avrebbero dato l’assenso a questa delibera. Su questo noi abbiamo  l’ok della ragioneria».

Nuovo intervento di Domenico Trimboli che ha detto: «Allora devi andare a dire io sono certo che a bilancio entreranno “x” euro di Irpef, indicando somme precise, poi se non entrano faremo variazione, ma oggi occorre dire che il bilancio non cambia. Il resto non è corretto».

Proseguendo con il ping-pong, il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Lo ripeto: il bilancio non cambia. Il bilancio non cambia altrimenti gli uffici non avrebbero dato il loro via libera. Il pareggio indicato dal commissario in sede si bozza di bilancio non cambia con questa modulazione riferita all’Irpef. I cambiamenti si fanno con emendamenti: qui non ci sono emendamenti perché il bilancio non cambia. Io oggi non posso che dire che l’incasso dell’Irpef sarà esattamente uguale alla stima che è di 741.000 euro. Abbiamo fatto un sacco di simulazioni con tutte e possibili combinazioni, altrimenti non avremo avuto l’ok della ragioneria».

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A questo punto è arrivata la dichiarazione di Tommy Elia: «È ovvio che è un bilancio preventivo: si fanno delle previsioni che sono suscettibili di variazioni. lascerei anche stare gli uffici, sono tecnici e fanno dei conteggi e si limitano a quelle che sono le indicazioni politiche. Quello che vorrei capire io è quanto si è previsto di ricavare. È quello che non riesco a capire: occorre sapere quanto avete previsto. Io non me la sento di votare positivamente questo punto se non ho le idee chiare sulle cifre. E sulle cifre preventive occorre avere le idee chiare per votare positivamente».

Nuovo intervento del sindaco Ugo Baldi che ha detto: «Con le ipotesi fatte durante le simulazioni l’incasso previsto  è sui 741.000 euro. E’ una ipotesi: non si può sapere a quanto ammonteranno i redditi effettivi. Con le tante simulazioni fatte ci si avvicina  a questa cifra. Ed è la stessa che si raggiungeva anche con le due aliquote, dello 0,2 e dello 0,7 ipotizzate dal commissario prefettizio. Rimodulando si arriva sempre a quelle cifre riportate in bilancio preventivo per il 2012: se  la previsione fosse stata diverso avremmo apportato una variazione al bilancio».

Dopo 20 minuti di discussione il consiglio comunale è finalmente andato al voto. La modifica al regolamento comunale addizionale Irpef e la determinazione delle aliquote per il 2012 è stata approvata con i 12 voti favorevoli del sindaco e dei consiglieri di Essere Santena. Hanno votato no tutti i cinque consiglieri di opposizione: Alessandro Caparelli e Daniele Franco del Movimento 5 Stelle; Patrizia Borgarello e Tommy Elia di Noi x Santena e Domenico Trimboli di Santena futura.

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