Santena – 12 aprile 2016 – «Sono una cittadina di Santena e ho fatto una passeggiata lungo il torrente Banna. Vorrei chiedere ai vandali che si divertono a spaccare e a deturpare quale soddisfazione ne ricavano?».
Comincia così un contributo arrivato oggi sulla posta elettronica del blog. Questa cittadina santenese scrive: «Che “divertimento” c’è nello sradicare la staccionata o scrivere sui muri. Voi vandali vi rendete conto che così rovinate cose che appartengono a tutti?».
Nel contributo inviato oggi al blog questa santenese scrive: «A chi sui muri della cascina inneggia al nazismo, al duce, ai gerarchi del fascismo e a Casa Pound, vorrei chiedere: ma sapete cosa ha voluto dire per gli Italiani, per gli Europei, per il mondo, quel periodo? Queste persone, sono magari le stesse che “non sapendo cosa fare” danneggiano la farmacia o buttano i fiori dal ponte, o spaccano la lapide del partigiano, oppure scrivono sui muri appena tinteggiati messaggi sgrammaticati. Io vorrei venissero individuati i responsabili di questi scempi e costretti, oltre naturalmente al pagamento dei danni causati, a eseguire lavori socialmente utili, per farli meditare sul loro comportamento».
Ancora questa santenese prosegue: «Chiedo ai genitori dei ragazzi di non giustificarli sempre, di non “proteggerli”, ma piuttosto, di impegnarsi di più con i figli, di educarli al rispetto delle persone e delle cose. Se un adolescente se ne sta in giro la notte, forse c’è da domandarsi: i genitori dove sono, cosa fanno? Non diamo sempre la colpa agli altri, alla società, alla scuola, prima guardiamo a casa nostra…».
La riflessione inviata al blog si chiude così: «Suggerisco a queste persone , ragazzi o adulti, di impiegare meglio le loro energie, anziché vandalizzare, potrebbero usarle per studiare, per lavorare, per fare sport, per aiutare il prossimo facendo del sano volontariato, che fa bene a chi lo riceve e a chi lo pratica».
**
Twitter @rossosantena