SANTENA – 02 febbraio 2009 – Ogni mese da 60 a 80 bambini non pagano la mensa scolastica. In città gli alunni dell’istituto comprensivo sono poco meno di 900 ed hanno alle spalle 700 famiglie. L’assessore all’Istruzione sta lavorando per ridurre le morosità del servizio mensa.
Patrizia Borgarello, assessora della Lega Nord, spiega: «Stiamo lavorando per ridurre il numero di coloro che pagano in ritardo o non pagano affatto il servizio mensa. Ogni mese il numero degli studenti non in regola con i pagamenti va da un minimo di 60 fino a un massimo di oltre 80. Negli ultimi mesi il numero della famiglie che non paga questo servizio sta aumentando. Secondo noi, accanto ai casi che hanno seri problemi economici, ci sono anche i cosiddetti “furbetti”: stiamo studiando il modo per dire basta a questi comportamenti che non intendiamo più tollerare».
Quando una famiglia non ha versato il dovuto gli uffici inviano prima una lettera per segnalare il ritardo, poi si procede con una lettera con ricevuta di ritorno e, a fronte del mancato pagamento, arriva l’iscrizione a ruolo di quanto dovuto seguita dal fermo giudiziario delle automobili.
La crisi economica e la caduta di occupazione hanno portato negli ultimi mesi a un aumento dal sei al dieci per cento delle famiglie che non rispettano le scadenze. Patrizia Borgarello aggiunge: «Quando le difficoltà sono reali la famiglia viene seguita dall’assistenza sociale in modo da poter ricevere gli aiuti previsti. Nei prossimi mesi utilizzeremo la mano più pesante per coloro che, nonostante i ripetuti solleciti, non hanno mai ritenuto di far presente i motivi che stanno alla base del mancato pagamento di questo servizio. E’ ora di dire basta al comportamento di coloro che senza le dovute motivazioni continuano a pesare sulle spalle dei contribuenti onesti della nostra città».
L’assessora all’Istruzione Patrizia Borgarello chiude: «Non tollereremo più che alcune famiglie portino a scuola i figli con auto di grossa cilindrata e poi non saldino il dovuto per la mensa». Borgarello arriva a minacciare «la pubblicazione sul sito internet del Comune e all’albo pretorio degli elenchi delle famiglie che non pagano il servizio mensa». L’assessora sa bene che questo non potrà farlo, glielo ricorda anche un parere dell’Anci – Associazione nazionale comuni italiani – che in una nota vincolante ricorda che l’amministrazione potrebbe incorrere nei provvedimenti di legge per la competenza della privacy. Fa comunque la voce grossa, sperando che serva.
Nota aggiuntiva. Nei giorni scorsi su questo tema sono usciti alcuni articoli. Il primo è del 22 gennaio scorso, pubblicato dal quotidiano Torinese “Cronaca Qui”. Va segnalato perché contiene una svista non da poco. L’articolista somma i bambini che non hanno pagato la mensa nei vari mesi di scuola e ottiene un totale di 421 alunni. Questa cifra la rapporta poi con il numero delle famiglie della nostra città che hanno figli in età scolastica che stima in mille. Il risultato è uno sproposito: secondo questi calcoli, del tutto avventati, il 42 per cento dei genitori non pagherebbe la mensa. Anche il titolista del pezzo prende per giusti i calcoli, tanto che l’occhiello recita: “Santena – Il 42% fa il furbetto, il loro nome finirà su internet e albo pretorio”. La presentazione dell’articolo è completata da un titolo a carattere cubitali: “Scuola, non pagano la mensa. Il Comune li mette alla gogna”. E vai, i genitori sono serviti.
Anche un secondo pezzo, uscito sul Corriere di Chieri venerdì 30 gennaio 2009 segnala che “sui primi mesi del 2008, su un totale di circa 1.000 studenti, 421 risultano non avere pagato la refezione scolastica…».
Per la cronaca la percentuale dei ragazzi che non pagano il servizio mensa si aggira dal 6 al 9 per cento: una quota di tutto rispetto, ma ben lontana dal 42 per cento.