Anche a Santena un bene confiscato non ancora disponibile

SANTENA – 28 luglio 2023 – Da anni l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha in corso una battaglia legale per avere la disponibilità di alcune unità immobiliari site in via Gamenario 5. Dopo la definitiva confisca la città di Santena potrà decidere una destinazione sociale.

«Il Piemonte è la sesta regione italiana per numero di beni confiscati alle mafie, la seconda nel Nord Italia, dopo la Lombardia. Eppure, siamo la penultima per riutilizzo dei beni». Questo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla responsabile di Libera Piemonte Maria Josè Fava. Sempre nei giorni scorsi Maurizio Marrone, assessore regionale al Contrasto alle mafie, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo che fa memoria del sacrifico del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, ha annunciato che il bando 2023-24 per il riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie metterà a disposizione 691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali. Nonostante l’annuncio, i problemi – su questo versante dell’antimafia attiva – restano. Dopo la confisca dei beni sottratti alle mafie l’iter è complesso. Dopo la decisione del tribunale, interviene l’Agenzia nazionale dei Beni confiscati per fare tutte le valutazioni del caso. Poi l’Agenzia convoca i Comuni coinvolti e chiede loro se possono prendere i beni in disponibilità.

A Santena l’Agenzia nazionale amministrazione beni confiscati alla criminalità organizzata, da anni ha in corso un iter processuale che riguarda alcune unità immobiliari, site in via Gamenario 5. Beni confiscati al pregiudicato Vincenzo d’Alcalà e famiglia. Gli immobili vedono tutt’ora ricorsi pendenti o in via di definizione.  L’Agenzia, con il supporto della locale Prefettura sta verificando la situazione processuale di queste unità immobiliari. Roby Ghio, sindaco di Santena, afferma: «Da anni la città aspetta che questo bene venga liberato dai vincoli. Appena sarà reso disponibile al Comune ci attiveremo per cercare una adeguata destinazione sociale di questi immobili».