Santena, Bravi tutti. Puntata 182

SANTENA – 28 luglio 2019 – SI-TAV, Giuseppe Conte fa quello che il Conte Camillo e i nostri antenati realizzarono 150 anni fa. Se la Terra ha dato l’impronta allo Stivale, se la storia di Roma ha inciso sulla civiltà occidentale, se la letteratura di Dante ha dato forma alla lingua nazionale: il Castello Cavour di Santena è il luogo della memoria della patria unita dalle generazioni che ci hanno preceduti. Un luogo che si proietta verso la nuova Unione Europea e le prossime sfide tecnologiche. 

1) Turismo = cultura. Col nuovo museo Torino, il Piemonte e Santena diventano protagoniste di un’operazione culturale di valore statale ed europeo. La sostanza delle memorie custodite in questo sito primario della memoria Patria sono: il contesto mondiale in cui si realizzò l’Unità d’Italia, la collocazione tra le potente occidentali, l’applicazione delle scoperte scientifiche e tecnologiche, l’innovazione nell’agricoltura, nell’industria, nei servizi, l’emergere di interessi e di categorie sociali. Memorie di quanto sono state capaci di fare le generazioni che ci hanno preceduti. Un monito per le generazioni presenti affinché lascino a quelle future un Paese capace di lavorare e di produrre risorse per alimentare la democrazia e la libertà. 

Santena, castello Cavour

2) 18 anni fa l’avvio. Tra poche settimane. Anzi tra pochi giorni i lavori saranno terminati. L’Ex Museo Cavouriano e il Castello Cavour sono stati rimessi a nuovo. 18 anni dopo l’avvio dell’operazione di recupero della storia risorgimentale di cui il Castello di Santena è un pilastro fondamentale, la mèta è ormai vicina. Nel 2001 fu, infatti, impostata l’operazione di avvicinamento al 2011 che avviò con la Regione, la Provincia e la Città di Torino le iniziative rivolte al Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia. Iniziative in cui furono ricomprese le risorse europee, regionali e statali necessarie per la ristrutturazione. In Primavera ci sarà una nuova inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

3) La Missione evolve. Uno degli obiettivi primari alla base della costituzione dell’Associazione Amici di Camillo Cavour di Santena è stato raggiunto. Adesso si aprono nuovi scenari per rilanciare una battaglia culturale rivolta a valorizzare le pagine di storia patria che hanno collocato saldamente l’Italia nel contesto occidentale. L’obiettivo è riportare tra gli Italiani lo spirito che ha caratterizzato l’azione delle generazioni che ci hanno preceduti nell’Ottocento e nel Novecento. Per portare turisti di tutto il Mondo in questo inossidabile scenario della storia europea bisogna offrire contenuti e servizi culturali in grado di far la differenza. Una differenza che va oltre il sabaudismo, rappresentato dalle Residenze Sabaude. Il patrimonio culturale custodito a Santena supera questo limite, inserendosi nel contesto caratterizzato dalle scoperte scientifiche del Seicento, nello spirito dell’Illuminismo, nel Risorgimento, nella rivoluzione industriale manifatturiera confermando la proiezione europea del Piemonte, di Torino e del Chierese-Carmagnolese. Per tutti, compresi gli Amici di Cavour, si apre una fase nuova. Intanto si spera che la sistemazione duri altri 50 anni, ripetendo quanto era già successo nel 1961, per il centenario dell’Unità d’Italia. Allora Santena, col Museo realizzato da Maria Avetta, cui contribuirono i migliori storici del Risorgimento dell’epoca tra i quali Carlo Pischedda, balzò agli onori della cultura Italiana ed Europea. Un museo nato pochi anni dopo la II Guerra Mondiale che finalmente rompeva con le asfittiche e strumentali letture nazionalistiche, personaggistiche e battaglistiche caratteristiche dei musei risorgimentali. In occasione di Italia’61, Santena col Parco e la Cascina Nuova diventò una delle sei mete più rilevanti del sorgente turismo culturale, che puntava sulle nuove categorie sociali emergenti del Boom economico. Italia’61 fu una delle prime manifestazioni culturali nel vero senso della parola, cui parteciparono milioni di persone.

Santena, cascina nuova

4) L’integrazione tra Città, Museo, Parco e Cascina Nuova. E’ una sfida già avviata con i murales, con la Piazza della Costituzione, con la mostra itinerante “Camillo Cavour e il suo tempo”, con le cerimonie del 17 marzo, del 6 giugno e del 20 settembre. Un’operazione che, necessariamente, richiede un maggiore coinvolgimento della comunità per portare all’esterno e all’interno del complesso cavouriano nuove e tradizionali manifestazioni di promozione e di valorizzazione. Accanto alle manifestazioni di rilievo nazionale (17 marzo, giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera; 6 giugno, anniversario della scomparsa di Camillo Cavour; 20 settembre, consegna del premio Nazionale Camillo Cavour) si può rafforzare l’iniziativa allargando la collaborazione in occasione di fiere, sagre, manifestazioni di rilievo zonale, metropolitano e regionale.   

Santena, Castello Cavour

5) Come gestire il castello? E’ il grande interrogativo che si pongono gli enti, le associazioni che hanno dato in contributo il lavoro gratuito dei volontari, le istituzioni che hanno investito risorse nella ristrutturazione e in primo luogo la Fondazione Cavour. Una cosa è certa. La ristrutturazione del Castello Cavour non è merito di una sola persona. Neppure della sola Associazione Amici di Cavour. Neanche della Fondazione Cavour. Nemmeno della Regione Piemonte, dello Stato o dell’Unione Europea. Manco delle città di Torino e di Santena. E’ il frutto di un moto d’orgoglio collettivo che da Santena, dopo la famosa visita della delegazione di Plombières Les Bains del 1993 e dopo l’alluvione del 1994 si è ampliata, via via, a livello torinese, provinciale, metropolitano, regionale, nazionale ed europeo. Tutti coinvolgendo e compromettendo in un’operazione da molti considerata pazzesca perché ritenuta inutile e sorpassata. L’obiezione più tenera era “ ma a chi volete interessi ancora la storia dell’Italia Unita?”. Quasi si trattasse di un periodo da dimenticare, di cui vergognarsi. Alla fine del Novecento e pure nei primi anni del 2000 trionfava il pensiero rivolto al particolare, alle piccole e spicciole identità, a un regionalismo senza responsabilità di cui si sono visti tutti i limiti. A un separatismo che proponeva il ritorno a piccoli staterelli vagheggiati dal secessionismo del Nord e dal neo borbonismo del Sud. Si diffondeva un forte sentimento antiunitario, che negava gli effetti positivi dell’Unificazione. Di contro serpeggiava una strana idea d’Europa alla quale s’era disposti a tutto concedere senza puntualizzare che se Unione deve essere, deve essere vera e condivisa. Non quella dove uno Stato cerca di fregare all’altro. A Santena prese forma un moto che rifiutava di accettare che il sistema dell’Istruzione e la cultura sottovalutino la storia del processo culminato con la nascita dello stato unitario per la formazione dei cittadini. Una storia di cui, in nome di un finto supposto superamento del nazionalismo, non possono essere deprivate le nuove generazioni. Una storia che ha visto protagonisti gli antenati vissuti nel periodo risorgimentale. Persone appartenenti a categorie sociali emergenti che sono stati capaci di costruire una patria in cui passavano dalla condizione di servi a quella di Cittadini. Generazioni capaci di costruire quell’Unione Europea che tanti vantaggi ha portato in questi anni. Il Museo ed ex Museo adesso sono sistemati. Il merito di tutti i protagonisti impegnati sulla scena del Castello Cavour è stato prendere coscienza del valore generale e della modernità del patrimonio che Santena  ha la fortuna di ospitare e di custodire. Un bene culturale, paesaggistico, storico e artistico unico nel suo genere in cui intorno a una persona, Camillo Cavour, si raccolgono memorie ed episodi che caratterizzano la storia d’Italia e d’Europa, dai tempi antichi fino ad oggi.  

6) Bravo Conte.  Finalmente la decisione è arrivata. Il Presidente del Consiglio ha sbloccato la situazione.La TAV che collega la Pianura Padana all’Europa si deve fare. I lavori vanno avanti. Il Piemonte non resta isolato dal resto d’Europa. L’annuncio conferma il forte legame tra passato, presente e futuro di cui Santena è la testimonianza. Non si può, infatti, capire l’Italia e il Risorgimento senza tener conto della sua collocazione nella geografia mediterranea, europea e mondiale. Non si può parlare della sua storia unitaria senza tener conto della ferrovia, un’infrastruttura che finalmente abbatteva le millenarie barriere comunali e gli ambiti ristretti di staterelli regionali, subordinati alle superpotenze straniere. Una tecnologia che, aumentando la velocità, dava un nuovo valore al tempo, allo spazio e alle dimensioni in cui si soddisfaceva la domanda di beni e di nuovi servizi proveniente dai ceti sociali emergenti. Un sistema che, diminuendo i costi di trasporto delle merci e delle persone, cambiava la logistica della mobilità.      

7) Risorgimento dell’auto. Le auto a guida autonoma sono una realtà. Come tutto il resto, l’auto e la mobilità delle persone cambiano velocemente. Un mutamento paragonabile a quello avvenuto nel periodo risorgimentale, alla metà del Ottocento, a suo tempo ben rappresentato nel Museo cavouriano allestito dalla Professoressa Maria Avetta. La proposta di fusione tra FCA, Renault e Nissan si colloca in questo contesto. Le innovazioni tecnologiche, con tempi brevissimi, stanno rivoluzionando tutti i settori, cambiando l’organizzazione sociale. Oggi ad esempio è impensabile fare un’operazione che solo fino a qualche anno fa era normale. Prendere un aereo tra Roma e Milano è impossibile perché l’alta velocità ferroviaria ha preso il sopravvento sui tempi dei velivoli. Il settore del trasporto e della mobilità è al centro del cambiamento. I veicoli guidati dal software sono ormai a disposizione di tutti. Per ora ci si limita ad alcuni aspetti. Domani i veicoli saranno guidati da un computer. E’ possibile grazie al GPS, la tecnologia sviluppata grazie alle imprese spaziali e oggi applicata in altri ambiti di movimento.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 28 luglio 2019.

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