Santena dopo Draghi 54

Santena – 28 gennaio 2017 – Il caso Via Emanuele Sacerdote e il ricordo delle foibe per dire no al razzismo e alle degenerazioni del nazionalismo. Draghi sdogana Cavour e Santena agli occhi degli Italiani. Le Generali, esempio di come “Lui” faceva la vera politica. L’agricoltura del Bacino della Banna è importante per la Città Metropolitana? Un Sacco di BUUU.

Santena, Consegna Premio Cavour2016. Da sinistra Nerio Nesi, Mario Draghi e Marco Fasano

1) Via Gugliemo Marconi. Domenica, 5 febbraio, è giornata di memorie e ricordi. Lo spunto viene da anziani Santenesi e dallo storico Carlo Smeriglio autore di “Santena: da Villaggio a Città” Edizioni Ianni, 2006. “…Il Cav, dott. Giovanni Scrivano, commissario prefettizio,…il 30 agosto 1939 delibera di sopprimere la denominazione di via cav. Emanuele Sacerdote”… “Poiché tale cognome è ebraico, in ossequio alle leggi razziali del 1938 deve essere alienato. La predetta via sarà intitolata a Guglielmo Marconi”. La memoria va ai provvedimenti per la difesa della razza italiana del 1938 e alle sue conseguenze. Va ai ricordi delle foibe, in cui l’odio fomentato dal nazionalismo nella Ex Jugoslavia portò alla persecuzione, all’eccidio e all’esodo di centinaia di migliaia di Italiani. L’appuntamento è alle 9,30, in Via Marconi angolo Via Compans di Brichanteau, dove si scoprono due targhe ricordo. Il corteo, con la Banda Musicale, raggiungerà piazza Martiri della Libertà per la messa e la commemorazione ufficiale. Organizzano il Circolo Europa e la Città di Santena.

2) Lezione di stile. Mario Draghi si è comportato da vero signore. Come rappresentante della Banca Centrale Europea ha reso omaggio a Camillo Cavour e ai ceti sociali che hanno sostenuto la sua azione politica, collegando in modo straordinario i contesti di ieri e di oggi. L’Incontro di Santena, tra Draghi e Cavour, entra nella storia di Santena e, si spera, d’Italia e d’Europa. Molto dipenderà da come sarà valorizzato a partire da Torino, dalla Regione, dalla Città di Santena, dalla Fondazione Cavour e dall’Associazione Amici.

 3) Euro ieri e oggi. Mario Draghi, 23 gennaio 2017: “Cavour agì in un contesto europeo improvvisamente destabilizzato dalle rivoluzioni del 1848 che avevano scardinato gli equilibri di potere definiti dal Congresso di Vienna dopo la caduta dell’impero napoleonico. Fu un periodo di turbolenta transizione, in cui, per i protagonisti della politica europea, si aprivano grandi opportunità congiunte a grandi rischi. Oggi siamo nuovamente in una fase storica in cui l’Europa è in movimento, dopo il dissolvimento del blocco sovietico, la riunificazione della Germania, gli effetti della crisi dei debiti sovrani nell’area dell’euro, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, le tensioni geopolitiche nell’Europa dell’Est. In termini diversi, oggi come allora potremmo dire che si è alla ricerca di una nuova stabilità”.

Da sinistra: Giovanni Bazoli e Gian Maria Gros Pietro (Foto GA)

4) Cavour e le Generali. Che ci fanno quei due in casa Cavour? Manca solo Carlo Messina, in missione da Putin. Intesa San Paolo sta puntando l’attenzione su affari strategici per l’Italia. L’obiettivo sono le GENERALI. Nella disputa entrano l’Unicredit, Mediobanca, i Francesi di AXA e i Tedeschi di ALLIANZ. Sarà per questo che lo stato maggiore di Intesa – Giovanni Bazoli e Gian Maria Gros Pietro- alla vigilia dell’operazione di scalata anti francese, è venuto a Santena? Di sicuro per Draghi. Forse, soprattutto, per ottenere la benedizione di Cavour. E’ noto, infatti, che Camillo diede un forte impulso alla crescita delle Assicurazioni Generali, a metà Ottocento. Con Lui al governo, la società triestina fu considerata italiana e, in quanto non straniera, entrò nel mercato del Regno di Sardegna e poi dell’Italia unita. I processi di Unione erano e sono cosa seria e complessa. Cavour del resto sosteneva il libero mercato, di conseguenza favorì la concorrenza tra le imprese di assicurazione. Volendo creare un forte sistema bancario, assicurativo, industriale, infrastrutturale e commerciale mise a segno un colpo che permise al Regno di Sardegna di inserirsi nel cartello delle potenze europee. Santena è davvero il memoriale degli Italiani. E’ uno snodo della storia degli ultimi duecento anni. Grazie ai volontari Amici di Cavour, man mano ne è sempre più consapevole.

Marco Sacco (Foto GA)

 5) Il Miracolo di Cavour. L’assessore all’industria di Torino, Marco Sacco, scusando l’assenza della Sindaca Chiara Appendino – che avrebbe voluto essere presente, ma non c’era – si prende un sonoro “buuu” di disapprovazione. Quando però passa a fare evidenti elogi a Mario Draghi e al suo operato, prende applausi. Il ghiaccio tra i Grillini e l’Europa sta sciogliendosi. Il tentativo di allearsi con il Gruppo dei Liberali del Parlamento Europeo è stato un primo passo. Peccato che la Sindaca Appendino non riesca a cogliere il fascino di Camillo Cavour e di Santena.

Il pubblico

6) Buuu all’Appendino. Non è come dicono i giornali. Il buuu non è venuto dalle cosiddette autorità schierate nelle prime file. Ci mancherebbe. Da loro, sempre vigili agli equilibri di potere, al massimo può essere scappato un impercettibile battito di ciglia, abituati come sono alle false scuse. No. Il BUUU è arrivato dal fondo dove c’erano i normali cittadini, i volontari e i soci. Da quelli che sono autorità di se stessi, perché chi li dovrebbe rappresentare pensa ad altro, confondendo rappresentanza con autorità. Quelli che hanno mugugnato aspettavano dall’Appendino un gesto di rottura verso preconcetti che sviliscono le memorie della storia patria custodite a Santena. Peccato, potrà rifarsi un’altra volta.

7) Baldi-Chiamparino. Il Sindaco, accogliendo Draghi, ha parlato seriamente di lavoro, tradizioni, culture e del ruolo della zona del Chierese e del Carmagnolese nel sistema torinese. Ha detto che qui si coltivano da secoli prodotti agroalimentari, freschi e genuini, che nutrono Torino. Prodotti della terra spesso sottovalutati per il loro valore reale. Chiamparino, da uomo di partito navigato, ha fatto una battuta a effetto “Qui si fanno anche i grissini”. Cosa vera, grissini buoni e speciali che sono una specialità del Piemonte. Una spiritosaggine che rafforza il senso del discorso. Discorso che riguarda le relazioni della Zona con il resto della Città metropolitana e con il Piemonte. Zona in cui il contadino Camillo Cavour ha operato, contribuendo a sviluppare un sistema agrario e sociale straordinario. Cogliere il senso del ruolo del Chierese-Carmagnolese e del Pianalto della Banna significa avere una visione corretta delle potenzialità e delle specialità dei territori e delle comunità che convivono nella dimensione metropolitana e regionale.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 28 gennaio 2017.

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