Santena, scioglimento del Consiglio comunale, il contributo di Enrico Arnaudo

Santena – 9 maggio 2011 – Di seguito, il contributo inviato da Enrico Arnaudo, consigliere di Santena cambia. Arnaudo è entrato nella sala del primo piano di palazzo Visconti Venosta da appena 17 giorni, avendo preso il posto del dimissionario Miano. Ecco quanto ci ha inviato.

Enrico Arnaudo comincia così: «Ho accolto con entusiasmo la mia nomina a consigliere del Comune di Santena, desideroso di impegnarmi a fondo per dare il mio contributo all’amministrazione della mia città, pur consapevole dei limiti e, a volte, anche delle frustrazioni, con cui deve fare i conti un componente la minoranza».

«Può sembrare quindi un paradosso – prosegue Enrico Arnaudo – che a soli 17 giorni dal mio arrivo nel parlamentino cittadino abbia rassegnato le dimissioni dalla carica. In realtà, ciò sarebbe vero se avessi aspirato alla nomina soltanto per soddisfare un mio narcisistico desiderio di visibilità, mentre ho compreso da tempo, insieme agli altri consiglieri dimissionari, che  era necessario chiudere un ciclo di amministrazione non fattiva e arrogante. Del resto, i miei familiari e i miei amici lo sanno bene, il mio impegno  politico per Santena è cominciato nel 2007 con la mia candidatura in  lista alle elezioni amministrative e, da allora, non ha mai conosciuto interruzioni, anche se non in una veste istituzionale».

Enrico Arnaudo aggiunge: «Certo non sono stato solo io la causa di queste dimissioni del Consiglio, né penso sia colpa o merito dell’assessore Giacone; credo semplicemente che si sia  compiuta la naturale e inevitabile parabola di un’amministrazione miope,  pressappochista e priva della capacità di formare spirito di gruppo e di collaborazione per il bene comune:  mai un’ammissione di errori, mai un avvicinamento, mai una disponibilità ad accettare consigli o suggerimenti dalla minoranza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il non ammettere che sulla questione sponde del torrente Banna, la situazione è ancora grave. I lavori non sono stati fatti, se non parzialmente, con potenziali grossi rischi, in particolare per la sponda della Trinità».

«Dal canto mio – conclude il consigliere Enrico Arnaudo – considero aperta una nuova stagione. Proviamo a creare una gestione giusta della cosa pubblica, senza tanta faziosità, ma con tanta buona amministrazione. Ritengo che nei Comuni, soprattutto quelli piccoli, facciano di più dieci  tecnici esperti, onesti  e di buona volontà che cento politicanti di professione, mossi da interessi di parte e da “ordini di scuderia”.  Santenesi, giovani, puliti e capaci con cui mettere in sicurezza il paese, prestare aiuto a  chi ha perso il lavoro e  valorizzare le risorse locali: il castello Cavour  e l’asparago di Santena».

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