Santena, atti vandalici alla staccionata dell’area golenale

Santena – 25 ottobre 2014 – Atti vandalici nell’area golenale del Banna. Ignoti hanno tentato di bruciare alcuni pali della recinzione in legno. A fuoco anche 40 metri di sterpaglie.

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Ignoti hanno compiuto atti vandalici nell’area golenale del torrente Banna. C’è stato il tentativo di bruciare alcuni elementi della recinzione in legno che separa il camminamento dal torrente Banna. E’ stato posato un pezzo di legno, secco, vicino ad alcuni elementi spezzati della staccionata. Successivamente è stato appiccato il fuoco che ha carbonizzato, parzialmente, alcuni pali della recinzione e ha bruciato le sterpaglie site lungo la staccionata, per una cinquantina di metri. Poi il fuoco si è esaurito.

Vandali2014ott25d«Si tratta di un atto inqualificabile – afferma il sindaco Ugo Baldi –. Un atto gratuito, di violenza e barbarie urbana. E’ successo in settimana. Ieri, nell’area golenale sono stati posizionati dei cartelli che informano che il parco resterà chiuso per alcuni giorni, per danni vandalici. Nei cartelli, in attesa di assumere determinazioni in merito, si invitano tutti i cittadini, in modo solidale, a proteggere il parco golenale vegliando e segnalando comportamenti anomali o sospetti alle autorità competenti. I cittadini possono chiamare: i Vigili urbani, al numero 011-9494391 oppure al numero 348-2805552; i Carabinieri, componendo il 112; i vigili del Fuoco, chiamando il 115».

Il sindaco aggiunge: «Intanto nei prossimi giorni dovremo ripristinare la staccionata. Si tratta di costi a carico della collettività. Abbiamo la quasi certezza che si tratti, tra virgolette, di ”ragazzate”. Molto probabilmente è successo al pomeriggio. Gli anziani che stazionano nelle panchine site a ridosso del ponte sul Banna hanno visto scappare a gambe levate alcuni giovani, ma non sono riusciti a identificarli. Subito dopo si è alzato del fumo. La bruciatura della staccionata è un gesto inqualificabile. Una distruzione gratuita e insensata cui dovremo porre rimedio impiegando risorse pubbliche che avremmo volentieri utilizzato in tutt’altro modo».

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