Santena, addizionale comunale Irpef, per il 2023 il consiglio conferma le aliquote e la soglia di esenzione

SANTENA – 11 gennaio 2023 – Il consiglio comunale, nella seduta di fine 2022, ha confermato le aliquote per l’addizionale comunale all’Irpef, e la soglia di esenzione per l’anno 2023.

Santena, consiglio comunale, seduta del 22 dicembre 2022

In apertura della seduta consiliare del 22 dicembre scorso il parlamentino santenese si è occupato dell’Addizionale comunale all’Irpef, Imposta sul reddito delle persone fisiche. E’ stata approvata la conferma delle aliquote e della soglia di esenzione per l’anno 2023. Hanno votato contro i consiglieri del gruppo di minoranza centro destra unito per Santena. Prima di arrivare a discutere di Irpef, il consiglio ha approvato i verbali della seduta precedente, tenuta il 17 novembre 2022. Enrico Arnaudo, presidente del consiglio comunale ha quindi letto l’oggetto del punto in discussione “Addizionale Comunale all’Irpef, Imposta sul reddito delle persone fisiche. Conferma dell’aliquota e della soglia di esenzione per l’anno 2023” e poi ha passato la parola all’assessore Ugo Cosimo Trimboli, assessore della Giunta guidata dal sindaco Roby Ghio, con delega al Bilancio e Tributi.

Al centro, l’assessore al Bilancio Ugo Cosimo Trimboli

«Con questa delibera – ha detto Ugo Cosimo Trimboli – questa sera iniziamo un cammino che ci porterà ada approvare il bilancio di previsione per il 2023 della città di Santena.  Avremo tutta una serie di delibere propedeutiche all’approvazione del bilancio di previsione 2023. Questa è la prima, relativa all’addizionale Irpef. La proposta che portiamo questa sera in discussione è quella di non attuare in questo momento ulteriori modifiche, non andando a inserire eventuali aumenti  su questa imposta. Intendiamo non inserire aumenti perché è nota quella che è la situazione che stiamo vivendo tutti quanti: sia dal punto di vista del caro bollette, sia dal punto di vista dei problemi di natura lavorativa».

L’assessore Ugo Cosimo Trimboli, ha aggiunto: «Quindi, chiaramente, l’analisi che è stata fatta è di natura organica, che vuole affrontare l’intero comparto delle entrate comunali, appunto, cercando di non andare ulteriormente a gravare sulla cittadinanza. Stiamo parlando di una previsione di cassa, complessiva, di 830mila euro».

L’assessore ha ricordato gli scaglioni e le relative aliquote, che sono stati esaminate in sede di Commissione bilancio:
-esenzione per reddito complessivo fino a 12mila euro;
-aliquota 0,50, applicata a scaglioni di reddito da 12.001 fino a € 15.000;
-aliquota 0,70, applicata agli scaglioni di reddito da € 15.001 e fino a € 28.000;
-aliquota 0,78 applicata agli scaglioni di reddito da € 28.001 e fino a € 50.000;
-aliquota 0,80, applicata a scaglioni di reddito sopra € 50.000.

L’assessore Ugo Cosimo Trimboli ha proseguito così: «Detto questo, come abbiamo ragionato in Commissione bilancio, noi sappiamo bene che attuando questa politica “lasciamo sul piatto”, detto in modo un po’ brutale, non andiamo a incassare centinaia di migliaia di euro. Risorse cui rinunciamo per andare incontro alla popolazione perché riteniamo opportuno evitare di incrementare ulteriormente la pressione fiscale».

I quattro consiglieri del gruppo Centro destra unito per Santena, presenti in aula nella seduta di fine anno 2022

La parola è passata ad Elena Benente, consigliera di minoranza del gruppo Centro destra unito per Santena, che ha detto: «Porto una riflessione in merito a tutto quello che ha detto l’assessore Trimboli. Apprezzo molto tutto quello che ha detto e, proprio per tutte le motivazioni che ha elencato, mi sarebbe piaciuto, – ci sarebbe piaciuto -, vedere in questa delibera magari una piccola diminuzione delle aliquote. Avremmo auspicato lo scalare di almeno del 10 per cento sulle aliquote per gli scaglioni più bassi, mantenendo le attuali per i redditi più alti. Noi avremo fatto questo tipo di riflessione. E le motivazioni per la riduzione delle aliquote le ha appena elencate tutte l’assessore. Noi avremmo agito in questo modo…». Il microfono è andato a Roberto Ansaldi, capogruppo del Centro destra unito per Santena, che ha chiesto: «In sede di commissione aveva chiesto cortesemente di conoscere gli importi portati nella casse comunali dai diversi vari scaglioni per poter fare dei ragionamenti».

Al centro Ugo Cosimo Trimboli, a sinistra l’assessore Cristian Barbini, a destra il consigliere Francesco Maggio

L’assessore Ugo Cosimo Trimboli ha risposto, cominciando così: «Ci abbiamo pensato sulla riduzione delle aliquote. Ci siamo posti un quesito di questa natura: noi sappiamo che, tendenzialmente, purtroppo, la pressione fiscale tende a salire. Difficilmente tende a scendere. Visto il periodo contingente, in questo momento, ci si sarebbe potuti approcciare a una politica di ulteriore riduzione. Ma che cosa sarebbe accaduto il giorno che, oltre a rieliminare la riduzione si sarebbe applicato un eventuale ulteriore aumento come consentito dalla normativa».   «Per questo – ha aggiunto l’assessore Trimboli – di conseguenza riteniamo che sia meglio un aumento graduale, modulato che non un contraccolpo troppo duro. Questo discorso lo abbiamo affrontato.  Ne abbiamo discusso anche per il tema del costo del servizio mensa che, per anni, non è stato aumentato, poi quando è stato applicato l’aumento Istat, oggettivamente la differenza si è vista. Quindi, la scelta di proseguire nella direzione di confermare le aliquote Irpef, è stata una scelta politica, dettata da queste motivazioni».

Poi Ugo Cosimo Trimboli, ha proseguito così: «Per quanto riguarda le entrate suddivise per scaglioni, l’analisi della situazione delle dichiarazioni 2021 sull’anno 2020 ha fatto emergere questi risultati. A Santena, risulta che nella fascia sotto i 12mila euro di reddito complessivo ci sono 660 dichiaranti, con un incasso previsto di poco superiore a 25mila euro. Nella fascia dai 12mila ai 15mila euro di reddito ci sono 480 dichiaranti, per un incasso previsto di 31.600 euro. Queste sono le due fasce che, in questo momento, stanno godendo di una maggiore riduzione. Stiamo parlando di un migliaio di contribuenti santenesi su un totale di 5800 contribuenti. Nella fascia tra15mila e 28mila euro di reddito ci sono 3080 contribuenti,  con un incasso previsto 355600 euro. Stiamo parlando di circa il 50 per cento di coloro che versano l’Irpef come numero e di circa il 40 percento della tariffa complessiva. Quindi, sostanzialmente questa è la fascia che, in questo momento, porta quasi la metà del gettito Irpef nelle casse del comune di Santena. Per i redditi dai 28mila ai 50mila euro abbiamo 1294 contribuenti che versano circa 270mila euro: stiamo parlando del 22 per cento dei contribuenti e del 31 per cento del tributo complessivo versato. Se si sommano i 3084 contribuenti nella fascia tra 15 e 28mila euro con i 1294 contribuenti della fascia tra 28 e 50mila – tanto in termini di gettito, quanto in termini di numero – siamo al 60 per cento rispetto al totale. Quindi la maggior parte del gettito Irpef arriva da queste due fasce di reddito. Infine, nella fascia di reddito da 50mila a oltre 300mila – ne abbiamo, in questo momento ve ne sono 7 – i contribuenti sono  320 e portano nelle casse comunali circa 175milaeuro. E sono quelli che in questo momento contribuiscono con una aliquota dello 0,80 0per cento, il massimo che la legge consenta.  Stiamo parlando dal 5 al 6 per cento della popolazione che versa il 20 della tariffa. Ecco questi sono i numeri di cui si era parlato in Commissione bilancio».

I consiglieri del gruppo Centro destra unito per Santena presenti in aula nella seduta del 22 dicembre 2022: da sinistra Mariella D’Agostino, Carmelo Maggio, Roberto Ansaldi ed Elena Benente

Dopo l’intervento dell’assessore Trimboli dal capogruppo Roberto Ansaldi è arrivata la dichiarazione di voto: «Noi voteremo contro questa delibera non perché non comprendiamo le ragioni per cui l’amministrazione l’ha redatta così, ma perché crediamo che il 2023 – così come abbiamo proposto altre volte di istituire un fondo per aiutare quelli che, gioco forza, andranno in difficoltà – valeva la pena per il 2023 di ridurre le aliquote delle fasce più deboli. Dicendolo chiaramente che era per un anno e per un motivo particolare. Noi avremo tolto uno 0,1 punto percentuale, almeno alle categorie che hanno maggiori difficoltà. Teniamo sempre presente che qui parliamo di retribuzioni lorde. Il grosso dei contribuenti santenesi è nello scaglione tra 15 e 28mila euro di reddito. Almeno a loro e a quelli delle categorie inferiori, da 12 a 15mila euro, noi avremo tolto uno 0,1 per cento. Avrebbe voluto dire 80mila euro in meno nella casse comunali. A fronte di un avanzo di amministrazione di 830mine euro era un 10 per cento a livello contabile che poteva essere impiegato per alleviare le tasche dei cittadini che, ribadisco nel 2023 – e non parlo di chi ha reddito oltre 50mila – saranno particolarmente coinvolti e andranno in difficoltà economiche. Per tutte queste ragioni noi voteremo no».

Il consiglio comunale è andato al voto e il segretario comunale Pietrantonio Di Monte ha reso noto i risultati della votazione: è stata approvata con i dieci voti degli amministratori di Essere Santena e con 4 voti contrari della minoranza consiliare, il gruppo Centro destra unito per Santena.  

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