Santena Totò, Cavour, Angelica e Tangenziale, puntata 80

SANTENA – 29 luglio 2017 – La Tangenziale diventi vera arteria. Museo Risorgimento e Cavour: nomina? Dopo Lenola, Castrovillari e Napoli, la Puglia attacca le identità italiane. Vittime e/o carnefici. Torino, Regione e Stato hanno il dovere di fare il Museo, ma Santena ha il dovere di custodirlo. Più rispetto per Cavour e Totò. W il Gattopardo. Sorella acqua e fratello fuoco traditi da chi?

Tangenziale, il casello Santena Trofarello

1) Decasellizzare la Tangenziale. Nella gara unica Ativa-Satap sono previste molte cose, forse troppe. Il nuovo corso Marche, il quadruplicamento della corsia della tangenziale da Bruere a Borgaro, il nodo idraulico di Ivrea, la manutenzione delle strade provinciali, il completamento della Asti-Cuneo, la modifica del posizionamento dei caselli e la revisione dei pedaggi. Posizionamento e revisione che i cittadini e le imprese della Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana chiedono da anni.  A questo punto, visto l’affollamento delle opere e i problemi della loro progettazione e cantierabilità, è bene che la nostra Sindaca Appendino, insieme ai Sindaci della zona, chieda la priorità per la libera circolazione fino a Villanova e Carmagnola, perché la Tangenziale diventi una vera arteria di mobilità metropolitana.

2) Museo Risorgimento e Museo Cavour. Due Musei che possono giocare un ruolo nel circuito turistico culturale nazionale e delle Regge Sabaude e Reali perché entrambi danno un senso compiuto al plurisecolare processo culminato con l’Unità d’Italia. Parrebbe che finalmente il Comune di Torino abbia trovato un accordo con la Regione per nominare una persona competente che potrebbe dirigere l’operazione di rilancio del patrimonio. I bene informati dicono che forse questa è la volta buona.

3) Appendino imbarazzata. Ricordate Lenola con piazza Camillo Cavour cancellata per intestarla a Pietro Ingrao. Ricordate Castrovillari, da dove è partita una tappa del Giro d’Italia Unita 2017, che rimuove Piazza Camillo Cavour per intestarla ai Caduti sul Lavoro. Un passo dopo l’altro, si fa strada l’idea di cancellare le identità condivise tra gli Italiani. La demolizione della storia unitaria procede sistematicamente a sud, est, ovest, nord. Un’operazione che dura da anni, iniziata dopo la fine del Boom economico con l’inflazione, l’indebitamento e la morte della produttività. Adesso il gioco allo sfascio si allarga a una Regione, la Puglia. Lì, il Consiglio Regionale, ha votato l’istituzione de “la giornata della memoria per ricordare le vittime meridionali dell’Unità d’Italia”. La proposta è del Movimento 5 Stelle, che buon ultimo si è accodato a certa cultura antiunitaria di sinistra, destra e centro. Stessa proposta è stata presentata anche in Abruzzo, Molise, Campania. Da qui si intuisce l’imbarazzo della nostra Sindaca Appendino. I suoi assessori, come quelli di Chiamparino, a Santena hanno sempre ricordato positivamente l’opera di Camillo Cavour e di tutti quelli che hanno usufruito dei progressi conseguenti all’Unità. O si sono sbagliati?

4) Quali vittime? Le vittime meridionali, dovrebbero essere quelle decedute nel periodo dal maggio 1859, Spedizione dei Mille, al dicembre 1865, fine della Guerra al Brigantaggio postunitario. Però, però. Tra queste si dovrebbero distinguere i soldati inquadrati nei ranghi borbonici che si scontrarono con i Garibaldini, morendo in battaglia. E coloro che, organizzati in bande, combatterono contro l’esercito regolare. Inoltre si pone il problema di dove saranno collocate le vittime civili degli unitari e degli antiunitari. E poi ci si chiede perché dovrebbero essere escluse le vittime del brigantaggio preunitario, dato che il fenomeno era molto diffuso ben prima dell’Unificazione. Siccome ci sono morti da una parte e dall’altra non è possibile che solo gli antiunitari abbiano diritto di essere ricordati e studiati da una norma che vuole coinvolgere in questa confusa iniziativa gli istituti di ogni ordine e grado.

5) Cavour e Totò. L’ondata neoborbonica non è da sottovalutare. Del resto la brillante e graziosa guida degli studenti della terza età di Santena, in gita di studio nella città del Vesuvio, orgogliosamente ha comunicato di condividere la raccolta di firme che chiede il cambiamento di piazza Camillo Cavour di Napoli in Piazza Totò!

 6) Il Gattopardo e Cavour. Sessant’anni fa, il  26 luglio 1957, moriva Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore di un magnifico, tragico, umoristico romanzo politico sul populismo italiano, da leggere. Uno dei passaggi più stimolanti del capolavoro è la descrizione della popolana, borghese e futura nobile Angelica “…era una delle molte ragazze che consideravano gli avvenimenti pubblici come svolgentisi in un universo separato, e non immaginava che un discorso di Cavour potesse con l’andar del tempo, attraverso mille ingranaggi minuti, influire sulla vita di lei e mutarla”.  Angelica sposerà Tancredi il nipote del Gattopardo. Sarà lui a pronunciare, non lo zio Principe, la celebre frase che qui non riproduciamo.

7) Sorella acqua. Anche nel Pianalto c’è il problema dell’acqua. Di sicuro sarebbero utili nuovi invasi e riserve idriche. Servirebbe pure la manutenzione e la gestione della fitta rete dei canali e dei fossi realizzati dagli antenati fin dai tempi dei Romani e prima. Vanno anche ridotti gli sprechi domestici e agricoli.  Di sicuro c’è da limitare l’inquinamento di falde già inquinate. Ci vuole buon senso. Ha ragione chi se la prende con certi ambientalisti contrari a tutto. Chi accusa i tanti infingardi antiambientalisti. Chi critica gli indifferenti preoccupati esclusivamente di se stessi e dei loro pregiudizi. La crisi idrica prima di essere un fatto strutturale è un problema mentale. Un problema che anche nel Pianalto pone l’esigenza di cambiare le colture per evitare che i terreni  dalla foresta cerealicola cadano nel disuso sterpagliesco. Ai Comuni che governano il territorio il compito di fare un Piano di Bacino della Banna per sostenere la produzione di cibo fresco e di qualità che nutra Torino  e la Città Metropolitana.

Gino Anchisi
da Santena la Città di Camillo Cavour, 29 luglio 2017

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