Santena: l’inflazione cammina pure sull’acqua. Puntata 331

SANTENA – 27 novembre 2022 – A Pecetto, Cambiano, Chieri e Pino con la SMAT costa molto meno. Un bene pubblico, ancorché affidato alla gestione di privati, dovrebbe essere un vanto della comunità per la bellezza, l’utilità, per evitare lo spreco di una risorsa preziosa per Santena e per il Pianalto, qual è l’acqua.

Siamo in Piazza Don Giuseppe Lisa, parroco dal 1944 al 1984.

Venerdi 25 novembre 2022, ore 9.  Davanti alla casetta dell’acqua del “Sindaco” c’è un uomo anziano. Ha 12 bottiglie da un litro. Fa freddo ma per adesso è sopportabile. Se dovesse gelare ci sarà da ridere. Anzi da piangere. Infila 60 centesimi e con tempi da catena di montaggio comincia a spillare. A metà lavoro l’erogatore si blocca. Lui si guarda intorno. “Maledizione è la  volta che mi frega i soldi. Addirittura 30 centesimi”. Essendo cresciuto nel periodo del Concilio è un uomo del dubbio e, tra sé e sé, ammette che potrebbe aver sbagliato. Probabilmente invece di un cinquanta ha infilato un 20. Non è la prima volta che gli accade. Mette quindi altri 30 centesimi. Dopo tre bottiglie è di nuovo fermo. Stavolta alza la voce: “queste stramaledette macchinette sono dei mangiasoldi”.Adesso telefono in Comune. Servirà a poco, ma almeno faccio capire che li teniamo d’occhio”.

Poi il dubbio si fa largo. “Sta a vedere che l’hanno già fatto?”. Qualcuno gliel’aveva preannunciato, ma non ci aveva dato peso. “Figurarsi se con l’inflazione galoppante che c’è, lo faranno davvero”. Pensava che la cosa fosse di la a venire. Aguzza lo sguardo. Il sospetto diventa realtà. Sopra il buco delle monete c’è la scritta: 1 litro=10 centesimi.  A lato il comunicato che precisa: con decorrenza dal 25 novembre 2022.

“Ho fatto bingo. Oggi è il primo giorno dell’aumento”. E così scopre che nella città del liberal riformista Camillo Cavour, in un solo colpo, il prezzo dell’acqua nelle due fontanelle, gestite da due aziende differenti, è aumentato simultaneamente del 100%. Forse hanno fatto cartello? Quel + 5 conferma che la concorrenza è una pratica vaga. Che l’inflazione può dilagare anarchicamente. In particolare sui beni indispensabili come il cibo, gli ortaggi, la frutta, l’acqua, le medicine, i mangimi, i concimi, i mezzi di trasporto, il gas e l’energia elettrica. Un comunicato siglato Drink System e DRINK ART., precisa che “A CAUSA DEI CONTINUI AUMENTI DEI COSTI DI ENERGIA ELETTRICA, GAS (ANIDRIDE CARBONICA)… CI TROVIAMO COSTRETTI A DOVER PORTARE IL PREZZO DEL SERVIZIO DA EURO 0,05 A 0,10…””SPIACENTI DI DOVER AGGIORNARE I PREZZI…SPERIAMO COSI’ DI POTER PROSEGUIRE E MAGARI MIGLIORARE…”.

La casetta in borgata Trinità

In poco più di un anno l’inflazione è entrata nella quotidianità. Ormai supera il 10-11%. Lo stesso vale per l’area euro. Però chi fa la spesa sa che è ben più alta. Prima ne prenderemo atto, prima impareremo ad affrontare con la dovuta serietà le trasformazioni sociali che essa porta con sé. Del resto non è una cosa nuova. L’abbiamo già vista all’opera tra il 1973 è il 1985, quando raggiunse punte sopra il 15% anno, con il record del 21,2% nel 1980. E quando passò lasciò sulla strada il valore delle pensioni. L’Italia si riprese svalutando la lira e aumentando il debito pubblico. Questo aumento dei prezzi è davvero una brutta bestia. Quando è alto fa perdere potere d’acquisto alle famiglie e sbilancia tutto il sistema economico creando forti tensioni sociali. Perché l’inflazione discrimina pesando di più sui redditi bassi e meno su quelli alti. Perché avvantaggia chi ha molti debiti, come certi privati, certe banche e certi Stati, e chi ha una buona produttività del sistema. Mentre penalizza chi ha crediti, risparmi, pensioni e stipendi bassi e bassa produttività.

L’aumento del costo dell’acqua è un segnale da non prendere sottogamba. C’è chi dice “sì, ma intanto costa sempre meno che al supermercato”. E’ vero, ma il raddoppio insegna che c’è in giro una mentalità pericolosa. Simile a quella emersa l’indomani della entrata in vigore dell’euro in sostituzione della lira. Meglio sarebbe se avessimo affidato il servizio alla SMAT (Società Metropolitana Acque Torino spa), che per di più ha pozzi di captazione proprio sul nostro territorio, in Via Tetti Agostino (vedi rossosantena del 21 aprile 2021 e foto qui sotto). Meglio perchè a Pecetto, Cambiano, Pino Torinese e Chieri la SMAT eroga la naturale a gratis e la gasata a 5 centesimi. Ma la cosa che più fa male è che le due fontanelle di Santena sono la rappresentazione dell’Italia sprecona che ben conosciamo per le brutture che rovinano il paesaggio e per i numerosi buchi nella rete idrica. La bruttezza del banco d’asilo accanto alla casetta della Trinità sono un pugno nello stomaco. Ma ancor più fa rabbrividire lo spreco d’acqua in Piazza Don Giuseppe Lisa, parroco dal 1944 al 1984. Una fotocopia dello stato della rete idrica italiana perennemente segnata dallo spreco e dalle perdite. Orbene, l’erogatore dell’acqua naturale perde, 24 ore su 24, goccioloni e quindi litri e litri di acqua potabile. Mentre quella della gassata oltre a perdere goccioloni, quando eroga rilascia dall’interno sgocciolature d’acqua che colano inevitabili sulle mani di chi si sta rifornendo. La faccenda preoccupa per lo spreco idrico e per l’igiene. Nell’ottica del “MAGARI MIGLIORARE” si spera che il problema si risolva prima dell’inverno. Perché se dovesse arrivare il gelo c’è il rischio che lo sgocciolio oltre a congelare le mani degli utenti e a imbrattare il marciapiede crei uno strato di ghiaccio pericoloso per la loro e altrui incolumità. 

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 27 novembre 2022