Ex Embraco, il Mise coinvolge Invitalia

ROMA  – 19 dicembre 2019 –  Uilm e Fiom di Torino rendono noto che in data odierna, al Mise, si è svolto il tavolo di crisi sulla ex Embraco di Riva presso Chieri.

Il ministero ha accolto la richiesta delle organizzazioni sindacali di coinvolgere nuovamente Invitalia per cercare investitori interessati allo stabilimento. Il tempo a disposizione è scarso, perché la cassa integrazione terminerà a luglio. Per quanto riguarda Ventures, l’azienda ha dichiarato di non avere fondi sufficienti per proseguire l’attività.

Vito Benevento, della segreteria Uilm di Torino, dichiara: «Non comprendiamo perché il Mise si ostini a non convocare al tavolo i soggetti coinvolti in questa vicenda – Whirlpool, Embraco e Randstad – per trovare nuove soluzioni per la reindustrializzazione e per la ricollocazione di tutti i lavoratori, visto l’esito fallimentare di Ventures».

Cono Meluso, funzionario Uilm, aggiunge: «La situazione continua a essere precaria, ma una soluzione potrebbe arrivare dall’attivazione delle procedure concorsuali, che porterebbero a un possibile commissariamento in grado di traghettare l’azienda verso un nuovo progetto industriale, dando respiro ai lavoratori con nuovi ammortizzatori sociali».

 Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino, commenta: «Oggi finalmente, dopo mesi in cui come organizzazioni sindacali lo richiedevamo, il ministero darà il mandato formale a Invitalia per trovare e incentivare nuovi soggetti e progetti industriali visto che è ormai evidente a tutti che gli attuali proprietari sono inaffidabili. Il Ministero si è inoltre impegnato a convocare la Whirlpool al prossimo incontro».

Ugo Bolognesi, responsabile Ventures per la Fiom chiude: «Intanto la Ventures ha dichiarato di non essere in grado di pagare le tredicesime e la situazione diventa ogni giorno più pesante e insopportabile. Le iniziative continueranno, lo stabilimento di Riva deve essere reindustrializzato seriamente poiché il nostro territorio non può più reggere una situazione di deindustrialuzzazione e declino».

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FONTE: nota Ufficio stampa Uilm Torino

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