Santena, Distretto del cibo del Chierese-Carmagnolese alla ricerca di un brand

SANTENA – 7 febbraio 2024 – Nelle scorse settimane si sono svolte due riunioni del Distretto dl cibo del Chierese-Carmagnolese. Obiettivi: individuare un brand; costruire itinerari cicloturistici; preparare materiale pubblicitario e promozionale.

Santena, palazzo municipale, aula del consiglio, riunione del Distretto del cibo del Chierese-Carmagnolese. 18 gennaio 2024

Le riunioni si sono svolte a Santena, nell’aula consigliare di palazzo municipale. Sono state convocate dal sindaco Roby Ghio, presidente del distretto del cibo. Roby Ghio, sindaco della città, racconta: «Siamo chiamati a definire l’identità territoriale del distretto del cibo Chierese-Carmagnolese. Dobbiamo spiegare ai turisti le ragioni per cui devono arrivare sin qui, nei nostri territori. Utilizzeremo la professionalità di turismo Torino, per trovare per il Distretto un nome breve, attrattivo. Tutti gli attori del nostra distretto concordano che occorre individuare un brand su cui puntare, per essere attrattivi».

Elena Di Bella, dirigente della Città metropolitana di Torino, i due incontri li sintetizza così: «Tra gli obiettivi affrontati l’ideazione e la costruzione di itinerari cicloturistici per il Distretto del cibo del Chierese-Carmagnolese. Iniziativa che sarà finanziata da Città metropolitana. Percorsi che dovranno collegarsi con altri itinerari cicloturistici già esistenti in zona. Occorre costruire proposte adatte alle famiglie, come ai biker e ai turisti più smart. L’obiettivo è comunicare a chi va in bici, tutte le iniziative organizzate per valorizzare il territorio». «Abbiamo anche discusso – aggiunge Elena di Bella –  per individuare un brand, un marchio territoriale per lanciare il territorio del distretto. Si lavora per individuare un nome, corto,  che possa caratterizzare questo distretto del cibo. Amministratori e altri componenti il Distretto hanno presentato le diverse vocazioni del territorio: agricola, enogastronomica, artistica, storica e culturale. Siamo chiamati a fare sintesi e riuscire a trovare una sola parola, raccontabile, evocativa per l’intero Distretto del cibo». «Nelle riunioni, in particolare con i produttori agricoli e gli operatori economici che compongono il distretto – prosegue e chiude Elena Di Bella -,  abbiamo affrontato l’esigenza di costruire una proposta turistica complessiva che valorizzi tutte le fiere, le sagre e le manifestazioni oggi organizzate dal territorio».  

Ancora, nelle riunioni – che hanno visto la partecipazione di Turismo Torino, con Francesca Sibilla e Valeria De Marchi – si è lavorato per preparare materiale promozionale e pubblicitario del distretto del cibo, tra cui un sito, una app e materiale cartaceo.  L’obiettivo è anche essere pronti per la kermesse messa in agenda dalla Regione Piemonte, in marzo, per presentare tutti i distretti del cibo costituiti in Regione Piemonte.

Adriano Pizzo, assessore a Pecetto, aggiunge: «E’ assolutamente necessario arrivare a individuare un brand per l’intero distretto. Raggiungere questo obiettivo non sarà facile. Noi amministratori possiamo presentare al meglio le nostre realtà e raccontare il nostro territorio, fra cui il paesaggio. A livello enogastronomico il territorio è ricco: ci sono così tanti prodotti della terra che sarebbe possibile preparare tutto un menu di un pranzo. Detto questo per trovare un nome, un brand avremo bisogno di qualche professionista del mestiere perché noi, sino a oggi non ci siamo stati in grado di farlo. Un obiettivo che per essere raggiunto ha bisogno anche del contributo costruttivo dei tanti produttori agricoli». Per Mario Moschietto, sindaco di Pralormo «Il territorio del distretto non si identifica solo con il cibo. Non sarà facile ma dobbiamo andare alla ricerca di un nume identificativo evocativo che tenga conto delle diverse identità comunali, non solo enogastronomiche». Ivana Gaveglio, sindaca di Carmagnola, spiega: «Siamo chiamati a mettere a sistema l’offerta turistica dell’intero nostro territorio Chierese e Carmagnolese. Trovare un brand, una marca, è importante. A Carmagnola la Fiera del peperone ha compiuto un significativo salto in avanti con l’arrivo del nome “Peperò”. Ferdinando Scimone, sindaco di Arignano, spiega: «Siamo lavorando alla ricerca di un prodotto bandiera, che possa rappresentare tutto il territorio. Un prodotto che possa fungere da traino e attrattiva per i turisti. Non sarà facile ma siamo chiamati a lavorare su questo». Elena Comollo, assessora all’Agricoltura a Chieri, del direttivo del Distretto, coordinatrice del tavolo agroambiente, commenta: «E’ importante ragionare sulla strategia per promuovere il distretto e attirare turisti. Va detto grazie a Città metropolitana che ha messo le risorse per individuare un brand. Naturalmente i distretti hanno bisogno di attenzione e sostegno economico anche da parte della Regione Piemonte». Alberto Guggino, di Ciò che vale, associazione culturale di promozione sociale che, tra i compiti, si propone la salvaguardia dell’ambiente, afferma: «Per promuovere il distretto la prima cosa da fare è una buona narrazione del nostro territorio. Su molti fronti non siamo all’anno zero. Valorizzare tutto l’esistente è un buon punto di partenza da cui non si può prescindere».