Santena, i Grillini tentano, invano, le riprese video dei lavori del consiglio comunale

SANTENA – 1° maggio 2010 – Un gruppo di santenesi, del Movimento 5 Stelle, ha tentato di riprendere i lavori del consiglio comunale. Ecco quanto è successo lunedì  26 aprile. scorso. Per ora le riprese sono state impedite, ma in futuro potrebbe andare diversamente…

MoVimento 5 Stelle

Nel consiglio comunale di lunedì scorso, così come avevano preannunciato, erano presenti alcuni cittadini appartenenti al Movimento 5 Stelle, lanciato da Beppe Grillo.  Alcuni di loro hanno cominciato a riprendere i lavori della seduta con telecamere e macchine fotografiche, utilizzando la modalità video. Dopo più di un’ora dall’inizio dei lavori il sindaco Benny Nicotra ha preso la parola e si è rivolto così ai Grillini: «Ci sono delle persone che stanno riprendendo questo Consiglio comunale. Non sono autorizzate a farlo. Allora, chiedo gentilmente di togliere le telecamere perché non potete farlo. Questo consiglio è seguito da alcuni giornalisti che riprendono con registrazioni audio».

Il sindaco, rivolgendosi alla persona che riprendeva, ha detto: «Lei non è una giornalista. Avete fatto richiesta per riprendere le sedute, ora la nostra parte giuridica si sta interessando per capire come si possa rispettare la normativa sulla privacy. In qualsiasi consiglio, comunale, provinciale o regionale nazionale, ci sono giornalisti che entrano e riprendono spezzoni dei lavori ma mai i lavori nella sua interezza. Anche in sede di commissione non si riprendono mai i lavori per tutto il tempo.  E, comunque, voi non siete stati autorizzati. A inizio seduta i vigili vi hanno già detto non potete riprendere e voi avete continuato a farlo, fregandovene del fatto che vi abbiamo detto che non potevate. Ora sto parlando a nome di tutti i consiglieri. Dovete smettere con le riprese. Va anche detto che magari a qualcuno non va che lo riprendiate. Perché al signor Rossi non va di essere ripreso, perché vuole sapere chi siete e che uso fate delle riprese. In considerazioni di certe situazioni che accadono frequentemente – e non aggiungo altro – vi chiedo di smetterla perché altrimenti dovrò farvi allontanare dalla sala consiliare. Qui vale la normativa in tema di privacy».

Santino Cascella, presidente del consiglio comunale, ha detto: «Apprendo ora che è pervenuta una richiesta da parte di un gruppo cittadini per riprendere i lavori del consiglio comunale.  Personalmente non sono stato informato, ma c’è la legge sulla privacy che va rispettata. Io ora mi impegno a chiedere un parere legale per capire se è possibile effettuare le riprese.  Momentaneamente vi chiedo di sospendere le vostre riprese, nei prossimi giorni affronteremo il problema e vedremo il da farsi».

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, ha detto: «Intervengo solo per alcune puntualizzazioni. Il sindaco ha detto che questa esigenza di privacy è a nome di tutti. Io ci tenevo a dire non a nome mio, perché io non ho nessuna esigenza del genere. A nome mio dico che non ho nessun problema a essere ripreso. La seduta è pubblica; noi amministratori siamo a servizio dei cittadini. Gli elettori hanno diritto di assistere alle sedute e anche  di diffondere quanto viene fatto in consiglio. Per quanto mi riguarda lo possono fare con i modi che ritengono giusti, naturalmente senza alterare la verità dei fatti. E per me va benissimo se lo fanno; anzi è bene che lo facciano».

Santino Cascella è nuovamente intervenuto per dire: «Io volevo soltanto avere un parere legale. Il segretario comunale comunque mi riferisce che basta che uno solo dei consiglieri si opponga e le riprese non potranno essere effettuate».

Tommaso Elia, consigliere comunale della lista Insieme per Santena, ha aggiunto: «Esiste forse una legge dello Stato per cui una seduta pubblica del consiglio comunale può diventare privata? Mi chiedo che senso abbia impedire le registrazione delle sedute del consiglio? Ormai viviamo nella società dell’informazione. Chiedo se esiste davvero una legge che impedisce di effettuare le riprese?»

A questo punto è intervenuto il segretario comunale, Calogero Pirriatore, che ha ripercorso così la vicenda: «Agli uffici comunali è arrivata una comunicazione, non firmata, in cui si preannunciava la ripresa di questa seduta del consiglio. Gli uffici si sono interessati per cercare di capire chi era il soggetto che aveva presentato l’istanza; è stato cercato un contatto telefonico. Stamattina gli uffici aspettavano che si presentasse qualcuno,  per capire da chi arrivava la richiesta. Ricordo che se la seduta viene ripresa occorre mettere i dovuti avvisi. Stamattina però nessuno si è presentato e noi eravamo impegnati su altri fronti per cui i cartelli di avviso questa sera non ci sono».

Santino Cascella, ha detto: «Io chiedo scusa a questo gruppo di persone che ha chiesto di poter riprendere i lavori. Chiedo però di sospendere le riprese;  una volta che avremo avuto un parere legale decideremo come procedere».

Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena, ha affermato: «Da quando abbiamo iniziato le sedute del nostro mandato amministrativo,  quindi dal 2007, ho sempre visto un registratore posizionato su un altoparlante: è quello del cronista Filippo Tesio. Io stesso, tante volte, ho già detto a Filippo di mettere sul blog rossosantena anche i video,  in tal modo sarebbe ancora più interessante.  Se nessuno ha mai posto problemi di privacy per quel registratore perché dovremo sollevare questioni per le immagini. Io mi chiedo, solo i cronisti possono fare le riprese, oppure è un diritto di tutti i cittadini potere registrare audio e immagini?».

Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, ha affermato: «Filippo Tesio è accreditato per poter registrare l’audio delle sedute. Comunque intervengo su questo tema perché non venga fuori che dentro il consiglio esiste un partito pro riprese e uno contrario alle riprese. Intanto io penso che anche in questa aula occorre rispettare le regole e la correttezza. Per quanto mi consta essendo queste sedute pubbliche tutti i consiglieri  hanno diritto alla tutela della propria immagine. Quindi i giornalisti accreditati come tutti coloro che fanno informazione hanno la possibilità di poter fare le riprese, ma penso che senza specifica richiesta neanche un giornalista può effettuare le riprese video dell’intera seduta».

«Ci sono consigli comunali, provinciali e regionali – ha detto Ferragatta – dove le riprese sono effettuate dagli uffici e poi sono disponibili ai cittadini attraverso i siti istituzionali  degli enti. Detto questo, credo che varrebbe la pena – visto che ci sono stati dei cittadini che hanno presentato questa richiesta –  di capire come stanno le cose per poter dare una risposta certa a questi cittadini. Io solleciterei i cittadini a presentare regolare domanda indicando chi sono e che tipo di utilizzo intendono fare delle immagini. A questo punto gli uffici comunali non avranno difficoltà a rispondere. E se la normativa lo consente le riprese si potranno fare».

Il dibattito si è chiuso con poche parole arrivate da Santino Cascella: «Ho già detto che ci prendiamo un momento di riflessione per capire bene come procedere».

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Sin qui quanto avvenuto in consiglio comunale lunedì 26 aprile scorso. Per completezza di informazione, si ricorda che in molte città esponenti del Movimento 5 Stelle stanno presentando la richiesta di poter riprendere i lavori del consiglio comunale.

Infatti, secondo i Grillini è diritto dei cittadini riprendere un consiglio comunale, provinciale o regionale, poiché si tratta di: luogo pubblico; occupato da funzionari e dipendenti pubblici; riuniti in seduta pubblica; per prendere decisioni pubbliche. Come indicato dal Garante della Privacy, occorre però che i presenti siano debitamente informati dell’esistenza delle telecamere e della successiva diffusione delle immagini. Alcuni consigli comunali, come quello di Ivrea, hanno votato una delibera per consentire la ripresa audio-video delle sedute consiliari e la successiva diffusione.

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Blog: rossosantena.it

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