Santena, intervista a Roberto Ghio, vicesindaco

Santena – 5 gennaio 2012 –  Roberto Ghio, vicesindaco della città, in questa intervista racconta il lavoro portato avanti dall’amministrazione comunale di Essere Santena, guidata dal sindaco Ugo Baldi.

Siamo a inizio 2013, tempo di bilanci per l’amministrazione di Essere Santena. Cosa ha da dire il vice sindaco Roberto Ghio?

Roberto Ghio 2013gen1«Da un punto di vista personale il bilancio è positivo; sotto tutti i punti di vista. Lo è per il mio operato personale e per il mio assessorato. In particolare modo ritengo positivo il bilancio di tutti coloro che collaborano con me e per i vari gruppi di lavoro avviati da Essere Santena. E’ di segno positivo anche il bilancio delle categorie economiche e lavorative che, in questi mesi, hanno collaborato e si sono confrontate con me. In diverse sedi abbiamo passato a setaccio il lavoro compiuto in questi primi mesi: il bilancio è da considerare positivo. Almeno così è per me. E’ tale anche per le molte cose messe in cantiere e realizzate. Tante cose fatte in questi mesi sono poco appariscenti, ma sono importanti per la città. Certo non sono mancati gli errori: l’inesperienza di gran parte del nostro gruppo ha pesato, e molto. Questo è normale: l’importante è sbagliare il meno possibile e farlo in buona fede e ritengo che così sia stato per la nostra amministrazione. Alcune criticità ci hanno anche portato a cambiare rotta a navigazione in corso. Che dire: con la massima umiltà a volte abbiamo capito che dovevamo invertire la rotta. Con alcune categorie abbiamo avviato un cammino comune. Sono particolarmente contento per il lavoro sin qui portato avanti con i commercianti. Alle riunioni non si era mai vista la presenza di così tanti operatori del commercio cittadino. C’è coinvolgimento ed entusiasmo: le iniziative organizzate per le festività natalizie sono il segno concreto della partecipazione dei commercianti e della sinergia avviata con l’amministrazione. Segnali positivi arrivano anche sul fronte Pro loco. Anche con i coltivatori mi sembra che si sia avviato un discorso costruttivo: sin dai prossimi mesi avremo modo di portare avanti una serie di iniziative con il settore primario cittadino che gioca un ruolo di tutto rispetto nell’economia santenese. Purtroppo segnali non proprio positivi arrivano da alcune realtà aziendali artigianali e industriali. Tolti alcuni casi sporadici, che hanno dimostrato grande sensibilità rispetto ai discorsi di coinvolgimento portati avanti dall’amministrazione, occorre segnalare che alcune realtà artigianali e industriali sinora hanno nicchiato. In loro manca il coraggio; sinora non sono usciti allo scoperto, fuggono al confronto».

Assumere la carica di vicesindaco quali riflessi concreti ha avuto nella tua vita quotidiana?

«La mia vita è innegabilmente cambiata. E di molto. Nel corso della presentazione pubblica agli elettori della lista Essere Santena, tra il serio e il faceto, avevo detto ai miei genitori che sarei rimasto molto meno tempo con loro. Ecco: è successo proprio questo. Sapevo bene cosa mi aspettava: per anni mio padre ha svolto il servizio di vicesindaco e sindaco. Mettersi a servizio della città è un impegno gravoso, senza soste. Un impegno gravoso se portato avanti in modo corretto.  Mio padre Gianni mi ha insegnato che essere a servizio della cittadinanza significa mettersi completamente a disposizione. Ero consapevole dei sacrifici da compiere. Spesso la famiglia deve passare in secondo piano. Tutto questo è puntualmente successo e sta succedendo. In questi mesi naturalmente la mia priorità è diventata essere a servizio dei cittadini».

Cosa chiedono i santenesi quando ti incontrano per strada? Come tuo padre usi la biciletta per muoverti in città. Il sindaco Gianni Ghio per muoversi in bici da casa fino in municipio impegnava anche più di un’ora. Quali sono i tuoi tempi di percorrenza?

«Io, per scelta, utilizzo lo stesso mezzo di mio padre: la bicicletta. Mi piace perché mi consente di fermarmi a chiacchierare con la gente del più e del meno. Mi comunicano le loro critiche e mi segnalano le necessità. Andando in auto mi precluderei tutto ciò. Per arrivare da casa in municipio il tempo non è mai breve. Siamo in periodo di crisi e la gente, anche a Santena, ha tanto bisogno di lavoro. L’esigenza primaria rispetto alle richieste è senz’altro quella del lavoro. Altri tipi di richieste, quali quelle legate al lampione spento, alla buca presente in strada, al tombino da sistemare, sono passate in secondo piano. Oggi per tutti c’è la necessità di sapersi adattare alle esigenze del mercato: questo è fondamentale se si vuole riuscire a cogliere le poche opportunità presenti. La formazione professionale riveste un ruolo importante. Rispetto alla fame di lavoro anche il problema casa sembra passare in secondo piano. E poi va detto che proprio la mancanza di lavoro e quindi la non percezione del salario e dello stipendio molte volte è alla base dei tanti problemi legati agli sfratti: la gente che perde il lavoro non ha più i soldi per pagare l’affitto».

In Essere Santena coesistono sensibilità politiche diverse, in che modo riuscite a restare uniti e coesi nell’azione amministrativa?

Roberto Ghio 2013gen2«Quando abbiamo deciso di candidarci per amministrare la città tutti quelli che avevano una tessera di partito si sono presi l’impegno di riporla nel cassetto.  La nostra priorità è lavorare per il bene comune della città e dei cittadini. In giunta, come nei vari gruppi di lavoro avviati da Essere Santena, convivono anime e sensibilità politiche diverse. È innegabile che, a volte qualcuno tiri in ballo questioni di natura squisitamente politica. Questo viene fatto non per spirito polemico, ma in modo corretto, leale e serio. Come già avvenuto nel passato questa città sembra anticipare quanto succede a livello nazionale. Per questo credo che l’operazione che abbiamo compiuto a Santena proprio con Essere Santena, mettendo insieme sensibilità politiche diverse, dovrebbe essere presa come esempio. In fondo a fronte di una politica locale in situazione critica, che si trascinava da anni, alcune persone hanno deciso di mettersi in gioco per interrompere l’operato di alcuni personaggi. Alcuni di noi ci hanno messo la faccia per porre fine alla commedia recitata da attori e maschere da teatro. I santenesi ci hanno premiati dandoci fiducia e oggi è in atto una stagione di democrazia partecipata che, per la nostra città, non ha precedenti».

Con l’arrivo di Essere Santena la musica in municipio è cambiata? Davvero questo slogan sta diventando realtà?

«Noi ce la stiamo mettendo tutta perché questo succeda. Faccio qualche esempio: quando c’è qualche problema si discute con il massimo di trasparenza e a tutti i livelli. Ad esempio, il progetto del campus della Prodit Engineering non l’abbiamo tenuto nascosto nella stanza dei bottoni. Ne abbiamo discusso in consiglio, se pur in una seduta informale. La popolazione è stata informata. Oggi in città si assiste a una stagione di partecipazione. Essere Santena agisce in base al principio di sussidiarietà: questo è uno degli aspetti che abbiamo messo  al centro del nostro progetto politico. Quotidianamente ci confrontiamo tra noi amministratori come con la gente e con le più disparate realtà. Nessuna decisione viene presa stando solamente nel chiuso delle cosiddette stanze dei bottoni del municipio. Sappiamo bene che per amministrare al meglio la città non sono gli altri ad avere bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno del contributo di tutti per arrivare alla decisione più giusta o almeno a quella meno sbagliata».

Vicesindaco Roberto Ghio oggi chi è che comanda nella città di Santena?

«Intanto va detto che in questi mesi siamo riusciti a migliorare l’immagine della città. Con l’arrivo dell’amministrazione guidata dal sindaco Ugo Baldi sono cessati scandali ed episodi non propriamente edificanti.  Gli amministratori non sono più nell’occhio del ciclone e hanno ripreso a lavorare nella normalità. A Santena oggi c’è un clima ben diverso rispetto a prima dell’arrivo del commissario prefettizio: questo è innegabile. Oggi c’è già un’altra Santena. Oggi l’amministrazione lavora perché alla ribalta ci sia il complesso cavouriano e le produzioni ortofrutticole locali, a partire dall’asparago. Stiamo facendo di tutto perché il commercio riprenda quota. Detto questo mi sembra di poter dire che oggi a Santena non comanda nessuno in particolare.  Essere Santena amministra la città e lo fa dietro mandato ricevuto dagli elettori. Sindaco e vicesindaco non sono da intendersi come capo e vicecapo.  Io quando ragiono da vicesindaco lo faccio non in quanto secondo cittadino, ma cerco di calarmi nelle vesti di penultimo cittadino di Santena. Ritengo che se si vuole amministrare bene l’oggi, e porre le basi per un sereno futuro per la nostra città, occorra assumere proprio tale punto di vista».

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